Il fotografo, G. Marvasi, potrebbe identificarsi in Guido Marvasi il fanciullo raffigurato da Gemito in un bellisimo busto in terracotta realizzato nel 1874 e conservato oggi al Museo Pignatelli di Napoli
Il ritratto testimonia il legame che legò Gemito a Diomede Marvasi, prefetto di Napoli negli anni Settanta e suo mecenate. All’attenzione virtuosistica con cui è resa la figura si unisce una nuova compostezza di atteggiamento e una esecuzione più nitida, che rivelano l’interesse del maestro per la scultura classica. L’opera segna il passaggio dalla produzione in terracotta a quella dei bronzi.
Il fotografo, G. Marvasi, potrebbe identificarsi in Guido Marvasi il fanciullo raffigurato da Gemito
in un bellisimo busto in terracotta realizzato nel 1874 e conservato oggi al Museo Pignatelli di Napoli
Il ritratto testimonia il legame che legò Gemito a Diomede Marvasi, prefetto di Napoli negli anni Settanta e suo mecenate. All’attenzione virtuosistica con cui è resa la figura si unisce una nuova compostezza di atteggiamento e una esecuzione più nitida, che rivelano l’interesse del maestro per la scultura classica. L’opera segna il passaggio dalla produzione in terracotta a quella dei bronzi.