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Paesaggi umani

[Insan manzaralarï], traduzione, prefazione di Joyce Lussu, testo francese a fronte


Milano, Lerici, 1965, Poeti europei, 19
cm 22x13, pp. 241-(3), una illustrazione doppia in b/n nel testo, tela, acetato, cofanetto
Prima edizione italiana. Ottima copia >>>

€ 35

INDICE

Nazim Hikmet, 6-7

Prefazione, 9

PAESAGGI UMANI

Parte I, 29

Parte II, 63

Parte III, 107

Parte IV, 189

POESIE E FRAMMENTI

Epopea dello sceicco Bedrettm, 207

Nevica nella notte, 217

Il libro rilegato in cuoio, 223

Da quando sono qua dentro, 231

Delle vostre mani e della menzogna, 239

[...] La più vasta opera che scrisse, o a tratti costruì oralmente, in quegli anni [di prigionia], è un poema di oltre settantamila versi divisi in otto libri, intitolato Paesaggi umani.

La sua struttura era monumentale: partendo doll'esperienza del carcere e dalla descrizione dei personaggi che Hikmet si trovava attorno, dalle loro origini e dalle loro vite, si allargava alla descrizione dell'intera Turchia per risalire poi alle fasi della sua storia recente. Dalla Turchia e dai suoi contatti col mondo esterno, giungeva alle condizioni storiche e alle prospettive generali dell'umanità. Tutta l'esperienza umana e culturale di Hikmet si esprimeva cosi in questa grande costruzione, prendendo le mosse dal particolare e dal concreto per giungere, come in cerchi concentrici, a una visione completa dell'esistenza. Il periodo cui si riferisce il poema va dal 1808 (quando il movimento dei Giovani Turchi guidato da Niazi Boy e da Enver Boy costrinse, con un colpo di stato, il sultano Abdulhamid a rimettere in vigore la Costituzione) al 1950. Come nell'Inferno dantesco, la cronaca e la politica diventano materia poetica, e l'autore è sempre personalmente e appassionatamente impegnato nelle vicende che descrive.
Buona parte di questo poema è andata dispersa o è stata distrutta dalla polizia turca. Il Libro III è stato pubblicato, sotto il titolo In quest'anno 1941, in questa stessa collana. Nel presente volume viene presentata parte del Libro I e ciò che rimane del Libro II, che contiene la straordinaria epopea della guerra d'indipendenza. Degli altri Libri non rimane nulla o brevissimi frammenti. [...]
dalla Prefazione di Joyce Lussu

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