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25 Venticinque Luglio. Quarant'anni dopo

A cura di Renzo De Felice


Bologna, Il Mulino, 1983, Storia/memoria
cm 22x15.5, pp. 501-(11), cartonato, sovracoperta illustrata
Prima edizione. Ottima copia >>>

€ 25

INDICE

Introduzione, di Renzo De Felice, p. 7

Proemio, 137

PARTE PRIMA: IL GRAN CONSIGLIO
I. Il processo di Verona, 205
II. Le due ultime settimane della dittatura, 215
III. La notte del Gran Consiglio, 249
IV. Dopo il venticinque luglio, 305

PARTE SECONDA: GLI AFFOSSATORI
I. Le ultime speranze, 349
II. Incertezza e delusione, 363
III. Le ripercussioni internazionali al venticinque luglio, 395
IV. I primi otto giorni del regime militare, 413
V. L'Italia nella tempesta, 433
VI. Dal 7 al 18 agosto, 441
VII. Verso Lisbona, 433
VIII. Il Venerdì Santo dell'Italia crocefissa, 453
IX. Epilogo: gli errori degli Alleati, 471

Indice dei nomi, 495

Il 18 agosto 1943 Dino Grandi partiva dall'Italia, inviato in missione «non ufficiale» a prendere contatti con gli alleati. Comincia e finisce con quella data la storia di questo libro.

In Italia Grandi tornerà solo negli anni '60 e nell'esilio di Lisbona descrisse, nel corso del 1944-45 i fatti che lo avevano visto non spettatore, ma protagonista, nella famosa riunione del Gran Consiglio che, approvando il suo ordine del giorno, segnò la caduta di Mussolini e del fascismo. Trame oscure, complotti militari, accordi segreti: molte cose sono state dette e scritte su quel famoso 25 luglio 1943. Questa è la testimonianza di quanto accadde quella notte e nei concitati giorni del governo Badoglio, i 45 giorni della dittatura militare che portarono all'armistizio dell'8 settembre. Il libro, scritto «a caldo», quando ancora la guerra non era finita, non era mai stato pubblicato prima per una precisa volontà dell'autore, che ha sempre preferito tacere: «le temps qui peu a peu dit tout», come scrisse Montaigne. A distanza di quarant'anni, e con un lungo proemio da lui scritto in questi giorni, l'autore ha autorizzato Renzo De Felice a pubblicare il libro.

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