Chiudi
Chiudi
Serra Edda
Indice
Cronologia V
Bibliografia XI
Biagio Marin
L'infanzia a Grado, il «picolo mo» 3
Il ginnasio a Gorizia, i primi amori 17
L'incontro con l'Istria 22
L'esperienza fiorentina e «La Voce» 25
I due anni viennesi, l'irredentismo 32
Il matrimonio e la guerra di Redenzione 37
Il ritorno a Gorizia, Marin professore 44
Direttore dell"'Azienda dei Bagni" di Grado 51
Il trentennio triestino 61
Grado 1969-1985 84
Il congedo 96
La testimonianza di Marin 99
Le contraddizioni di Marin 102
Appendice: il dialetto di Grado e la lingua di Marin 116
Fonti delle citazioni 121
Fonti iconografiche 122
Indice analitico 123
►
Le tappe della formazione intellettuale e umana di Marin — le scuole sotto l'impero asburgico, il periodo viennese, l'incontro con i vociani, l'amicizia con Slataper, Prezzolini, Jahier, Amendola, Salvernini, la frequentazione di Gentile, i vari impieghi in qualità di insegnante, dirigente, impiegato e bibliotecario, l'impegno politico — sono percorse con estrema chiarezza dall'autrice, e forniscono, unitamente a un'analisi dettagliata della sua produzione letteraria e a un ricercato apparato iconografico, un ritratto intenso di una delle voci più alte della poesia italiana contemporanea.
Testimonianza della grandezza di Biagio Marin sono I canti de isola, monumentale opera in versi che copre l'intera esistenza del poeta dal 1912 al 1985, dai Fiuri de Tapo a La vose de la sera a Lontane rade. Il poeta gradese canta la sua isola — venti, cieli, nuvole, mare, laguna, vele e gabbiani, pute, femene e nuvisse — e la terraferma che abbraccia il golfo, dall'Istria al Friuli, alla corona delle Alpi; canta la sua gente; ma i suoi versi trascendono Grado e sono espressione di una vita in cui la fugacità dell'esperienza quotidiana dell'uomo assume il respiro dell'eterno, in una ritualità creativa che è presa di coscienza, riaffermazione di valori pur nella precarietà del presente e, allo stesso tempo, contemplazione religiosa, liturgia tutt'altro che formale.