Boccioni Umberto
Gli scritti editi e inediti. Altri inediti e apparati critici
A cura di Zeno Birolli, prefazione di Mario De Micheli
Milano, Feltrinelli, 1971, 1972, Arte e teoria dell'arte
2 volumi, cm 22.3x21.5, pp. xxiv-475-(1), con oltre 110 illustrazioni in b/n e 10 a colori, pp. 109-(3), illustrazioni in b/n, foglietto pubblicitario allegato, cartonato, dorso in tela, sovracoperta e brossura (il secondo volume), cofanetto
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Altri inediti e apparati critici: ►
Dopo la pubblicazione, nel 1971, del volume Gli scritti editi e inediti viene presentata ora un'appendice di non minore importanza per quanti si interessano alle avanguardie storiche e al movimento futurista: U. Boccioni, Altri inediti e apparati critici, sempre a cura di Zeno Birolli. Durante la preparazione del primo volume e attraverso ricerche successive, è stata scoperta una ricca serie di inediti riguardante Boccioni e il futurismo.
Questi testi risalgono infatti al periodo in cui più intensa fu l'attività di questo gruppo di artisti e, in ordine cronologico, sono: La Pittura Futurista, Note per la Conferenza tenuta a Roma, Architettura futurista. Manifesto, Appunti, Balla, Russolo, Parole in libertà. Sulla natura di questi inediti è possibile un primo bilancio utile a mettere in miglior luce la genesi della cultura di Boccioni e i suoi rapporti con l'estetica francese; la sua impronta a tutta la poetica futurista; il rapporto determinante fra l'ideale marinettiano di sviluppo unitario e programmatico del movimento e la prassi artistica e riflessione del pittore.
L'apporto di nuovi materiali stimola e aiuta con nuove possibilità di ricerca quel settore della critica che supera la generica codificazione di un artista e di un movimento sottoponendo scritti e opere a indagini specifiche, comparative, articolate che spiegano la necessità di un recupero, ora fortunoso, non occasionale delle fonti. Il significato degli inediti viene a coincidere con questo orientamento metodologico e storiografico di compresenza della parola e dell'immagine. Potrà risultare sorprendente al mondo della cultura italiana il Manifesto dell'Architettura che con certezza è stato ideato e scritto dal pittore con un anticipo di alcuni mesi su quello di Sant'Elia, che risale all'inizio del 1914.