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Enrico VIII

[Henry VIII], traduzione di Valeria Lalli


Bologna, Il Mulino, 1984, Biblioteca storica
cm 21.5x15, pp. 674-(6), balacron, sovracoperta illustrata
Unica edizione italiana. Ottimo esemplare >>>

€ 35
Indice

Prefazione    p. 7
I. Il nuovo re    9
II. La ripresa della Guerra dei Cento anni    31
III. L’ascesa al potere di Wolsey    57
IV. La ricerca della pace    89
V. Il sovrano virtuoso    127
VI. Il ripudio asburgico    173
VII. Il diritto canonico e il divorzio    209
VIII. La battaglia per il divorzio    253
IX. La campagna contro la Chiesa    309
X. La supremazia reale    387
XI. L’Inghilterra e l’Europa: 1537-1540    447
XII. Supremazia reale e teologia    481
XIII. Il ritorno alla guerra    527
XIV. Gli ultimi mesi    569
XV. Enrico il re    617
Abbreviazioni e fonti manoscritte        655
Indice dei nomi        663
Come in architettura il gotico “flamboyant”, lo stile composito e ricco, fiammeggiante di elaborati ornamenti ed esasperate ricercatezze, dominò la prima parte del Cinquecento inglese, in cui muore la grande stagione medioevale già recando in sé il contagio del Rinascimento, così la storia inglese di quel periodo — tremendamente gravida di conseguenze — fu tutta dominata da un’unica figura altrettanto fastosa e fiammeggiante, altrettanto esasperata, imprevedibile, incostante, ma anche eclettica ed a tratti quasi geniale, la figura del re Enrico VIII, che di sé plasmò tutto il suo regno.

In questo grande affresco storico di John J. Scarisbrick, la scena inglese è proiettata sullo sfondo agitato e sfarzoso dell’Europa del primo Rinascimento ed accanto a Enrico si muove una folla di grandi comprimari e di comparse. I suoi grandi antagonisti europei: Francesco I, Carlo V, Clemente VII; le figure — divenute proverbiali — delle sue sei spose, da Caterina d’Aragona a Catherine Parr; i suoi ministri: Wolsey, Thomas More, Cromwell; e soprattutto il grande “coro” dell’aristocrazia inglese e della Chiesa d’Inghilterra, ancora turbolenta e feudale la prima, riottosa a sottomettersi e che sarà domata soltanto col sangue e con la scure; troppo ricca e potente la seconda, che verrà piegata, umiliata, spogliata di tutte le sue ricchezze che faranno da base alla nuova aristocrazia fedele alla Corona. Da queste scenografie fra autunno del Medioevo e albori dell’Età moderna, fra tornei e nostalgie cavalleresche e dispute teologiche, fra passioni carnali e sottili giochi politici e diplomatici, Enrico VIII emerge come figura a tutto tondo, vero protagonista del suo tempo e del suo paese.

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