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Roma e lo Stato del Papa. Dal ritorno di Pio IX al XX settembre, 1850-1870

Milano, Longanesi, 1970, I marmi, 61
cm 23x15.5, pp. 789-(3), cartonato, sovracoperta
Ristampa della prima edizione (Forzani, 1907). Brunito il dorso della sovracoperta, peraltro ottimo esemplare

€ 35
Quando Raffaele de Cesare (1845-1918) scrisse quest’opera, era passato quasi mezzo secolo dalla caduta del potere temporale dei Papi.

Seguendo il medesimo metodo storico che ha reso la sua opera precedente La fine di un Regno ancor oggi insostituibile per la conoscenza del Risorgimento meridionale, egli fu prima di tutto l’infallibile ricercatore di documenti e testimonianze di ogni parte, in archivi pubblici e privati. Frugando negli epistolari e nella memoria dei sopravvissuti, non cercò solo di rinvenire i «dati» anche quelli più sconosciuti, ma l’atmosfera stessa o meglio la «fotografìa morale» di questo periodo drammatico di storia italiana e mondiale. Due decenni di tempeste politiche si addensano sul mondo pontificio: e i segni premonitori appaiono nel 1850, al ritorno di Pio IX nella sua capitale. Lo Stato finiva sotto il pontificato di un uomo tra i più sentimentali e impulsivi della Chiesa, spodestato a poco a poco dei suoi domini temporali in una successione fatale di avvenimenti invano affrontati fino all’ultimo dalla sua coraggiosa resistenza, con tutte le armi a sua disposizione. Le leggi storiche che agivano inesorabili per l’abolizione del potere temporale, alle quali il papato politico tentava di sottrarsi, avevano già conquistati i cattolici più illuminati persuasi che, sciolte da tale vincolo terreno, la indipendenza del pontefice e la libertà della chiesa sarebbero state garantite. Episodi e aneddoti si accavallano l’uno più interessante dell’altro, ma l’opera non degenera mai nella cronaca; stabilisce su una tematica profonda e estesa quegli elementi di raccordo e di giudizio che consentono ai singoli fatti e personaggi di venire compresi in un unico vasto affresco storico di vita sociale, di «storia vissuta» come affermò lo stesso autore polemizzando contro i «pedanti della storia». Giornalista e storico di origine pugliese, deputato liberale e poi senatore, Raffaele de Cesare è l’autore delle opere storiche fondamentali per la conoscenza del Risorgimento italiano. Cominciò ad affermarsi con Una famiglia di patriotti; seguì il libro Conclave di Leone XII e Mezzo secolo di storia italiana scritto per incarico della R. Accademia dei Lincei, e infine le sue due opere classiche La fine di un Regno e Roma e lo Stato del Papa.



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