Chiudi

Storia militare del Risorgimento. Guerre e insurrezioni

Torino, Einaudi, 1962, Biblioteca di cultura storica, 71
cm 21.5x15, pp. XVIII-883-(9), 17 cartine fuori testo , tela, sovracoperta illustrata
Seconda edizione (1969). Ottimo esemplare >>>

€ 80
INDICE

Prefazione, p. XV

I. Il risveglio guerresco italiano (1796-1815)    3


1. L'ltalia nel 1815. 2. G'italiani nelle guerre napoleoniche. 3. Le insorgenze popolari. 4. La fine dell'esercito italico. 5. La campagna di Murat del 1815: i primi successi. 6. L'ordinato ripiegamento e l'indecisa battaglia di Tolentino. 7. Il dissolvimento. 8. Il nuovo esercito piemontese e le operazioni in Savoia e contro Grenoble. 9. Fattori di debolezza dell'Italia della Restaurazione. 10. Le classi sociali. 11. Motivi di malcontento. 12. Gli oppositori.

II. La rivoluzione nel Regno delle Due Sicilia    55


1. Giudizi sulla rivoluzione. 2. La restaurazione nell'esercito. 3. Primi progetti di rivoluzione. 4. L'insurrezione spagnola. 5. Nuovi piani. 6. Il moto di Nola. 7. Contromisure del governo. 8. Trionfo della rivoluzione. 9. Prime difficoltà del regime. 10. La rivoluzione di Palermo. 11. Lotte civili. 12. Le guerriglie siciliane. 13. Ultima resistenza di Palermo. 14. La questione siciliana insoluta. 15. La rivoluzione e la Santa Alleanza. 16. Provvedimenti di difesa. 17. Prime operazioni guerresche. 18. La battaglia di Rieti. 19. Fine della rivoluzione.

III.  La rivoluzione costituzionale in Piemonte    87


I. Caratteri della rivoluzione piemontese. 2. II nuovo ordinamento dell'esercito. 3. I preliminari del moto. 4. Carlo Alberto. 5. Incertezze governative. 6. I cospiratori e Carlo Alberto. 7. La rivoluzione. 8. Carlo Alberto reggente. 9. Sconfessione di Carlo Felice. 10. Il governo rivoluzionario. 11. Lo scontro di Novara.

IV. Il decennio dello sconforto    104


3. La rovina degli eserciti napoletano e piemontese. 2. Esuli italiani in Spagna e in Grecia. 3. L'affacciarsi del problema militare italiano nella sua pienezza. 4. Carlo Bianco e il suo trattato. 5. La rivendicazione del valore italiano nelle guerre napoleoniche.

V.  La prima ripresa    119


1. La rivoluzione nell'Italia centrale. 2. La marcia su Roma del Sercognani. 3. Insufficienti apprestamenti difensivi. 4. La fine della rivoluzione. 5. Mazzini e la Giovine Italia. 6. Lo scritto sulla guerra d'insurrezione. 7. Il problema insurrezionale in Prussia e in Polonia. 8. Il secondo lavoro del Bianco. 9. La repressione del 1833. 10. La spedizione di Savoia. 11. La mancata insurrezione di Genova. 12. La Legione Italica di Nicola Fabrizi. 13. Il tentativo dei fratelli Bandiera. 14. Il moto di Rimini. 15. La nuova letteratura militare. Guglieimo Pepe. 16. Il saggio di Giacomo Durando. 17. Lo studio sull'insurrezione spagnola di Cesare Balbo. 18. La strategia napoleonica. 19. Enrico Jomini. 20. Il Vom Kriege del Clausewitz. 21. I Discorsi delta scienza militare del Blanch. 22. La guerra di A. Zambelli. 23. Il problema della guerra in Carlo Cattaneo.

VI. Le riforme militari a Torino e a Napoli, 166
1. Esercito numero ed esercito qualita. 2. L'esercito di caserma francese. 3. L'esercito prussiano. 4. Le riforme di Carlo Alberto. 5. L'esercito napoletano.

VII. Il movimento moderate e l'insurrezione italiana del 1848, 176
I. Caratteri del movimento moderato. 2. Il lato negativo. 3. Prime reazioni austriache. 4. L'insurrezione di Palermo. 5. La rivoluzione di febbraio a Parigi. 6. La rivoluzione di Vienna. 7. L'insurrezione berlinese. 8. Venezia si rende libera. 9. Le Cinque giornate di Milano. 10. Il consiglio di guerra. 11. L'insurrezione in Lombardia. 12. L'insurrezione nel Veneto. 13. L'esercito austriaco dopo l'insurrezione.

VIII. La prima guerra d'indipendenza, 197
1. Mancato carattere di guerra rivoluzionaria. 2. Le possibilità per l'esercito piemontese. 3. Le prime mosse. 4. Il forzamento del Mincio. 5. La nuova situazione e i nuovi compiti. 6. Il Comando supremo piemontese. 7. Necessitaà incomprese di sbarrare le vie di Gorizia e Trento. 8. Pastrengo. 9. Gli antecedenti di Santa Lucia. 10. La battaglia di Santa Lucia. 11. Le conseguenze dell'insuccesso. 12. La grande manovra strategica del Radetzky. Curtatone e Montanara. 13. La battaglia di Goito. 14. Mancato sfruttamento. 15. Inazione piemontese. 16. Nuova situazione. 17. I nuovi provvedimenti per l'esercito. 18. Il blocco di Mantova. 19. Governolo. 20. I prodromi dell'offensiva nemica: Rivoli. 21. Lo sfondamento della linea piemontese davanti a Verona. 22. Le prime contromisure piemontesi. 23. Il forzamento del Mincio. 24. La vittoria piemontese di Staffalo. 25. Custoza. 26. Volta Mantovana. 27. Situazione dell'esercito piemontese. 28. La ritirata all'Oglio e all'Adda. 29. La defezione del generale Sommariva. 30. Carlo Alberto retrocede su Milano. 31. Il problema della difesa di Milano. 32. La battaglia davanti a Milano.

IX. La campagna del 1849, 264
1. Il riordinamento dell'esercito: il problema dei quadri. 2. Il problema dei soldati: reclute o riservisti? 3. La quistione insoluta del Comando supremo. La relazione del Bava. 4. La parentesi De Sonnaz. 5. L'allontanamento del Bava. 6. Lo Chrzanowski e la ripresa delle ostilità. 7. Ultimi affannosi provvedimenti. 8. La reale efficienza dell'esercito. 9. Il piano di guerra e la dislocazione dell'esercito. 10. Le prime mosse austriache. 11. La puntata nel vuoto di Magenta. 12. Lo scontro della Cava. 13. La condotta del generale Ramorino. 14. Le prime contromisure piemontesi. 15. Lo scontro di Borgo San Siro. 16. Il combattimento della Sforzesca. 17. La rotta di Mortara. 18. Le nuove disposizioni dello Chrzanowski. 19. Gli ordini d'operazione del Radetzky. 20. Lo schieramento dell'esercito piemontese a Novara. 21. L'attacco e la rotta del II Corpo austriaco. 22. Inettitudine dello Chrzanowski. 23. La fase finale della battaglia. 24. L'azione della destra piemontese. 25. La situazione dell'esercito piemontese. 26. La difesa di Casale. 27. Il significato storico di Novara.

X. Dalla liberazione della Lombardia alle Dieci giornate di Brescia, 314
1. L'inseguimento degli austriaci e le prime colonne mobili. 2. L'episodio di Castelnuovo. 3. Il volontari nel Trentino. 4. La difesa del settore montano. 5. Garibaldi al Quartier Generale di Carlo Alberto, a Milano e a Bergamo. 6. La difesa di Milano e la giornata del 5 agosto. 7. Le prime gesta di Garibaldi in Lombardia. 8. Dispersione dei volontari lombardi. 9. L'8 agosto a Bologna. 10. Mazzini e il moto di val d'lntelvi. 11. L'emigrazione lombarda in Piemonte e la preparazione della nuova insurrezione. 12. La sollevazione nel Comasco e nel Bergamasco. 13. Le Dieci giornate di Brescia.

XI. La guerra popolare e regolare nel Veneto e la difesa di Venezia, 369
1. Forze regolari, guardie mobili e corpi franchi. 2. Il combattimento di Sorio. 3. La marcia del Nugent dall'Isonzo al Piave. 4. Il corpo d'armata pontificio nel Veneto. Cornuda. 5. Discordie e scoraggiamenti. 6. Gli austriaci contro Vicenza. 7. Il Cadore e Pietro Fortunate Calvi. 8. Le conseguenze della caduta di Vicenza: perdita di Padova e di Treviso. 9. Palmanova e Osoppo. 10. Venezia: insufficienti preparativi e mancato tempestivo richiamo della flotta. 11. Primi tentativi di rompere il blocco. Inazione delle flotte alleate. 12. Le operazioni dell'ottobre. 13. Preparativi per l'estrema difesa. Le operazioni del marzo '49. 14. L'inizio dell'assedio: Marghera. 15. La difesa del ponte della Laguna. 16. Il grande bombardamento e la resa.

XII.   La difesa della Repubblica romana, 415
1. Le forze della Repubblica romana. La commissione di guerra. 2. Garibaldi e la sua legione. 3. La giornata del 30 aprile. 4. Contro i borbonici. 5. I prodromi dell'assedio. 6. Il 3 giugno 1849. 7. L'assedio della Città Eterna. 8. L'estrema difesa. 9. Si può proseguire la lotta? 10. L'inizio della marcia di Garibaldi nell''ltalia centrale. 11. La seconda fase. 12. L'ultima fase dell'odissea.

XIII.   L'esercito borbonico e il soffocamento della libertà nel Mezzogiorno, 448
1. L'esercito napoletano. 2. I volontari e i primi contingenti regolari contro gli austriaci. 3. L'ostruzionismo e la defezione. 4. Guglieimo Pepe. 5. I napoletani a Curtatone, a Montanara e a Goito. 6. I precedenti del 15 maggio. 7. La fatale giornata. 8. L'agitazione nelle province. 9. L'insurrezione calabrese e i provvedimenti governativi. 10. Il soccorso siciliano e le prime operazioni. 11. Nuovi rinforzi ai regi, inerzia del Ribotti, fine dell'insurrezione. 12. L'insurrezione siciliana e la mancata conquista della cittadella di Messina. 13. Inizio della guerra di Messina. 14. La situazione della città e l'inadeguatezza dei provvedimenti. 15. Tregua e spedizione siciliana in Calabria. 16. Ripresa delle ostilitaà L'insoluto problema della cittadella. 17. Inerzia governativa e illusione d'una soluzione diplomatica. 18. L'esercito napoletano e le forze della difesa in Messina. 19. L'insuccesso borbonico del 3 settembre e il bombardamento del 4 e 5 settembre. 20. L'epica giornata del 6 settembre. 21. Tregua, piano di difesa e defezione del La Masa. 22. L'estrema difesa. 23. I riflessi degli avvenimenti messinesi a Palermo. 24. Il La Farina ministro della Guerra. Crisi interna. 25. Il generale MierosÅ‚awski. 26. La guerra regolare. 27. La difesa di Catania. 28. La fine della rivoluzione siciliana.

XIV. Il moto milanese del 6 febbraio 1853 e la spedizione di Carlo Pisacane, 534
1. Democratici e liberali nel Risorgimento. 2. La reazione in Milano alla ferocia austriaca: mazziniani, indipendenti e albertisti. 3. L'elemento operaio e popolano e la sua organizzazione. 4. Mazzini e le fratellanze operaie. 5. Mazzini si porta a Lugano. 6. La preparazione dell'insurrezione. La questione dei militari ungheresi 7. Il 6 febbraio 1853 a Milano. 8. La repressione austriaca. 9. I precedenti del tentativo di Pisacane: la situazione del Mezzogiorno. 10. Il Pisacane e le sue concezioni militari. 11. Giuseppe Fanelli e la situazione di Napoli: l'invocazione a Mazzini. 12. Ulteriori esitazioni del Fanelli. 13. Il piano d'operazioni. 14. La decisione definitiva. 15. Da Geneva a Sapri. 16. La serie delle delusioni. 17. Lo scontro di Padula e il tragico epilogo di Sanza. 18. Le recriminazioni e le accuse. 19. Il valore e il significato dell'azione mazziniana dal 1850 al 1860.

XV. La riforma dell'esercito piemontese e i teorici militari del decennio, 568
1. Soldati ottimi e capi scadenti. 2. Dall'esercito di riservisti all'esercito di qualità. 3. Alfonso La Marmora e le sue prime riforme. 4. La grande riforma del reclutamento. 5. La quistione del numero e la legge del 1857. 6. I teorici militari: Mariano D'Ayala e Carlo Mezzacapo. 7. Carlo Pisacane e la nazione armata. 8. Girolamo Ulloa. 9. Carlo De Cristoforis e il principio della massa. 10. La guerra scienza morale. 11. La spedizione di Crimea.

XVI. La seconda guerra d'indipendenza, 589
1. Caratteri della guerra. 2. Le prime operazioni austriache: la marcia su Torino. 3. Nuova fase della guerra. 4. Montebello. 5. La manovra sul fianco di Napoleone III. 6. Palestro. 7. La ritirata austriaca dietro il Ticino. 8. Le operazioni alleate. 9. La battaglia di Magenta. 10. Vittoria incompleta. 11. L'inseguimento. 12. Velleità di controffensiva austriaca. 13. Incertezze del Comando supremo austriaco. 14. La battaglia di Solferino e San Martino. Gli antecedenti immediati. 15. I francesi a Solferino. 16. L'azione dell'esercito sardo. 17. Altra battaglia non condotta a termine. 18. Le ultime operazioni. 19. La brigata dei Cacciatori delle Alpi.

XVII. Dall'esercito piemontese all'esercito preunitario, 624
1. La situazione dopo Villafranca. 2. Il riordinamento dell'esercito toscano. 3. I provvedimenti del generale Ulloa. 4. Il generale Mezzacapo e i volontari romagnoli. 5. L'esercito dell'Italia centrale e il generale Fanti. 6. La fusione nell'esercito piemontese.

XVIII. La spedizione dei Mille, 634
1. La politica di Cavour a un punto morto. 2. Mazzini e la rivoluzione in Sicilia. 3. Il tentativo della Gancia. 4. Rosalino Pilo in Sicilia. 5. Gli antecedenti della spedizione dei Mille. 6. La partenza e lo sbarco in Sicilia. 7. L'esercito napoletano. 8. Le contromisure borboniche. Calatafimi. 9. La prima fase della manovra di Garibaldi presso Palermo. 10. L'operazione decisiva. 11. L'insurrezione di Palermo. 12. L'esercito meridionale e la leva in massa. 13. Milazzo.

XIX. La liberazione del Mezzogiorno, 684
1. Difficoltà interne e difficoltà diplomatiche. 2. Lo sfacelo delle forze borboniche in Calabria. 3. Da Sovena a Napoli. 4. Borbonici e garibaldini sul Volturno. 5. Cavour e la spedizione delle Marche e dell'Umbria. 6. L'episodio di Caiazzo. 7. La battaglia del Volturno. 8. La nuova situazione dell'esercito borbonico. 9. L'esercito pontificio e le prime operazioni nelle Marche e nell'Umbria. 10. Castelfidardo. 11. La presa di Ancona. 12. L'esercito regolare nel Mezzogiorno. L'incontro di Vittorio Emanuele con Garibaldi. 13. La presa di Capua, lo scontro di Cascano; il forzamento del Garigliano, la presa di Mola di Gaeta. 14. L'assedio di Gaeta. 15. La caduta della cittadella di Messina e di Civitella del Tronto.

XX. Dall'esercito preunitario all'esercito del Regno d'ltalia, 727
1. L'ulteriore ampliamento dell'esercito. 2. La quistione dei reggimenti su 3 o 4 battaglioni, e dei battaglioni su 4 o 6 compagnie. 3. Le quistioni minori. 4. Il grande sogno di Garibaldi. 5. La quistione dell'esercito meridionale. 6. Le disposizioni governative. 7. Le tempestose sedute del 18, 19 e 20 aprile alia Camera. 8. La quistione della Guardia Nazionale mobile; il progetto di legge di Garibaldi. 9. Le controproposte della commissione della Camera. 10. La discussione alia Camera. 11. La grande occasione perduta.

XXI. La terza guerra d'indipendenza, 745
1. Caratteri della guerra. 2. Il nuovo esercito italiano. 3. Le forze contrapposte. 4. Gli antecedent! diplomatici. 5. La mancata unità di comando. 6. L'esercito italiano varca il Mincio. 7. La battaglia di Custoza: prima fase. 8. Il La Marmora di fronte all'improvvisa battaglia. 9. La seconda fase della battaglia. 10. Il Cialdini si ritira dal Po. 11. Continua il dissidio Cialdini - La Marmora. 12. Le prime operazioni di Garibaldi. 13. L'inazione della marina. 14. Nuovi attriti e tardiva ripresa delle ostilita da parte italiana. 15. Gl'italiani avanzano nel Trentino e verso Gorizia. 16. Lissa.

XXII. Mentana, 768
1. Italiani e francesi di fronte alla Convenzione di settembre. 2. Garibaldi e l'agitazione per Roma. 3. La nuova fase dell'agitazione. 4. I primi sconfinamenti. Evasione di Garibaldi da Caprera. 5. La mancata insurrezione di Roma. 6. Prime azioni di Garibaldi. 7. Mentana. 8. Il significato della campagna dell'Agro Romano.

Conclusione, 786

Bibliografia, 821
Indice dei nomi, 863
Il volume di Pieri: costituisce un'esposizione critica della condotta di guerra e delle lotte insurrezionali, viste nel quadro dell'ambiente economico-sociale e politico e in rapporto diretto allo svolgimento del pensiero militare italiano. Il moto di liberazione italiano che prende il nome di Risorgimento, portò infatti al compimento dell'unità italiana attraverso una serie di cospirazioni, d'insurrezioni e di guerre.

Questa attività militare fu accompagnata e seguita da un movimento di pensiero e da una letteratura di carattere politico veramente notevole; non solo, ma anche da una trattazione teorica di carattere militare nel più ampio senso, volta cioè a studiare le caratteristiche e le esigenze della guerra regolare, e in particolare il problema d'utilizzare le grandi forze vive della nazione sia con gli eserciti di riservisti, sia con Rapporto delle guardie nazionali, sia infine con la grande insurrezione popolare e la guerra di bande.
«Guerra e insurrezione sono, infatti, - osserva l'autore, - la manifestazione di forza attraverso la quale si attuano spesso le maggiori conquiste della civiltà; esse vanno considerate come il portato d'energie spirituali e l'affermazione di necessità politiche e sociali. La guerra infatti non è soltanto la politica continuata con altri mezzi, vale a dire la politica estera che sostituisce all'azione diplomatica la più rude azione degli eserciti; ma l'espressione, quanto più volge verso la sua naturale forma, dello sforzo di tutto il paese, d'ogni sua attività convogliata verso un'unica meta. E la storia militare affonda le sue radici nella struttura economica, sociale e politica di uno Stato, ed è un utile e necessario completamento alla storia politica. Milizia e guerra non sono però un semplice portato dell'economia, ne il loro studio una branca della sociologia o della politica: economia, politica e guerra sono simultanee manifestazioni di un unico più profondo processo».

Chiudi