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La guerra tra i generali

[The War Between the Generals], traduzione di Gaetano Salinas


Milano, Mondadori, 1981, Le scie
cm 22.5x14.5, pp. 487-(5), 28 illustrazioni in b/n fuori testo, cartonato, sovracoperta illustrata
Unica edizione italiana. Copia ottima

€ 20
Europa, 1944. Nelle mani di un esiguo gruppetto di uomini ci sono le sorti di un’impresa storica: liberare il Vecchio Continente dalla minaccia nazista. Sono i generali alleati, americani e inglesi - l’indeciso Eisenhower, l’impulsivo Patton, l’imperioso Montgomery, l’ostinato Bradley - e accanto a loro Charles de Gaulle, da Churchill soprannominato «Giovanna d’Arco».

Ma alcune tra le più feroci battaglie combattute da questi uomini sono quelle che li vedono azzuffarsi l’uno contro l’altro per questioni di potere e di prestigio. Nella Guerra tra i generali Irving ricostruisce, con paziente rigore storico, questa complessa vicenda finora sepolta nei carteggi riservati, nelle lettere, soprattutto nel diario perfidamente sincero di un oscuro generale che fu il braccio destro di Eisenhower. Viene così alla luce una serie di testimonianze eccezionali messe a tacere dopo la fine della guerra: storie di incomprensioni e avversioni, di scandali amorosi e politici, di ambizioni non confessate. Tutte passioni molto umane, s’intende: ma non estranee a certe decisioni che hanno causato, almeno secondo i dissenzienti, centinaia di migliaia di inutili morti. La cronaca spicciola si insinua così tra le righe dell’altra grande cronaca, quella ufficiale. Ne esce una sorta di storia sociale del comando, che dimostra come le ambizioni e le frustrazioni di chi sta al vertice possano influenzare il corso di una guerra e la vita di tanti comuni mortali.

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