Questo Lungo viaggio attraverso il fascismo, scritto da Ruggero Zangrandi nel '46, appena tornato dalla deportazione in Germania, come "contributo alla storia di una generazione" (la sua, quella nata fra gli anni 1910 e 1920) è divenuto, nella presente nuova stesura, un "contributo alla storia del fascismo," soprattutto per gli aspetti di solito meno trattati dalla storiografia ufficiale. ►
È il fascismo visto "dal di dentro," da chi vi era cresciuto e nulla sapeva del resto e del "prima," il fascismo delle lusinghe e degli inganni, delle promesse "attendibili," delle concessioni, delle parziali realizzazioni e delle sollecitazioni all'amor patrio e alla fede: documentazione di prima mano e di notevolissimo interesse di una realtà spicciola, ma non meno effettiva, del regime — i Littoriali, la vita interna dei GUF, la stampa di tendenza e di fronda, la formazione e l'azione dei gruppi giovanili dissidenti. È una testimonianza fuori del comune, capace di rinverdire discussioni appassionate e contrasti vivaci. Ma non è certo da spirito scandalistico che è stato mosso l'autore: egli ha inteso testimoniare senza paraocchi, senza reticenze e discriminazioni, la verità anche quando si trattava di una verità ingrata e dolorosa. Importanza particolare rivestono le corpose appendici, alcune delle quali costituiscono dei veri e propri saggi che, pur sempre collegati alla narrazione principale, presentano un valore autonomo. Affatto originale è l'appendice che pur sommariamente si propone di offrire un panorama dei movimenti giovanili antifascisti tra il 1939 e il 1942, ricostruzione di un fenomeno spontaneo e, da una certa epoca, imponente tanto da rappresentare, secondo la definizione dello Zangrandi, una "preistoria della Resistenza": è un panorama che ci consente di comprendere meglio come tanta parte della gioventù italiana si trovasse dopo il 1943 pronta — e matura — seguito a battersi contro il fascismo. Altrettanto si dica per l'appendice che accenna ai "combattenti, gli eroi e i martiri della guerra di Liberazione che provenivano dal fascismo," così densa di date e di nomi, ma anche di drammatico significato: anche queste verità sconcertanti erano state pressoché ignorate e, in ogni caso, mai viste nella loro unitaria organicità. Una larga trattazione è poi riservata all'esame delle responsabilità delle classi dirigenti (politiche e non: magistratura, scuola, cultura, ecc.) nell'avvento e nel rafforzamento del fascismo; è un saggio insieme minuzioso e sintetico che contiene una quantità di notizie sconcertanti, dimenticate, ignorate o addirittura falsate oppure nascoste, alcune delle quali concorrono a modificare certi giudizi storici. L'elenco che comprende tutti i partecipanti ai Littoriali è il frutto di un'improba ricerca che ha il pregio di spezzare il giro ristretto di nomi entro il quale, fino ad oggi, si era tenuta la discussione (e specialmente la polemica) sull'argomento, e illumina il carattere di una manifestazione del regime fascista assai meno marginale di quanto si creda. Può darsi che da questa messe di notizie escano anche polemiche e speculazioni politiche. Ma l'importante è che un contributo di notizie nuove, autenriche, controllate, è necessario per tenere aperto un discorso sempre vivo e bruciante, poiché le polemiche e le speculazioni passano e la verità rimane.
È una testimonianza fuori del comune, capace di rinverdire discussioni appassionate e contrasti vivaci. Ma non è certo da spirito scandalistico che è stato mosso l'autore: egli ha inteso testimoniare senza paraocchi, senza reticenze e discriminazioni, la verità anche quando si trattava di una verità ingrata e dolorosa.
Importanza particolare rivestono le corpose appendici, alcune delle quali costituiscono dei veri e propri saggi che, pur sempre collegati alla narrazione principale, presentano un valore autonomo. Affatto originale è l'appendice che pur sommariamente si propone di offrire un panorama dei movimenti giovanili antifascisti tra il 1939 e il 1942, ricostruzione di un fenomeno spontaneo e, da una certa epoca, imponente tanto da rappresentare, secondo la definizione dello Zangrandi, una "preistoria della Resistenza": è un panorama che ci consente di comprendere meglio come tanta parte della gioventù italiana si trovasse dopo il 1943 pronta — e matura — seguito a battersi contro il fascismo. Altrettanto si dica per l'appendice che accenna ai "combattenti, gli eroi e i martiri della guerra di Liberazione che provenivano dal fascismo," così densa di date e di nomi, ma anche di drammatico significato: anche queste verità sconcertanti erano state pressoché ignorate e, in ogni caso, mai viste nella loro unitaria organicità. Una larga trattazione è poi riservata all'esame delle responsabilità delle classi dirigenti (politiche e non: magistratura, scuola, cultura, ecc.) nell'avvento e nel rafforzamento del fascismo; è un saggio insieme minuzioso e sintetico che contiene una quantità di notizie sconcertanti, dimenticate, ignorate o addirittura falsate oppure nascoste, alcune delle quali concorrono a modificare certi giudizi storici.
L'elenco che comprende tutti i partecipanti ai Littoriali è il frutto di un'improba ricerca che ha il pregio di spezzare il giro ristretto di nomi entro il quale, fino ad oggi, si era tenuta la discussione (e specialmente la polemica) sull'argomento, e illumina il carattere di una manifestazione del regime fascista assai meno marginale di quanto si creda.
Può darsi che da questa messe di notizie escano anche polemiche e speculazioni politiche. Ma l'importante è che un contributo di notizie nuove, autenriche, controllate, è necessario per tenere aperto un discorso sempre vivo e bruciante, poiché le polemiche e le speculazioni passano e la verità rimane.