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Grande Sertao

[Grande Sertão], traduzione dal brasiliano, nota, avvertenza e glossario di Edoardo Bizzarri


Milano, Feltrinelli, 1970, I narratori di Feltrinelli, 180
cm 20x12.5, pp. 499-(5), cartonato
Prima edizione italiana. Ottimo esemplare

€ 25
Il mondo epico-lirco di Joao Guimarães Rosa, col quale i lettori italiani hanno avuto modo di prendere un primo clamoroso contatto attraverso i sette romanzi riuniti nel volume Corpo di ballo, trova la sua espressione più sorprendente, e che ha avuto maggior risonanza internationale, nella narrazione-fiume di Grande Sertão.
È un monumentale monologo-confessione in cui l'avventura di un uomo — inquadrata nel mondo magico e misterioso, suggestivo e violento del sertão brasiliano (la zona incolta e inospitale dell'interno del paese) — si dilata e si approfonda in avventura umana, odissea nel più proprio e classico dei sensi, tra gli eterni interrogativi del bene e del male, dell'amore e dell'odio, della possibilità di scelta, del senso della vita e della morte.
Chi racconta è l'ex capo dei banditi Riobaldo, ambiguamente attratto da Diadorim, un coraggioso compagno di scorrerie e battaglie. Il documentario, autentico ricchissimo colorito, di un mondo che sembra collocarsi ai margini del mito, pur nella sua sanguigna consistenza, si apre così — in virtù di una personalissima magia di stile e di linguaggio, e della stessa fertile invenzione narrativa — a prospettive impreviste di alta poesia e di suggestione metafisica. Un libro, come ebbe a qualificarlo lo stesso autore nella nota di presentazione della prima edizione brasiliana, "diverso, terribile, consolatore e strano."
Scriveva Benedito Nunes in un recente numero di "Aut Aut": «Senza perdere il suo caratttere tipico e conservando la cornice umana che lo delimita, il mondo del sertao diviene, nell'opera di Guimarães Rosa, un centro di concreta universalità nel cui spazio — essenziale quanto la Mancha di Cervantes e la Dublino di Joyce — persistono, sotto le note mitico-poetiche, le dimensioni fisico-naturali, sociali e politiche dell'entroterra brasiliano."

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