Baer George W.
INDICE DEL VOLUME
Prefazione VIII
I. Le relazioni itaLo-etiopiche dal 1889 al 1934 1
Note 25
II. 1934: Mussolini punta sull'Etiopia 33
Note 53
III. Dicembre: L'incidente di Ual-Ual 59
Note 78
IV. Gennaio: l'intesa franco italiana 83
Note 117
V. Gennaio-marzo: l'Etiopia si rivolge alla Società delle Nazioni 129
Note 154
VI. Aprile: la conferenza di Stresa e le sue conseguenze 159
Note 183
VII. Maggio: «L'Italia farà da sé» 189
Note 224
VIII. Giugno: le esitazioni britanniche 231
Note 274
IX. Luglio: nessun aiuto all'Etiopia 281
Note 316
X. Agosto: contro Ginevra 323
Note 363
XI. Agosto: la Santa Sede. L'America e un verdetto 373
Note 398
XII. Settembre: le posizioni di fronte a Ginevra 401
Note 456
XIII. All'ombra della guerra 463
Note 491
Bibliografia 497
Indice dei nomi 529
In questo volume, che si rivela un'analitica e circostanziata ricostruzione storica degli eventi che portarono al conflitto italo-etiopico, l'Autore fonda la sua indagine su fonti ufficiali e ufficiose, su documenti degli archivi di Stato e dei Ministeri della Difesa dei vari paesi coinvolti nella crisi, sulle memorie dei protagonisti e anche su molte interviste personali con testimoni degli avvenimenti del '35-'36.
Il Baer prende le mosse dall'analisi delle relazioni italo-etiopiche negli anni precedenti il conflitto e degli interessi coloniali dell'Italia in Africa orientale, tentando poi una esposizione dei motivi che spinsero Mussolini sulla via dell'avventura africana: l'intento di trovare in quel tipo di «aggressione» uno sbocco alle sempre crescenti crisi interne e la necessità di dare nuovo prestigio al regime mediante una campagna sostenuta favorevolmente dalla base popolare.
Poste queste premesse, l'attenzione dell'Autore si sposta sull'esame attento e accurato delle varie fasi che la diplomazia europea visse nei mesi antecedenti l'invasione etiopica: giorno per giorno sono descritte e valutate le posizioni che grandi potenze e Piccola Intesa assunsero di fronte agli aperti preparativi militari del governo italiano. Il mondo politico europeo assistè con sempre crescenti timori e perplessità, da un lato, alla propaganda sprezzantemente bellicista di Mussolini, dall'altro, alle ambigue manovre diplomatiche volte a convincere la Lega delle nazioni della buona volontà dell'Italia di servirsi dei meccanismi di sicurezza e arbitrato previsti per risolvere in via negoziata la vertenza. Francia e Inghilterra ebbero, in quei mesi di intenso lavoro diplomatico, ampie e concrete possibilità di valutare tutte le conseguenze, anche se non immediate, ma chiaramente irreversibili, dell'invasione di uno Stato «ufficialmente» membro della Società delle Nazioni, come l'Etiopia, e delle ripercussioni che una violazione del genere avrebbe determinato sulla stessa Lega come strumento politico di sicurezza e controllo collettivi. Ed è proprio sul comportamento di queste due grandi potenze che l'analisi del Baer si concentra, sulle loro motivazioni politiche, sulle loro incertezze diplomatiche: di fronte alla minaccia del riarmo tedesco e di un Giappone sempre più aggressivo nell'Estremo Oriente, Francia e Inghilterra si lasciarono invischiare non senza motivi di interessi nazionali e di potenza, in una politica ambigua, oscillante fra la fedeltà al Patto societario e la velleità di mantenere relazioni accomodanti con l'Italia fascista. Proprio a causa del loro peso politico determinante nella vicenda e della capacità di indirizzare gli altri paesi della Lega verso una soluzione, finirono per rendersi responsabili in larga parte di una svolta decisiva nell'equilibrio politico post-bellico, tragica premessa — con il riavvicinamento ormai inevitabile delle due dittature europee — del futuro conflitto mondiale.