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Andrea Costa nella storia del socialismo italiano

A cura di Aldo Berselli


Bologna, Il Mulino, 1982, Temi e discussioni, 36
cm 21.5x13.5, pp. 319-(1), brossura
Testi di studio e materiali di lavoro realizzati in occasione del convegno «Andrea Costa nella storia del socialismo italiano», svoltosi a Imola nei giorni 16-17 e 18 novembre 1979. Unica edizione. Ottima copia >>>

€ 22

INDICE

Premessa, di Aldo Borselli, p. 7

Leo Valiani. Andrea Costa nella storia del socialismo italiano, 13
Aldo Borselli. La prima formazione del pensiero socialista di Andrea Costa, 25
Pietro Albonetti. Andrea Costa tra gli internazionalisti (1871-1874), 41
Roberto Finzi. Alle radici della «svolta» di Andrea Costa, 65
Pier Carlo Masini. Andrea Costa ai congressi internazionali (1872-1881), 77
Franco Della Feruta. La «svolta» di Andrea Costa, 89
Ettore Rotelli. L'autonomia comunale nel socialismo di Andrea Costa, 109
Nazario Calassi. La cooperazione nel pensiero e nell'azione di Andrea Costa, 133
Luciano Forlani. Andrea Costa e la politica estera italiana, 205
Sigfrido Sozzi. Andrea Costa e la sezione cesenate della FIAIL, 249
Gian Biagio Furiozzi. Un carteggio del 1899 tra Andrea Costa ed Eugène Fournière, 249
Learco Andalò. Andrea Costa amministratore comunale di Imola, 289
Gaetano Arfè. Attività politica e parlamentare di Andrea Costa, 297

Indice dei nomi, 313

Simbolo dell'anarchismo in Italia, Costa maturò la sua personalità politica, passando dalla concezione insurrezionalistica, di matrice bakuninista, a posizioni che, implicando l'accettazione di tutti i metodi di lotta, lo condussero infine ad ammettere la legittimità della partecipazione dei socialisti alle competizioni elettorali e all'attività parlamentare.

Nel 1879, con la cosiddetta «svolta», ruppe con il campo nel quale aveva sino ad allora militato, indirizzò il movimento socialista verso il radicamento nel popolo e aprì una nuova fase assegnando al movimento operaio il ruolo di protagonista nella costruzione di una società nuova che ha nei comuni, nelle leghe e nelle cooperative i suoi istituti fondamentali. Ma al di là di questa «svolta» meritano un'attenta analisi anche momenti e aspetti che sinora non sono stati indagati in profondità e non sono stati ricondotti a un quadro organico: l'opera di organizzatore di cooperative, l'avversione alle imprese coloniali, l'attività parlamentare, la peculiare posizione circa il comune, che costituisce, fin dal principio, un momento programmatico fondamentale. L'opera complessiva di Andrea Costa va dunque rivista criticamente in una nuova dimensione e riscoperta in tutta la sua ricchezza, nella sua fondamentale coerenza e nelle contraddizioni che sono le contraddizioni stesse del movimento socialista. Per tali ragioni i saggi raccolti in questo volume rappresentano un importante punto di approdo della nostra storiografia, che, prima d'ora, ha sempre oscillato tra interpretazioni discordi, non sempre libere da sollecitazioni pratico-politiche.

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