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Commento al Perì poietikês

A cura di Carmela Baffioni


Milano, Coliseum, 1990, Coliseum. I saggi
cm 21x14.5, pp. 277-(3), brossura illustrata
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€ 22
INDICE

Prefazione, 3
Introduzione, 7

I. La Poetica di Aristotele: alle radici della storia, 12
II. La tradizione araba della Poetica di Aristotele: storia e storiografia, 16
III. Struttura e caratteri del "Commento medio" di Averroè alla Poetica: fra letteratura, religione e filosofia, 27

Il testo di Averroè: traduzione e commento, 45
La Poetica, 47
Capitolo primo, 52
Capitolo secondo, 55
Capitolo terzo, 59
Capitolo quarto, 66
Capitolo quinto, 77
Capitolo sesto, 103

IV. Le "Poetiche" di Aristotele e di Averroè: per un confronto, 127

V. I "poeti della Poetica" secondo Averroè: storia e historiae, 135

Bibliografia, 149
Sigle, 157
Note, 159
Glossari tecnici, 237
   Lessico arabo-greco, 239
   Lessico greco-arabo, 248
Indici, 259
Averois cordubensis commentarium medium in Aristotelis de Arte poetica librum. Conviene dirlo in latino, dal momento che Ibn Rochd, o Ibn Rushd (1126-1198), e ben più noto con il nome di Averroes, e - sebbene egli sia stato il grande filosofo dell'Andalusia islamica - non ebbe discepoli se non tra i cristiani; infatti, non ci fu un equivalente arabo dell'averroismo latino. È probabile che per questo commento Averroè si sia rifatto alla traduzione dal siriaco di abu Bishr Matta, e che alcuni fraintendimenti del testo aristotelico dipendano da tale fonte. Ma talvolta egli ha preferito fraintendere, forse nel desiderio d'influenzare in senso morale, la poesia araba. Applicando le norme aristoteliche a esempi arabi, e cercando principi comuni a popoli diversi, Averroè ha scritto una uida preziosa ed elusiva alla poetica, e un magnifico trattato di letteratura comparata, in cui viene accentuato il valore etico-politico dell'arte poetica  e se ne mettono in rilievo gli intenti filosofici e la funzione esortativa.

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