[Connors Joseph e Rice Louise].
Specchio di Roma barocca. Una guida inedita del XVII secolo insieme alle vedute romane di Lievin Cruyl
A cura di Joseph Connors e Louise Rice. Testo bilingue: italiano e francese Roma, Edizioni dell'Elefante, 1996, cm 32x24, pp. XXXII-223, 19 tavole a colori e 53 in bianco e nero, brossura, sovracoperta illustrata Seconda edizione riveduta e ampliata.
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► Una delle più ghiotte guide di Roma barocca, forse la prima guida francese di Roma, scritta intorno al 1676, è conservata nella Avery Library della Colombia University, New York. Il manoscritto, ancora inedito, ha per titolo Description de Rome Moderne. L'atore è un erudito, fine conoscitore di teoria architettonica, esperto di ingegneria idraulica come di teologia. un «curioso» capace di descrivere in modo estremamente orignale opere d'arte, pubbliche cerimonie, costumi sociali e vita di strada: ciarlatani e mercati di Piazza Navona suscitano la sua simpatia non meno dei perdigiorno che hanno l'abitudine di andare a «prendere aria» alle Quattro fontane. Con spirito analogo, Lievin Cruyl, artista di Gand, una decina di anni prima aveva disegnato una serie di vedute romane che non solo descrivono con telescopica accuratezza la nuova Roma di Alessandro VII, ma raffigirano «mestieri per via», «corsi d'acqua» a Piazza Navona, mulini e barche sul Tevere, in breve la vita quotidiana di quegli anni, con una simpatia e una immediatezza che ricordano l'antore della Description. |
Porena Pierfrancesco.
Le origini della prefettura del pretorio tardoantica
Roma, L'Erma di Bretschneider, 2003, Saggi di Storia Antica, 20, cm 20x13, pp. 633-(3), una tavola ripiegata, cartonato Unica edizione. Libro nuovo
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... continuaINDICE Introduzione P. 7 Abbreviazioni 15 I. La prefettura del pretorio durante i regni di Caro, Numeriano e Carino 21 ► 1. Premessa 21 2. Aper, prefetto del pretorio di Caro e di Numeriano 22 3. Da Iulianus a Sabinus Iulianus: due momenti dell opposizione politica a Carino 39 4. La carriera di Aristobulus, prefetto di Carino e di Diocleziano 73 5. Il caso di Matronianus 89 II. La prefettura del pretorio durante il regno di Diocleziano e dei Tetrarchi 103 ► 1. Premessa 103 2. L’iscrizione di Oescus 106 3. L’iscrizione di Brescia e altri testi: sulla serie dei collegi prefettizi di età tetrarchica 133 4. Dai supplenti straordinari dei prefetti del pretorio alla divisione dell’impero in dioces 152 III. La prefettura del pretorio dalla seconda Tetrarchia alla ‘pace di Serdica’ (306-317) 187 ► 1. Premessa 187 2. Sui prefetti del pretorio di Galerio, Licinio e Massimino Augusti 188 3. Sui prefetti del pretorio di Severo, Massenzio e Costantino Augusti 237 4. Il ritorno all'unità: Petronius Annianus, Iulius Iulianus e le iscrizioni di Tropaeum Traiani e di Efeso 291 IV. Trasformazione e sviluppo della prefettura del pretorio in età costantiniana 339 ► 1. Premessa 339 2. La prefettura del pretorio costantiniana 'dopo Annianus' (317-327) 342 3. L'iscrizione di Aïn Rchine 398 4. Le iscrizioni gemelle di Tubemuc e di Antiochia 466 5. Zosimo, Giovanni Lido e la riforma costantiniana della prefettura del pretorio 496 Sintesi conclusiva 563 Grafico cronologico. 577 Indici 583 |
[Zaccagnini Carlo].
Mercanti e politica nel mondo antico
A cura di Carlo Zaccagnini Roma, L'Erma di Bretschneider, 2003, Saggi di Storia Antica, 21, cm 20x13, pp. 361-(3), cartonato Unica edizione. Libro nuovo
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Il volume raccoglie i contributi esposti e discussi nel Convegno "Mercanti e politica nel mondo antico", svoltosi il 23-24 marzo 2000 presso l'Università di Roma "La Sapienza" (Facoltà di Lettere e Filosofia), per iniziativa e con il coordinamento di Andrea Giardina (Dipartimento di scienze storiche, archeologiche, antropologiche dell'antichità) e Carlo Zaccagnini (Dipartimento di studi asiatici dell'Università degli studi di Napoli "L'Orientale") ... continuaINDICE Premessa, p. 7 Abbreviazioni, 9 Johannes Renger, Trade and Market in the Ancient Near East. Theoretical and Factual Implications 15 Alfonso Archi, Commercio e politico. Deduzioni dagli archivi di Ebla (c.a 2400-2350 a.C.) 41 Maria Giovanna Biga, Feste e fiere a Ebla 55 Klaas R. Veenhof, Trade and Politics in Ancient Assur. Balancing of Public, Colonial and Entre-preneurial Interests 59 Mario Liverani, The Influence of Political Institutions on Trade in the Ancient Near East (Late Bronze to Early Iron Age) 119 Alain Bresson, Merchants and Politics in Ancient Greece: Social and Economic Aspects 139 Gary Reger, Aspects of the Role of Merchants in the Political Life of the Hellenistic World 165 Domenico Musti, Città ellenistiche e commercio degli schiavi 199 Jean Andreau, Les commercants, l'élite et la politique romaine à la fin de la Republique (IIIe-Ie siècles av. J.-C.), 217 David Nonnis, Le implicazioni socio-politiche della produzione e della distribuzione nell'Italia repubblicana: per un repertorio prosopografico 245 Williams V. Harris, Roman Governments and Commerce, 300 B.C. - A.D. 300 275 Elio Lo Cascio, Mercato libero e "commercio amministrato" in età tardoantica 307 Umberto Roberto, "Del commercio dei Romani": politica e storia antica nelle riflessioni del Settecento 327 |
Benjamin Walter.
Scritti 1928-1929
A cura di Rolf Tiedemann e Hermann Schweppenhauser. Edizione italiana a cura di Enrico Ganni Torino, Einaudi, 2010, Opere complete di Walter Benjamin, 3, cm 22.5x14, pp. XIV-534-(4), cartonato, sovracoperta illustrata Unica edizione. Allo stato di nuovo
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Anche nel biennio 1928-1929, vissuto tra Parigi e Berlino, l'esistenza di Walter Benjamin è incentrata su un'assidua attività di critico, recensore e saggista: un'attività che dopo il fallimento della prospettiva accademica, nel 1925, risulta essere la sua unica fonte di sostentamento. ► In particolare sul settimanale "Die literarische Welt", fra le riviste di sinistra più autorevoli dell'epoca, e il quotidiano "Frankfurter Zeitung", dove era redattore Siegfried Kracauer (che all'inizio degli anni Venti gli aveva fatto incontrare Theodor W. Adorno), Benjamin affronta una strabiliante gamma di argomenti: ai sempre penetranti sguardi sulle città (Weimar, Marsiglia, Parigi, San Gimignano), si affiancano riflessioni su autori e movimenti del presente - M. Proust, A. Gide, J. Green, K. Kraus, S. George, il surrealismo, per citarne solo alcuni -, ma anche commenti sui romanzi d'appendice e sulla letteratura per bambini. Nel contributo redatto per la Grande Enciclopedia Sovietica, Benjamin torna anche a occuparsi di J. W. Goethe: l'articolo verrà tuttavia censurato e pubblicato in forma del tutto irriconoscibile; destino analogo avrà un'analisi sul ruolo degli ebrei nella cultura tedesca commissionata dalla Encyclopaedia Judaica. In una situazione segnata dalla grande crisi economica e dalla crescente instabilità della ancora giovane Repubblica di Weimar, l'opera di Walter Benjamin di questi anni consolida la sua fama, e la sua ambizione, di massimo teorico e critico del proprio tempo |
Ceronetti Guido, Quinzio Sergio.
Un tentativo di colmare l'abisso. Lettere 1968-1996
A cura di Giovanni Marinangeli Milano, Adelphi, 2014, La collana dei casi, 99, cm 22x14, pp. 444-(4), brossura con alette Unica edizione.
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Nel 1983, recensendo La rovina di Kasch di Roberto Calasso, Guido Ceronetti così descriveva la «banda neognostica» che formava la galassia Adelphi: ► «divergono le iniziazioni, i maestri, i cammini, le venerazioni; c'è tuttavia la comunione generica dei fini (salvarsi come scopo del pensiero, salvezza per mezzo della conoscenza), il saper godere di uno dei massimi piaceri mentali, quello di ripensare illimitatamente i pensieri, le dottrine trasmesse dai tempi, di abbandonarsi alla vertigine del commento, alla contemplazione pura dei testi, alla lettura non passiva, non distaccata, ma furiosa, grondante, implacabile, incessantemente creatrice». È proprio sotto il segno delle divergenze, coesistenti però con la comune esigenza di una lettura insieme rigorosa e appassionata, che si apre e si chiude, nell'arco di ventotto anni, l'amicizia epistolare tra Ceronetti e Quinzio: due adelphiani della prima ora. Due vite segnate dalla abissale contaminazione con il sacro e con la parola, da quella poetica a quella scritturale, che il carteggio restituisce in una policromia di sfumature e di rimandi serrati. Due fedi assolute, infrangibili, irriducibili: da un lato quella paolina, teologicamente «scandalosa», di Sergio Quinzio nella resurrezione della carne, nella consolazione finale; dall'altro quella, filosoficamente tenace, di Guido Ceronetti nel potere della gnosi. Due anime che, al di là di ogni contrasto, non cessano di interrogarsi e di ascoltarsi a vicenda, e non soltanto su argomenti teologici, ma anche sui grandi dibattiti che investono la società e la politica (l'aborto, il conflitto israelo-palestinese), fino ai problemi della vita quotidiana (la salute, il cibo, i traslochi). |