Scarisbrick John J..
Enrico VIII
[Henry VIII], traduzione di Valeria Lalli Bologna, Il Mulino, 1984, Biblioteca storica, cm 21.5x15, pp. 674-(6), balacron, sovracoperta illustrata Unica edizione italiana. Ottimo esemplare € 35,00 Come in architettura il gotico “flamboyant”, lo stile composito e ricco, fiammeggiante di elaborati ornamenti ed esasperate ricercatezze, dominò la prima parte del Cinquecento inglese, in cui muore la grande stagione medioevale già recando in sé il contagio del Rinascimento, così la storia inglese di quel periodo — tremendamente gravida di conseguenze — fu tutta dominata da un’unica figura altrettanto fastosa e fiammeggiante, altrettanto esasperata, imprevedibile, incostante, ma anche eclettica ed a tratti quasi geniale, la figura del re Enrico VIII, che di sé plasmò tutto il suo regno. ► ... continuaIn questo grande affresco storico di John J. Scarisbrick, la scena inglese è proiettata sullo sfondo agitato e sfarzoso dell’Europa del primo Rinascimento ed accanto a Enrico si muove una folla di grandi comprimari e di comparse. I suoi grandi antagonisti europei: Francesco I, Carlo V, Clemente VII; le figure — divenute proverbiali — delle sue sei spose, da Caterina d’Aragona a Catherine Parr; i suoi ministri: Wolsey, Thomas More, Cromwell; e soprattutto il grande “coro” dell’aristocrazia inglese e della Chiesa d’Inghilterra, ancora turbolenta e feudale la prima, riottosa a sottomettersi e che sarà domata soltanto col sangue e con la scure; troppo ricca e potente la seconda, che verrà piegata, umiliata, spogliata di tutte le sue ricchezze che faranno da base alla nuova aristocrazia fedele alla Corona. Da queste scenografie fra autunno del Medioevo e albori dell’Età moderna, fra tornei e nostalgie cavalleresche e dispute teologiche, fra passioni carnali e sottili giochi politici e diplomatici, Enrico VIII emerge come figura a tutto tondo, vero protagonista del suo tempo e del suo paese. Indice Prefazione p. 7 I. Il nuovo re 9 II. La ripresa della Guerra dei Cento anni 31 III. L’ascesa al potere di Wolsey 57 IV. La ricerca della pace 89 V. Il sovrano virtuoso 127 VI. Il ripudio asburgico 173 VII. Il diritto canonico e il divorzio 209 VIII. La battaglia per il divorzio 253 IX. La campagna contro la Chiesa 309 X. La supremazia reale 387 XI. L’Inghilterra e l’Europa: 1537-1540 447 XII. Supremazia reale e teologia 481 XIII. Il ritorno alla guerra 527 XIV. Gli ultimi mesi 569 XV. Enrico il re 617 Abbreviazioni e fonti manoscritte 655 Indice dei nomi 663 |
Romani Mario.
Pellegrini e viaggiatori nell'economia di Roma dal XIV al XVII secolo
Milano, Vita e Pensiero, 1948, Pubblicazioni dell'Università cattolica del Sacro Cuore, 25, cm 24x17.7, pp. XV-1b-351-(1), brossura Prima edizione. Ottima copia € 40,00 ... continua SOMMARIO INTRODUZIONE ► 1. - L’oggetto della ricerca Pag. VII 2. - Le fonti IX Avvertenza XV CAPITOLO PRIMO IL «VIAGGIO DI ROMA» E L’OPERA DEI PONTEFICI ► 1. - Gli itinerari e i mezzi di comunicazione. Difficoltà e pericoli del viaggio 1 2. - Le provenienze e le condizioni sociali dei viaggiatori 8 3. - Il numero dei viaggiatori 11 4. - I provvedimenti diretti a conservare e a migliorare la rete steadale 17 5. - I provvedimenti diretti a garantire la sicurezza dei viaggiatori 18 6. - Altre facilitazioni e regolamentazione dell’afflusso 23 CAPITOLO SECONDO L’INDUSTRIA ALBERGHIERA ROMANA ► 1. - Consistenza e sviluppò della attrezzatura alberghiera Pag. 56 2. - Distribuzione topografica del sistema ricettivo 65 3. - Sesso e nazionalità dei soggetti attivi nel campo alberghiero. Forme di gestione 70 4. - La clientela 81 5. - Il trattamento 109 6. - I priezzi e le possibilità di guadagno offerte 113 CAPITOLO TERZO LA DISCIPLINA DELL’INDUSTRIA ALBERGHIERA ROMANA ► 1. - L’organizzazione corporativa deH’industria alberghiera Pag. 142 2. - Struttura, funzioni e significato delle corporazioni connesse coll’attività alberghiera 148 3. - La regolamentazione statale 165 CAPITOLO QUARTO L’OSPITALITÀ A ROMA ► 1. - Carità e ospitalità Pag. 198 2. - L’opera delle confraternite romane e in particolare quella dell’Arciconfratemita della SS. Trinità dei Pellegrini 201 3. - Il numero degli ospitati 207 4. - I mezzi necessari e la loro raccolta 216 CAPITOLO QUINTO PELLEGRINI, VIAGGIATORI E ASPETTI PARTICOLARI DELLA VITA ECONOMICA ROMANA ► 1. - L’annona e gli affitti Pag. 235 2. - Riflessi finanziari e monetari 241 3. - Problemi di viabilità e di urbanistica 246 APPENDICE DOCUMENTARIA ► I. - Lettera accompagnatoria per pellegrini, rilasciata dal Card Carlo Barberini arciprete della Basilica Vaticana e Prefetto dell’Urbe. (Sec. XVII) Pag. 263 II. - Elenco delle plersone alloggiate alla camera locanda del « Donzello » all’Orso dal 1° aprile 1680 al 31 marzo 1682 264 III. - Statuti dell’Università degli Osti di Roma. (1586) 272 IV. - Statuti dell’Università degli Albergatori di Roma. (1595) 284 V. - Statuti dell’Università degli Osti di Borgo. (Sec. XVII) 296 VI. - Statuti dell’Università dei Bettolieri di Roma. (1699) 301 VII. - Tabella da affissione colla tariffa degli stallatici. (1656) 313 VIII. - «Bando delli Albergatori, Camere, Hosti, Alberganti, Latti, et Stalle Locande di Roma», emanato dai Conservatori di Roma il 10 gennaio 1654 314 IX. - «Editto per gl’Hosti, Tauemieri, Bettolieri, et Albergatori, Camere Locande, et altri», emanato dal card. Marzio Ginetti, Vicario Generale dell’Urbe, il 15 dicembre 1649 317 X. - Elenco delle Compagnie ricevute ed alloggiate a spese della Compagnia di San Giovanni Decollato, detti della Misericordia, nell’Anno Santo 1650 318 XI. - Numerb dei pellegrini ospitati a cura dell’Arehiconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini di Roma, nell’Anno Santo 1575 323 XII. - Numero dei pellegrini ospitati a cura dell’Archiconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini di Roma, nell’Anno Santo 1600 331 XIII. - Numero dei pellegrini ospitati a cura deirArehiconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini di Roma, nell’Anno Santo 1650 333 XIV. - Entrate ed erogazioni deirArehiconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini di Roma per l’Anno Santo 1600 343 INDICE DEGLI AUTORI CITATI 347 |
[Schwarz Arturo].
Almanacco Dada. Antologia letteraria-artistica, cronologia, repertorio delle riviste
A cura di Arturo Schwarz Milano, Feltrinelli, 1976, Arte e teoria dell'arte, cm 22.5x21.5, pp. XVI-743-(1), 16 tavole a colori, oltre 600 illustrazioni in b/n, facsimili e fotografie, cartonato, dorso in tela, sovracoperta illustrata, cofanetto in tela Unica edizione. Perfetto esemplare € 175,00 "Dada e il surrealismo sono stati gli unici due movimenti dell'avanguardia storica a non limitarsi a una rivoluzione visiva ma a propugnare invece una rivoluzione culturale. ► Mentre gli altri movimenti" scrive Arturo Schwarz nella sua prefazione al volume, "proponevano una nuova ricetta culinaria, una nuova tavolozza pittorica, Dada proponeva una nuova filosofia della vita che contestava, tra l'altro, anche il senso della sperimentazione puramente formale dell'artista ingabbiato in un ruolo elitario dalla sua specializzazione e vittima consenziente della divisione del lavoro. Così, contrariamente a tutti i movimenti dell'avanguardia storica che l'hanno preceduto. Dada non è sorto in seguito all'iniziativa di pittori ma a quella di poeti e letterati. [...] I pittori dada, al pari dei poeti e degli scrittori dada, rifiutano di sottomettersi alla divisione del lavoro, di appartenere a una categoria professionale castrante, di recitare un solo ruolo, di leggere una sola partitura. Così la produzione letteraria e poetica di Arp, Picabia, Ernst, Hausmann, Schwitters. Duchamp, Kassak, Van Doesburg è altrettanto impegnata quanto quella artistica, e i testi scelti per quest'Almanacco stanno a dimostrarlo." Progetti e realizzazioni, teorie e attuazioni, logos e praxis, tra questi due poli oscilla continuamente l'attività dada: sono stati quindi scelti per questo Almanacco non solamente i contributi teorici più significativi — manifesti, proclami, conferenze, articoli — ma anche, e in misura probabilmente maggiore, le loro realizzazioni: a livello verbale: poesie, aforismi, lavori teatrali, racconti; a livello plastico: disegni, incisioni, dipinti, collage e assemblage. Per quanto riguarda il materiale illustrativo, non sorprenderà pertanto l'ampia scelta di stampati, manifesti, copertine e interni di riviste. La rivoluzione dada nel campo tipografico è stata vasta e duratura e questo aspetto dell'attività dada — per il suo carattere gratuito e non commerciale — alla pari della poesia, è quello in cui lo spirito dada si evidenzia con particolare felicità e libertà. "Il dadaista," ricorda ancora Schwarz, "insorge contro le tavole del conformismo tradizionale e fa del proprio lavoro, in primo luogo, una testimonianza diretta della crisi storica in cui si è trovato a dibattersi. Una radicale problematicità investe l'intero codice della saggezza e della sapienza ereditarie, e subito interviene, scopertamente, la violazione di quelle norme di 'ragionevolezza' e di 'buon senso' borghesi che, rivoluzionarie esse stesse alle origini, avevano preteso di trasformare in 'naturale' la loro effettiva dimensione 'storica.' Così il dadaista spinge ai limiti estremi la carica eversiva che era contenuta, alle origini, negli stessi termini ultimi della cultura romantica, e la dialettica tra 'ordine' borghese e 'avventura' anarchica si pone, in concreto, sul piano estetico, come dialettica tra 'imitazione' e 'invenzione,' cioè appunto nei medesimi termini in cui si era collocata all'inizio della rivoluzione romantica, ma rovesciandone il significato." |
Praz Mario.
Scene di conversazione. Conversation pieces
Roma, Ugo Bozzi, 1970, cm 28, pp. 288, 380 illustrazioni nel testo, tela, sovracoperta illustrata, custodia muta Unica edizione. Copia ottima € 150,00 ... continua SOMMARIO Introduzione: Arte borghese 10 Prefazione: Ritratti di famiglia 27 Definizione della «conversazione» 33 CAPITOLO SECONDO - Il ritratto di famiglia nell'antichità 39 CAPITOLO TERZO - Il gruppo 45 CAPITOLO QUARTO - La conversazione in un interno 59 CAPITOLO QUINTO - La conversazione intorno a un tavolo 95 CAPITOLO SESTO - Il gruppo di famiglia all'aperto 115 ► Davanti a un portico o balaustrata 111 In un cortile o all'aperto 121 Contro una quinta di verdura o con un albero al centro 125 Con veduta della villa 137 Con veduta d'un paesaggio 143 In barca 147 Ritratti di bambini 149 CAPITOLO SETTIMO - La coppia 161 CAPITOLO OTTAVO - Conversazioni sportive, musicali. Gruppi di famiglia di pittori 179 CAPITOLO NONO - Gruppi travestiti 199 CAPITOLO DECIMO - Il culto dei lari. Ritratto con busto 209 REPERTORIO DEI DIPINTI CITATI NEL TESTO 225 Indice dei nomi, dei luoghi, degli artisti e delle opere riprodotte 277 |
Massinelli Anna Maria.
Scagliola. L'arte della pietra di luna
Presentazione di Claudio Strinati Roma, Editalia - Edizioni d'Italia, 1997, L'arte le arti. Arti minori, cm 26.5x32.5, pp. 279-(1), 126 illustrazioni a colori e in b/n nel testo, tela, sovracoperta illustrata Unica edizione. Esemplare perfetto € 100,00 Meschia, mestura, pasta di marmo, gesso Atlante, vetro di olaria, pietra speculare, cristallo di gesso, vetro di Maria, specchio d’asino, pietra di luna. E ancora, Stuckmarmor, Bossi work... aridi termini scientifici e immaginifiche evocazioni di straordinarie proprietà: nel corso dei secoli così si era tentato di «definire» la scagliola. ► ... continuaTecnica artistica complessa e sempre in via di sperimentazione, dalle potenzialità espressive senza limite, riusciva a conferire all’oggetto finito un carattere familiare, quasi domestico e più caldo rispetto all’algida perfezione dei mosaici di pietra dura. Il repertorio figurativo e ornamentale, sempre basato su un gioco mimetico e illusionistico, poteva simulare, al primo impatto, una tarsia marmorea o di ebano e avorio, un’incisione o una natura morta, oppure una «pittura sotto vetro»: all’artefice — alla sua abilità tecnica, alle sue capacità disegnative, al suo gusto e alla sua creatività —, naturalmente, il merito del risultato finale. Ma il segreto di quest’arte si era perso nel tempo e si pensava che fosse custodito solo nella memoria di epoche passate e in esperienze ormai irripetibili. Oggi, il fiorentino Bianco Bianchi, depositario di quest’arte antica, ha rilanciato nel mondo il gusto per la decorazione in scagliola. Nel 1969, in seguito all’interesse riscosso da una sua opera esposta presso la sede della compagnia Alitalia a New York, fu organizzata una mostra itinerante negli Stati Uniti nel corso della quale venivano date dimostrazioni pratiche sulla tecnica ed esposte le opere del laboratorio Bianchi. La risonanza di questa iniziativa fu tale che in poco tempo una vera e propria clientela internazionale — come i Duchi di Kent, sultani e capi di Stato arabi, attori e personaggi del mondo dello spettacolo e della moda, tra cui lo stilista Gianni Versace — si cominciò a rivolgere alla bottega fiorentina per la realizzazione di tavoli e oggetti di vario tipo, garantendo un successo e una diffusione tali, che oggi la scagliola viene considerata uno dei materiali più esclusivi nell’ambito dell’arredamento. INDICE DEI TESTI PRESENTAZIONE di Claudio Strinati Pag. 5 INTRODUZIONE 9 LA SCAGLIOLA DIVENTA “PITTURA SUL CRISTALLO” 13 La produzione toscana 13 ► Girali barocchi nelle scagliole toscane del Seicento 15 Il trionfo del trompe-l’oeil 21 Enrico Hudford e la scagliola pittorica 24 La scagliola all’Accademia di Belle Arti 42 La fortuna delle scagliole toscane in Inghilterra 48 La produzione ottocentesca e la “bottega” dei Della Valle 50 ALLE ORIGINI DEI LAVORI DI SCAGLIOLA 91 Gli artisti carpigiani 93 ► Austere bicromie bianco-nere nella prima produzione carpigiana 93 Il gusto del colore negli ornati naturalistici 100 Parnasie prospettiche 106 Gli artisti tedeschi 137 DELUSIONE DEI LAVORI DI SCAGLIOLA 151 Italia settentrionale 153 Italia centro-meridionale 159 LA TECNICA DI LAVORAZIONE Pag. di Alessandro Bianchi 191 RELAZIONE DI RESTAURO 216 APPENDICI 233 BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE 263 INDICI 267 Indice analitico 269 Indice delle illustrazioni 273 |