ultimi arrivi


A cura di Mario Tedeschi
Napoli, Guida, 1989, Acta Neapolitana, 13, cm 22.5x13.5, pp. 265-(7), brossura
Atti del Convegno tenuto a Napoli-Montecassino 5-6 giugno 1987. Ottima copia € 10,00

Spia e anticipazione della tragedia che sconvolse l’Europa e il mondo intero, la guerra civile spagnola, il conflitto in cui — come ha scritto Leonardo Sciascia — si concentrarono «tutti gli errori e le speranze del mondo», vide la Chiesa incarnare di nuovo lo spirito della «santa Espana» contro il Frente Popular e le forze repubblicane.


Attraverso una pluralità di voci, di posizioni ideologiche e di formazioni culturali, studiosi italiani e spagnoli analizzano in questo volume, che raccoglie gli atti del convegno promosso dall’Università degli Studi di Napoli, l’atteggiamento dell’insieme del mondo cattolico nei confronti della guerra civile, il significato stesso dello scontro, e i riflessi del conflitto sul cattolicesimo italiano e sulle relazioni con la Santa Sede.
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Indice


Mario Tedeschi  Introduzione    7

Javier Tusell  El catolicismo mundial y la guerra civil espanola    11

Antonio García y García  Idea de las relaciones Iglesia-Estado en los obispos espanoles de 1936    29

Saverio Di Bella  La Spagna tra modernizzazione e crisi: aspetti della guerra civile    59

José Andrés-Gallego Luis De Llera  ¿Cruzada o guerra civil?: El primer gran debate del regimen de Franco    103

Giovanni B. Varnier  Il mondo cattolico italiano di fronte alla guerra di Spagna    129

Ivân C. Ibán  Il diritto ecclesiastico della «Zona nazionale» durante la guerra civile (18. VII. 1936/1: IV. 1939)    163

Agostino Giovagnoli  Lo Stato spagnolo come modello di Stato cattolico. Dal «partito romano» al Vaticano II    195

Gaetano Catalano  Riflessi della guerra civile spagnola sulle relazioni tra Italia e S. Sede    249

[My mission to Spain], traduzione di Marco Guarnaschelli
Milano, Feltrinelli, 1957, cm 20.5x12.58, pp. XXII-542-(4), brossura, sovracoperta illustrata
Unica edizione. Mancanza sul dorso ella sovracoperta, peraltro ottimo esemplare € 18,00

L'autore di questo libro, Claude G. Bowers, fu ambasciatore americano a Madrid dal 1933 al 1939, sei anni fra i più tumultuosi e drammatici nella storia della Spagna moderna. Questa sua posizione ufficiale gli permise di seguire da vicino gli avvenimenti che portarono allo scoppio della guerra e le varie fasi del conflitto armato, di conoscere personalmente i maggiori uomini politici spagnoli ed i rappresentanti delle varie Potenze europee, di cogliere sul vivo atteggiamenti e reazioni del popolo spagnolo all'addensarsi ed allo scatenarsi della tempesta, di intendere insomma i fatti ed i motivi che condussero alla distruzione della democrazia spagnola.


In Missione in Spagna il Bowers riesce a dimostrare, su un materiale documentario di prim'ordine, una verità storica incontrovertibile: cioè che la cosiddetta guerra civile di Spagna, fu, nella realtà, un'aggressione armata del fascismo contro la libera repubblica democratica spagnola e che la seconda guerra mondiale ebbe inizio proprio in Spagna, nel 1936: qui il fascismo fece la sua "prova generale„ degli strumenti che servirono poi per l'aggressione contro l'Europa intera, ed il periodo di tempo fra la caduta di Madrid e l'attacco alla Polonia può considerarsi, in questo senso, come, un semplice armistizio.
Nello stesso tempo questo libro, che il Bowers ha redatto sugli appunti del suo diario privato e sui dispacci al Dipartimento di Stato, rivela ad ogni pagina la mano sicura, attenta, acuta, di uno scrittore di prim'ordine: non un libro di storia scritto a tavolino, ma una viva rappresentazione della Spagna com'era. Si vedano i rapidi, incisivi ritratti di uomini politici come Azana, Zamora, Prieto, Robles, Caballero, Negrin; di scrittori, come Madariaga e Hemingway; di toreri celebri, come Juan Belmonte; ma anche di gente comune, contadini, sindaci di villaggi, soldati, osti, ufficiali, sacerdoti.
Ritratti esatti e appassionati, perche il Bowers ama la Spagna, la cultura spagnola, il popolo spagnolo (e la sua opera si può anche leggere come un libro di viaggio, ed ha il nitore di certi diari settecenteschi) e partecipa, pur nel suo distacco di straniero e di diplomatico, alla tragedia del popolo di Spagna, assalito da nemici esterni armati di cannoni e di ferocia, ed abbandonato dalle nazioni occidentali al suo destino crudele.
Valgano come esempio le pagine sul martirio dei baschi, un popolo libero e fiero, violato e massacrato dopo secoli di indipendenza dai mercenari marocchini, dalle truppe italiane, dalle bombe di Hitler. Così questo libro è anche un atto di riparazione verso un paese con il quale tutto l'occidente ha contratto un grosso debito.
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Prefazione    Pagina vii

Parte prima: La Repubblica com’era.



I. Due presidenti e un ministro.    3


Presento le mie credenziali - Il presidente Alcalá Zamora - La sua vita, il suo aspetto - Sua devozione assoluta al cattolicesimo - Sua insofferenza delle limitazioni costituzionali - Sua interferenza con l’attività dei ministri - Le sue dimissioni - Quello che c’era dietro - Le sue angoscie per la questione religiosa - Pettegolezzi e malignità - Perché odiava Azaña - Perché era costretto a mantenerlo in carica - Descrizione delle Cortes - Discorso di Azaña - Lerroux all’attacco - Paragone fra il suo stile oratorio e quello di Azaña - Trionfo di Azaña - Il mio primo incontro con lui - Il suo aspetto - La storia della sua vita fino ad allora - Lo stile della sua eloquenza - La sua figura di intellettuale e di scrittore - Fernando de los Rios - Sue caratteristiche intellettuali - Il matador Belmonte lo salva dall’arresto - La parte da lui avuta nella rivoluzione - Descrizione della sede della mia ambasciata - Voci propagandistiche sull’anarchia nel paese - Io parto per verificarne la consistenza.

II. Percorrendo una terra incantata.    21


Strade di Spagna - I paradores - Scenari andalusi - Nobili e contadini - Cordova - Da Cordova a Siviglia - La patria dello sherry - Cadice - Fascino di Siviglia - La cattedrale - La provincia di Badajoz - Ricchezza e miseria - Una sera nel monastero di Guadalupe - Padre Florza - Un villaggio medioevale - La fiesta di Pamplona - La corrida - Madrid d’estate - Il viaggio fino a S. Sebastiano - Il mio incontro con José Primo de Rivera - Sua personalità affascinante - Un toro viene dedicato al giovane Roosevelt - Santander - Il palazzo - Viaggio fra le montagne fino a Gijón - Una passeggiata notturna - La borsa delle venditrici di pesce - Verso la Galizia attraverso i Pirenei - Un pomeriggio a Lugo - Il paseo - Santiago de Compostela - La famosa strada dei pellegrini - La tomba di San Giacomo - La cattedrale - L’influenza dei celti - Léon - Valladolid - Non trovo traccia di anarchia o di disordine.

III. Politica, politicanti e picnics.    39


Voci di un colpo di stato militare - I problemi di Azaña - Il governo è sconfitto in un’elezione - Azaña dà le dimissioni - Alcalá Zamora chiede una proroga - Lerroux è nominato primo ministro - L’impossibilità di ottenere il voto di fiducia - Perciò le Cortes sospendono temporaneamente i lavori - Il mio incontro con Lerroux - Aspetto di Lerroux - Fascino della sua personalità - La sua straordinaria carriera - Sua diserzione dall’esercito - La sua venuta a Madrid - Croupier e guardia del corpo - Capoccia politico a Barcellona - L’astio fra lui ed Azaña - Gentilezza di Lerroux nei miei riguardi - È battuto nella votazione di fiducia - Prieto all’attacco - La sua arte oratoria - La sua personalità e la sua carriera politica - L’attacco di Azaña - La maestria della sua costruzione - Il suo effetto su Lerroux - Ho un colloquio con Alcalá Zamora - Barcellona - Mi reco a far visita al colonnello Macià, presidente dello stato autonomo - Cerimoniosa accoglienza - L’aspetto di Macià - Il suo fascino personale - La cattedrale di Barcellona - L’atmosfera di romantiche vicende che la circonda - Sono invitato a Valencia per il ritorno in patria delle ceneri di Blasco Ibañez - Il viaggio fino a Valencia - La cerimonia dell’arrivo delle ceneri - Pranzo in onore di Alcalá Zamora - Paragone fra questi e Macià - Una festa per la ”paella” nelle fertili campagne - Corsa al chiar di luna sul lago creato dai Mori - Un sintomo di possibile colpo di stato.


Parte seconda: Operazioni preliminari.



IV. Comincia la liquidazione della Repubblica.    59


Le elezioni - Le forze schierate contro Azafia - Le riforme agrarie da questi attuate - La sua intenzione di prevenire disordini sociali e comunismo - Potenza politica dei grandi proprietari terrieri - Le leggi sul lavoro promulgate da Azaña, ispirate a un sano conservatorismo - Il suo programma per la pubblica istruzione - Gil Robles riunisce in un blocco tutti i partiti d’opposizione - Juan March fugge di prigione mediante la corruzione - Incontro Ramón Franco - Egli mi regala un libro - E lo dedica a ”un buon repubblicano” - La sconfitta dei partiti sinceramente repubblicani - Il partito di Gil Robles ottiene la maggioranza relativa - Perché egli non divenne primo ministro - E perché lo divenne Lerroux - Gil Robles delude i suoi alleati - Ritratto di Gil Robles - Visita ad Avila - Storie false comparse sulla stampa estera - Uno sciopero di camerieri - Martinez Barrio, primo luogotonente di Lerroux - L’oratoria di Gil Robles - Egli si comporta da primo ministro - Imbarazzo di Lerroux - Natale a Madrid - Visitiamo Granada, per la fiesta in ricordo di Washington Irving - L’Alhambra.

V. La reazione comincia: alcuni personaggi.    76


Il presidente dà un pranzo in onore del corpo diplomatico - L’argenteria reale - La danza di Argentina - Il pranzo dato da Pita Romero, ministro degli esteri - Il carattere di questi - La principessa Bibesco - Sir George Graham - Monsignor Todeschini (ora cardinale) - I partiti Coalizzati sotto la guida di Azaña vincono le elezioni municipali - Sorge una certa freddezza fra Barrio e Lerroux - Barrio critica una misura presa dal governo - Gil Robles lo attacca - Egli risponde alteramente - Lerroux in imbarazzo - Ammonimento di Prieto - Mi reco ad ascoltare un discorso di Azaña - Lo scisma fra Lerroux e Barrio si approfondisce - Pranzo di riconciliazione al partito radicale - Barrio si dimette - Il nuovo governo - Salvador de Madariaga ministro dell’istruzione - Il suo carattere e la sua carriera - Benavente, il drammaturgo - Il romanziere Pérez de Ayala - Egli mi istruisce sulle corride - Barrio si unisce all’opposizione guidata da Azaña - Amnistia per i nemici della repubblica - Prieto fa un tonante discorso contro di essa - Viaggi misteriosi a Berlino e a Roma - Mussolini prende accordi per sostenere i ribelli contro la repubblica nell’eventualità di una guerra civile - Gii Robles presenzia al raduno dei nazisti a Norimberga - José Primo de Rivera ospite di Hitler a Berlino - Madariaga organizza una grande celebrazione dell’anniversario della repubblica - Alcalá Zamora è contrario alla legge di amnistia - La repubblica è in pericolo - Persecuzioni contro i socialisti - Viene loro rifiutato il permesso di effettuare un raduno - Il palazzo di El Pardo - Lerroux si prende una vacanza - Comparsa di Samper e suo carattere - I nemici della democrazia ritornano in Spagna - Calvo Sotelo - Un nemico della democrazia e delle riforme sociali - Offro un pranzo in onore del presidente - Vengono prese fantastiche precauzioni di polizia.

VI. Ritratti e spettacoli.    96


Festa a Toledo in onore della città gemella d’America - L’incanto di Toledo - Il capolavoro di El Greco - La grande cattedrale - Chiaro di luna a Toledo - Nella casa di campagna del dottor Marafion - Compare il conte Romanones con della selvaggina - Un fedele servitore del re - Come egli consigliò la partenza del sovrano - La sua coraggiosa difesa del re - La sua comparsa nella casa di Marafion - Mi accorgo che i repubblicani lo ammirano - Lo vedo fraternizzare con gli avversari politici - Egli invita gli americani nella sua storica villa di Buena Vista - Dà un ricevimento in onore degli americani - In quello stesso giorno corre voce dell’esistenza di un piano per rapire il presidente - Scene divertenti alle Cortes - Prieto e José Primo de Rivera si stringono la mano - Chiacchierata con Madariaga - Mi fa visita il ministro plenipotenziario di Polonia il quale ”odia Conrad” - Andiamo per l’estate a San Sebastiano - Vedo Belmonte nell’arena - Lo vedo ancora ad Aranjuez - Proteste per la politica governativa in Catalogna - Uno sciopero dà l'allarme - Il governo ostacola i funerali dei martiri repubblicani di Jaca - Voci allarmanti - I fascisti assassinano il direttore di un giornale repubblicano a San Sebastiano - Si parla dappertutto di un colpo di stato militare - Ma queste voci non parlano mai dei comunisti.

VII. Ritorno dei mori.    112


I socialisti minacciano un’insurrezione - Intervista coi leaders di tutti i partiti - Gil Robles in lotta per il potere assoluto -La camera insorge contro Samper - È costretto a dare le dimissioni - Lerroux forma il governo - Egli accetta i ministri di Gii Robles - Come i socialisti si procurarono le armi - Caballero e Prieto capeggiano la rivolta - Solo i socialisti vi si impegnano - Le loro speranze di essere aiutati dall’esercito vengono deluse - Il piano per un’azione separatista a Barcellona - Azaña si ferma a Barcellona per impedirne l’attuazione - A mezzanotte vengo avvertito che la rivoluzione è in programma per le quattro antimeridiane - Facciamo colazione senza pane - Lo sciopero paralizza Madrid - Attività di Azaña a Barcellona - Azaña raggiunge un accordo con Companys - Vengo avvertito di tenermi sotto pressione per due ore - I treni si fermano - La Catalogna si dichiara indipendente - Azaña ha perso la battaglia - Sparatoria a Madrid - Telefono a Cordell Hull - E così facendo salvo la vita del capitano Rock - La legge marziale - Sinistre scene notturne a Madrid - Mitragliatrici in azione - Samper compie una bravata facendomi visita all’ambasciata - Jay Alien viene minacciato - La censura impone il silenzio sugli avvenimenti delle Asturie - Non si sa nulla della fine di Azaña - Il suo arresto - Viene chiusa la bocca ai giornali di opposizione - Come Azaña fu tradito da una tazza di caffè - Sua reclusione a bordo di una nave - L’odio incredibile nutrito dai suoi nemici contro di lui - Un giornale governativo rimbrotta i soldati perché non lo hanno ucciso - Si dice che siano state fatte entrare nel paese truppe marocchine - Repubblicani e democratici completamente estranei alla rivolta vengono arrestati a migliaia - Ciò che potei constatare a Granada - Trentamila persone imprigionate senza accusa - Caballero viene trovato a casa sua - Prieto alla macchia - Egli manda alla stampa delle lettere impudenti - Il governo mette in circolazione storie di atrocità attribuite agli asturiani - Filtrano invece notizie sulle atrocità dei mori e della legione straniera - Lerroux si oppone a che prigionieri politici siano processati dalle autorità militari - Il partito di Gil Robles chiede che le autorità militari pronuncino sentenze capitali - Il presidente attacca i ministri che chiedono la pena di morte - Fa scrivere il proprio discorso perché rimanga come documento - Ma riesce a costringere la Corte suprema a rivedere la procedura delle autorità militari - Le ire dell’esercito - Si parla della dittatura di Franco o di Godet - L’agitazione si va calmando - Visito la cittadina di Alcalá de Henares, la mia preferita.

VIII. Chi semina vento...    133


Atrocità dei marocchini e della legione straniera nelle Asturie - Furti, stupri, e assassinii - Il governo teme di scoprirsi - Calvo Sotelo denuncia le istituzioni democratiche ai repubblicani - Gil Robles prende posizione - Visito Oropesa - Viaggio a Segovia - La famosa chiesetta dei Cavalieri Templari che risale al XIII secolo - Attacco di Gil Robles contro i ministri di Lerroux - Lerroux non si difende - Nell’opinione pubblica cresce l’interesse per Azaña - Egli viene attaccato ma gli è negato il diritto di difendersi - Una protesta degli intellettuali di tutti i partiti - Sfida da loro lanciata alla censura militare con El Caso de Manuel Azaña - L’opinione pubblica si fa sentire - Gil Robles teme l’intervento della Corte suprema - Egli vuole affrettare la procedura contro Azana - La Corte agisce con prontezza - Azana scagionato - Il suo rilascio - Dissensi nel campo delle destre - Battaglia campale fra Gil Robles e Calvo Sotelo per il dominio sulla destra - Il pranzo del presidente - Santiago Alba - Il trucco del re - Nuova accusa del CEDA contro Azaña - Lerroux gli si oppone - Franco e Gil Robles manipolano l’esercito.

IX. La coalizione di destra si sfascia.    147


”Vado in cerca dell’anarchia” - Influenza moresca a Siviglia - Proseguiamo fino a Palos - La chiesa consacrata alle Americhe è vergognosamente trascurata - La Vergine d’avorio - Il monastero di La Rabida - Ospitalità dei monaci - Niebla - Ancora Jerez - Pessimismo di un vecchio monarca - Carnevale a Cadice - Fiesta a Malaga - Torremolines - Non trovo traccia di anarchia - Faccio visita a Lerroux - Conflitto nella compagine ministeriale - Lerroux è contrario alla procedura contro Azana - Cosa accadde alle Cortes - Impressionante discorso di Azaña - I corrispondenti della stampa estera devono trasmettere il discorso dopo che è passato sotto le forbici della censura governativa - Lerroux e Gil Robles vengono a conflitto sulla questione della pena di morte per alcuni avversari politici - Storia buffa di una conversazione telefonica con Roma avuta dal cardinale Todeschini - Lerroux trionfa su Gil Robles - Poi si dimette - Ma forma un nuovo governo senza solide basi parlamentari - Le Cortes vanno in vacanza per trenta giorni - Conversazione con Fernando de Los Rios.

X. La Settimana Santa a Siviglia nel 1935.    162


Programma dei festeggiamenti tradizionali - Immagini sacre su portantine - Drammatica bellezza delle processioni - Lo spettacolo nella Sierpe - La guardia civile raccoglie applausi - Lo spettacolo nelle vie - Canzoni flamenco alle immagini - L’immagine favorita del popolo, la Macarena - Mi reco a visitarla nella sua chiesa di Triana - Passiamo la notte affacciati al balcone di un club - Vengo invitato all’allevamento di tori di Belmonte - La prova dei giovani tori - Belmonte dà una festa - Assistiamo al caricamento dei tori sui camion - Misero spettacolo all’arena - Le mie impressioni sulla Settimana Santa di Siviglia, nel 1935.

XI. Foglie al vento.    175


Inettitudine politica della nobiltà - Il duca d'Alba - Il suo palazzo di Liria - Un pacifico Primo maggio - Lerroux si dimette ancora - Le forze della reazione hanno un mese di tempo per radunarsi - Gil Robles pretende sei ministeri - Egli annuncia che ”il futuro della Spagna è nell’esercito” - Alcalá Zamora si arrende - Dò un pranzo in suo onore - Il generale Badet - Strana ostilità fra Alcalá Zamora e Gil Robles - Franco capo di stato maggiore - Manipolazione dell’esercito - L’estate a Fuente de la Reina - Scene caratteristiche a Burgos - Timori per il manifesto di Azaña - Gil Robles e Lerroux vengono seccati dal ministro delle finanze - La crisi abissina - La Società delle nazioni rifiuta di prendere provvedimenti - Gil Robles si allinea con Mussolini - Sbruffonate dei giovani di Gil Robles - Il ministro delle finanze si dimette - Azaña pubblica ”La mia rivolta a Barcellona” - Chapaprieta forma il governo - Una svolta reazionaria - Gil Robles rimane ministro degli esteri - Colloquio con Lerroux - Egli formula la speranza che Mussolini si accontenterà di un piccolo successo - Il governo appoggia Mussolini.

XII. ”Viva Straperlo,” il frutto marcio.    190


La coalizione di destra si sfascia - Pranzo in onore di Lerroux - Grandiosi comizi di Azaña a Valencia e a Bilbao - Viene indetto un altro comizio fuori dal ponte di Toledo - Disagio a Madrid - Azaña fa un discorso da maestro - Un giocatore cubano - Divertente storia dello ”Straperlo” - Il governo coinvolto in uno scandalo - Alcuni collaboratori di Lerroux vi sono implicati - Discussione alle Cortes - José Primo de Rivera svergogna Gil Robles - Ci si mette una pezza - Lerroux dà le dimissioni - Il nuovo governo - Gil Robles assume poteri dittatoriali - La spinta a sinistra cresce - Il giorno di Ognissanti - Viaggio a Santander - Le grotte di Altamira - Una città morta - Il governo di Chapaprieta viene attaccato dall’interno - Gordón Ordàs all’attacco - Un altro scandalo governativo - L’affare delle navi avariate - Lerroux è coinvolto ancora - Ci si mette un’altra pezza - Manifestazioni di aperta ostilità alla democrazia - Voci d’un colpo di stato militare - Chapaprieta dà le dimissioni - Come Portela divenne primo ministro - Una farsa di cattivo gusto - Gil Robles fa arrestare un generale - Io assisto all’investitura di un cardinale - Alcalá Zamora pone le basi di un partito di centro - Ricevo la visita di un emissario di Gil Robles - Gil Robles si aspetta una sconfitta elettorale - Portela provoca una crisi - Si dimette - Poi forma un nuovo governo - Piani per impadronirsi con la forza del governo - L’ambasciatore in camicia nera è indaffaratisimo - Il generale Sanjurjo va in Germania - Hitler si accorda per intervenire - L’arsenale dell’ambasciata tedesca - ”Gustav Reder” lavora per Goebbels in Spagna - Il night club di Mayer.

XIII. La battaglia delle schede.    214


La morte di Ramón del Valle Inclàn - Portela indice le elezioni - Il Fronte popolare - Le atrocità commesse dai mori sono uno dei temi della propaganda elettorale - Prieto pubblica delle testimonianze giurate - I manifesti di Gil Robles - Perché le destre non osano stilare un programma - Gil Robles dispone di enormi mezzi per la campagna elettorale - Come si preparò la piattaforma di intesa per il Fronte popolare - I comunisti non vengono consultati - L’infelice manifesto del cardinale Gomà - Faccio visita a Madariaga - Il pranzo offerto dal presidente al corpo diplomatico - Tentativo di negare agli operai il permesso di riunirsi - Ortela vi si oppone - Juan March viene accusato di tentata corruzione - La posizione preminente da lui occupata nello schieramento elettorale della destra - Fiducia della destra - I partiti di Azaña lavorano attivamente in provincia - Calvo Sotelo mette in guardia contro la eccessiva fiducia - Gita alla casa de Campo - Il cardinale Todeschini mi invita a pranzo - Le elezioni si svolgono sotto la pioggia - Timori dell’aristocrazia - Trionfo di Azaña - Disfatta dei leaders della destra - Fuga insensata degli aristocratici - I vincitori temono un colpo di stato - Viene chiesto il rilascio immediato dei trentamila prigionieri politici - Franco e Gil Robles chiedono poteri dittatoriali - Strani movimenti nell’esercito - Il conte Romanones mi parla dei piani per la rivolta - Infelice posizione di Gii Robles - Azaña prende le redini del governo su pressione di Portela - Egli provvede a calmare i timori - Il sano conservatorismo del ministero di Azaña - Come era formato il governo che Hitler chiamava ”comunista.”


Parte terza: La guerra dell’Asse contro la democrazia spagnola.



XIV. La congiura viene alla luce.    235


Augusto Barcia, ministro degli affari esteri - La propaganda fascista - Azaña tranquillizza i vincitori - Quindici comunisti su quattrocentosettantasei deputati alle Cortes - Dolores Ibarruri - Gli anarchici spagnoli - I sindacalisti rivoluzionari - ”Disordini sociali in Spagna” - Vengo a sapere che sono rimasto vittima di un atto di violenza - Vado in cerca dei pretesi disordini - Viaggio a Valencia - Proseguo fino ad Alicante - I criminosi fatti di Elche - Almeria - La sua miseria - Spiegazione dell’esistenza degli anarchici - Siviglia - I partigiani della destra tentano di assassinare un deputato socialista - Trovo il paese assolutamente tranquillo - L’”incidente” che mi capitò ad Úbeda - Attività di provocatori - Le Cortes aprono i battenti - L’impazienza di Largo Caballero - Urto fra Prieto e Caballero - Temerarietà di José Primo de Rivera - Azaña lo prega di andarsene fino a che la tensione non si sia allentata - Egli rifiuta e viene arrestato - I fascisti scoprono ”violenze” e ”atrocità” - Compaio un’altra volta nei panni della vittima.

XV. I provocatori fascisti all'opera.    252


Azaña si presenta di fronte alle Cortes - I seggi contestati - Il caso di Granada - Accolgo nella mia casa i tesori artistici del duca di Fernán Núñez - Il duca si aspetta un colpo di stato - Fanno la loro comparsa i propagandisti inviati dalla Germania - Tutti si aspettano un colpo di stato - Il discorso di Azaña alle Cortes - Incriminazione di Alcalá Zamora - Cosa accadde alle Cortes - L’attacco di Prieto - La difesa di Portela - Calvo Sotelo parla a nome dei fascisti e dei monarchici - Le colpe di Alcalá Zamora - Celebrazione del quinto anniversario della repubblica - Le provocazioni avvenute nel corso della cerimonia - Ultima visita all’Escorial - I funerali della guardia civile - Un’altra provocazione - Dibattito sul mantenimento dell’ordine pubblico - Il discorso di Azaña - Calvo Sotelo e i comunisti disonorano le Cortes - I responsabili sono trenta comunisti e fascisti su duecentosettantasei deputati - Visita del figlio del primo ministro Baldwin - Un tranquillo Primo maggio - Omicidi commessi dai fascisti a Madrid e a San Sebastiano - Viene incendiata la casa di Caballero - Si organizza un servizio di protezione per Azaña - Nessun partigiano della destra è finora stato ucciso - Prieto denuncia i delitti - Il ”canard” dei canditi avvelenati.

XVI. Alla vigilia della ribellione.    270


Vengono fomentati incidenti - Naturalmente a beneficio della stampa estera - ”Violenze” dei contadini - Vado a cercarne le tracce - Viaggio a Torremolines - Trovo i contadini tranquilli - Piacevole viaggio a Granada - La sera visito le grotte degli zingari - Azaña viene eletto presidente - Io rappresento la mia nazione alla cerimonia di investitura - La seduta alle Cortes - Casares Quiroga primo ministro - Nessun socialista è accolto nel Ministero - Azaña riceve il corpo diplomatico - L’insolenza dell’ambasciatore fascista - L’aristocrazia torna indietro - L’incidente di Yeste - Il pranzo da me offerto in onore di Azaña - Propaganda fascista - Granada a volo d’uccello - Visita a Majas - Ancora Úbeda - Ritorno a Madrid - Sento ancora parlare di violenze di cui non trovo traccia.

XVII. La spada è sguainata.    286


Minacciosi presagi - Viaggio a Toledo - Vengo riaccompagnato a Madrid dalle guardie d’assalto - La nostra villa di Fuenter-rabia - Sono vittima di un’altra ”violenza” - Assassinio di Calvo Sotelo - Le Cortes si aggiornano per otto giorni - Voci incontrollate - I fili sono tagliati - Gil Robles fugge in Francia - Ciò che accadde a San Sebastiano - E a Fuenterrabia - I ribelli sono battuti a Madrid - E a Barcellona - La pazzesca corsa di Garrison - San Sebastiano isolata - Preparativi di guerra nel villaggio - Il tamburino - La famiglia del conte Romanones - Romanones mi comunica che la guerra finirà in cinque giorni - Io invece gli predico una lunga lotta - Romanones cambia parere - Ciò che vidi a Fuenterrabia - Le autorità lealiste sono divise - I lealisti conquistano facilmente Guadalupe - Telefonata da Washington - Strane voci sulla mia scomparsa - Informo Hull di quali siano i gruppi in rivolta - I fascisti crescono di colpo di importanza - Si cerca di persuaderli a varcare il confine - La discussione dura tutto il giorno - Il dipartimento di stato, quello della marina e quello della guerra insistono perché varchi il confine - Io acconsento dopo otto ore - L’Associated Press dà un resoconto della mia resistenza - Mi vengono rivolte accuse di avere abbandonato il mio posto - Il dipartimento di stato tace - Protesto presso Roosevelt - La sua lettera di risposta - Arriviamo a Hendaye.

XVIII. L'ambasciata galleggiante.    307


Mi imbarco sul Cayuga per evacuare i nostri connazionali - Arrivo a Bilbao - La Deutschland - Vengo informato che la Germania sta inviando aerei - Un apparecchio militare tedesco è costretto ad atterrare a Madrid - Viene confiscato - Hitler ne chiede la restituzione - La chiede anche Delbos dalla Francia - Il governo rifiuta - Vengo informato che il governo vuol sequestrare gli impianti Firestone - Mi reco a far visita al governatore - L’informazione è falsa - Ciò che un giornalista trasse dal mio colloquio - Confusione mentale del capitano della nave tedesca ”Albatros” - Proseguiamo fino a Gijón - Rimandiamo l’evacuazione da Gijón - Proseguiamo fino a Vigo - La città è in possesso dei ribelli - Come venne presa - Il nostro console rifiuta di partecipare alle manifestazioni indette dai ribelli - I fascisti lo minacciano - Mi fa visita il console britannico - Il quale fa propaganda fascista - Ciò che accadde ad alcune ragazze del collegio Bryn Mawr - Proseguiamo verso Coruña - Con quale metodo l’esercito se ne impadroni - Ritorniamo a Gijón -Il sindaco repubblicano coopera con noi - Proseguiamo fino a Santander - Gloria Sileo - Stabilisco la sede dell’ambasciata ad Hendaye - Il nostro console di Vigo sfugge per un pelo all’assassinio - Corte marziale a San Sebastiano - Salvo la vita al figlio dell’ambasciatore Padilla - La casa di Pierre Loti - Il giardino di Rostand.

XIX. Irún: la battaglia decisiva.    325


È ormai chiaro che la guerra non è affatto una ”guerra civile” - Il gioco dell’Asse - Guerra aperta contro la democrazia spagnola - Come Franco raggiunse la Spagna - Importanza militare di Irún - I repubblicani tengono in pugno le alture di Guadalupe e San Marcial - Il Cervera in azione - I curiosi affollano la stretta strada lungo la riva del fiume - Veniamo svegliati dalle cannonate - Duello tra il Cervera e Guadalupe - Sconvolgente lettera di due miei amici - Tento di salvarli - La contessa Maza prigioniera in un albergo - Essa chiede di potersi rifugiare nella mia villa - Barbaro bombardamento di San Sebastiano - Faccio visita alla mia villa di Fuenterrabia - Terrore del mio maggiordomo italiano - Nella battaglia di Irún compare la legione straniera e quella marocchina - Il generale Mola aspetta l’arrivo di cannoni di calibro maggiore - La legione straniera viene respinta - Le minacce di Mola - L’infamia del ”non-intervento ” - Il nostro embargo - Pietosa posizione di Blum - I repubblicani fuggono da Irún - Essi rilasciano i loro prigionieri - L’ambasciatore di Francia diventa fascista - Azaña forma un nuovo governo - Largo Caballero primo ministro - Franco prende il comando delle forze ribelli, marocchini, italiani e tedeschi.

XX. Il fronte diplomatico.    345


Il corpo diplomatico a Saint Jean de Luz - Delusione di un democratico - Il corpo diplomatico parteggia in prevalenza per i ribelli - Le ragioni delle sconfitte diplomatiche dei paesi democratici - Tentativo di usare il corpo diplomatico come gran cassa per i fascisti - Vien messo avanti un piano per fare una mediazione entro un mese - Lo scopo vero - Io rifiuto di aderire all’iniziativa - Il piano viene abbandonato - Altro piano per offrire una mediazione nello scambio di prigionieri politici - Il trucco che ci era sotto - L’ambasciatore italiano diventa portavoce del corpo - Hitler e Mussolini riconoscono Franco - Atteggiamento del governo francese - I ribelli aprono un quartier generale nella villa Nache Enea di Saint Jean - Proteste di un giornale di Parigi - Una falsa sorpresa - Un agente di Franco al lavoro a Biarriz - Egli ignora l’ingiunzione di andarsene - La stravagante impresa del maggiore Troncoso - L’ambasciatore di Francia ammonito ad andarsene - Egli infatti se ne va - Scenette e chiacchiere nei bar - Disprezzo per la democrazia - Lodi di Mussolini - Saint Jean è piena di spie - Le ambasciate di Madrid nascondono i membri della Quinta Colonna - Dalla legazione finnica viene lanciata una bomba contro la polizia - La polizia interviene - Proteste diplomatiche - La tagliente risposta - Il ministro degli esteri espone i termini del diritto di asilo per dare una lezione di correttezza ai diplomatici - Egli scagiona le ambasciate inglese e americana - Una sporca bugia sull’ambasciatore americano - Ho modo di vedere una spia al lavoro - Una scena da romanzo di Oppenheim.

XXI. Il Terrore: l'epopea di Madrid.    364


Il regno del terrore a Madrid: il governo è impotente per la diserzione dell’esercito - La cuccagna degli anarchici - Gli arresti e i processi segreti da loro compiuti - Furore di Azana - Negrin strappa le vittime dalle mani degli anarchici - Azana e Negrin riconoscono i delitti commessi a Madrid e a Barcellona - Le altre zone del territorio repubblicano - I lealisti salvano i preti - Le monache vengono messe al sicuro in una tenuta nei pressi di Valencia - Criminali comuni saccheggiano le chiese - I delitti avvenuti in territorio ribelle - Naturalmente la stampa non se ne occupa - Massacro a Badajoz - Massacro a Burgos - Delitti fascisti nelle isole Baleari - Massacro a Siviglia - Assassinio di prigionieri militari - Assassinio del poeta Lorca - Assassinio della moglie cattolica di Ramón Sender - Franco prende Toledo - Il romanzo costruito sull’Alcázar - Assassinio dei prigionieri di guerra - Webb Miller ce lo descrive - Franco perde tempo - Preparativi di Madrid - La farsa del non-intervento - Le brigate internazionali - Impressioni sulla effettiva portata della partecipazione comunista - Bombardamento indiscriminato di Madrid - I fascisti distruggono il palazzo del duca d'Alba - La milizia repubblicana salva i tesori artistici - Altro bombardamento di Madrid - Arroganza degli ufficiali nazisti - Madrid bombardata il giorno di Natale - L’errore di Franco.

XXII. La farsa del ”non-intervento.”    388


Il governo finalmente forma un esercito - Il generale Miaja - Madrid resiste - L’Asse rovescia armi e munizioni in Spagna - Testimonianze di giornalisti al seguito di Franco - Chamberlain aggrava le restrizioni sulla vendita di armi ai repubblicani - La Germania di Hitler gioca il ruolo più importante - Chamberlain e Mussolini si trovano d’accordo - Inutili proteste del governo spagnolo - I rinforzi italiani per Malaga - Come venne eluso l’impegno di non-intervento - Il blocco cartaceo di Franco - Pirateria fascista - Caduta di Malaga - Battaglia di Guadalajara - Ricevo la visita di Zuloaga - Viene ”assassinato” due volte - Allegria a San Sebastiano - Esecuzione - Beghe tra fascisti e carlisti - Importanza della radio - Le folli trasmissioni di Queipo de Llano - Le mie relazioni a Washington - Hull riconosce che sono esaurienti - I bambini affamati - Lettera da me inviata in proposito a Hull - Sono nominato presidente di un comitato per raccogliere aiuti - Ernest Hemingway - I franchisti negano di aver ricevuto nostri aiuti - Essi strappano dagli imballaggi le etichette indicanti la provenienza americana - Efficace protesta delle Associazioni quacchere.

XXIII. Il martirio dei baschi.    405


I baschi - Loro devozione al cattolicesimo - Essi sostengono la causa della democrazia spagnola - Hitler vuole il minerale di ferro della Spagna - Gentilezza dei baschi nei riguardi di un banchiere americano - Ricominciamo l’evacuazione a Bilbao - Il bluff di Franco sventato - La pirateria fascista si intensifica - Futili proteste dell’ambasciatore britannico - Franco minaccia i cacciatorpediniere inglesi - Il generale Mola attacca i baschi - I difensori sono a corto di armi - Resistenza ostinata - Il delitto di Durango - I bombardieri nazisti ammazzano preti e monache - L’atrocità di Guernica - La distruzione delle bombe naziste - L’accusa di lord Robert Cecil - I fascisti cercano di sfuggire all’indignazione universale - E accusano i baschi di aver distrutto la loro stessa Città Santa - Padre Onaindia, testimone oculare - Egli denuncia la menzogna - Il non-intervento impedisce ai baschi di ottenere aerei - I baschi preparano l’evacuazione di donne e bambini - Loro indignazione nei riguardi delle democrazie occidentali - La protesta di José Aguirre - L’infamia di Santona - I termini della capitolazione - Assassinio degli ostaggi - Mi vien chiesto di protestare presso Mussolini - Esecuzione di sacerdoti baschi - Il cardinale Gomà ammette le esecuzioni - José Aguirre rimprovera le gerarchie ecclesiastiche - Lettera del cardinale - Risposta di Aguirre - L’aviazione repubblicana bombarda per sbaglio una nave da guerra tedesca - Le navi germaniche bombardano Almeria - Si cerca di puntellare la pericolante farsa del non-intervento.

XXIV. Politica e pirateria.    426


Il clero e i monarchici a disagio - Indifferenza dei fascisti nei riguardi della Chiesa - Presa di posizione ufficiale nelle alte gerarchie - Colpo di stato di Franco - Conflitto tra anarchici e repubblicani a Barcellona - Largo Caballero sparisce dalla scena - Negrin primo ministro - Profilo di Negrin - Mando un cacciatorpediniere per l’evacuazione di Santander - I nostri guai a Gijón - Il generale Fuqua perde la camicia - Caduta di Santander - Franco e Mussolini si scambiano telegrammi - Un piano per risuscitare il non-intervento - Il piano stesso viene sottoposto per l’approvazione a Hitler e a Mussolini - Affondamento di navi britanniche - Conferenza a Nyon - Un grande discorso di Azana - Assemblea della Società - Negrin causa qualche imbarazzo - Una decisione disonesta - Il Governo si trasferisce a Barcellona - Fascisti e alleati marciano su Gijón - Vengono bombardate le navi cariche di profughi - Lloyd George accusa le democrazie di codardia - L’agente di Franco a Londra riceve i pieni diritti che spettano a un diplomatico - La cosa viene alla luce - Tentativo di costringerci ad un analogo riconoscimento - Io mi oppongo - La minaccia - Il Giappone riconosce Franco.

XXV. Il massacro di Barcellona.    444


Allarme in Francia - Visita alla casa di Rostand - Armi dell’Asse nascoste in Francia - Eddie Neal mi riferisce quanto ha visto - I repubblicani prendono Teruel - Una stupefacente vittoria - Ernest Hemingway utilizza le granate - I franchisti affondano la nave inglese Endymion - Protesta di Eden - L'Asse chiede l’estromissione di Eden dal governo - E Eden è costretto ad uscirne - L’aggressione all’Austria - Le navi repubblicane affondano la nave ammiraglia dei ribelli - La vendetta di Franco contro Barcellona - Un mostruoso bombardamento - Perfino Chamberlain è ”disgustato” - Winston Churchill denunzia l’intervento dell’Asse - La preponderanza delle forze di Franco - Egli inizia la marcia al mare - La Catalogna si sveglia - Il governo si riorganizza - Prieto e Negrin - La loro discordia - E il loro ultimo incontro.

XXVI. Lo spirito di Monaco aleggia sulla Spagna.    460


Incontro a Parigi il ministro degli esteri - La sua incrollabile fiducia - Si intensifica il bombardamento delle navi britanniche - L’acquiescenza di Chamberlain - Una denuncia dei Lupi di Mare inglesi - I fascisti bombardano i villaggi - Franco decora Goering - E Ciano - La denuncia di Sinclair ai Comuni - Franco si fa gioco del non-intervento - Gil Robles e Lerroux in esilio - Un famoso consiglio di guerra - Un’impresa disperata - I repubblicani varcano l’Ebro - La piu grande operazione militare della guerra - Il prestigio di Franco si oscura - Il sonno del non-intervento - Negrin di fronte alla Società delle nazioni - Egli propone di inviare oltre confine tutti gli stranieri che si trovano nell’esercito repubblicano - Il piacevole viaggio di Lady Chamberlain in territorio fascista - La Cecoslovacchia - Monaco - Una vergognosa resa - Io combino uno scambio di prigionieri militari - Il maresciallo Chetwode - Egli trova ”i veri gentiluomini” a Barcellona - Accolgo gli americani liberati - Franco allontana dal suo esercito diecimila soldati italiani ormai logorati - Ma questi vengono subito sostituiti da altre truppe italiane fresche - Una misteriosa commissione a Saint Jean de Luz - L’impagabile affermazione di Halifax - Chamberlain e Halifax vanno a Parigi - Vengono accolti con grida di ”Monaco.”

XXVII. L'ultima fase.    480


Due ambasciatori spagnoli - L’immenso vantaggio di Franco per quanto riguarda il materiale bellico - Assemblea della Società delle nazioni - Il discorso di Del Vaio - L’insulto di Halifax - La Società si incarica di sovraintendere al ritiro di tutti gli stranieri dalle truppe repubblicane - Vengono trovati 150 russi - L’Asse intensifica gli invii di uomini e materiale - Franco si arroga i diritti di nazione belligerante - Il secondo pellegrinaggio di Chamberlain a Canossa - La sua fede in Mussolini - Churchill confessa di vergognarsi - Franco chiede più aeroplani e più cannoni alle potenze dell’Asse - E li ottiene - Roosevelt è avvertito che il nostro embargo fa il gioco dell’Asse - Il diario di Ciano - Una cronaca della parte avuta da Mussolini nella guerra - Caduta di Barcellona - L’appello lanciato dai repubblicani alla Francia - Il rifiuto di Bonnet - Il segretario Stimson attacca il nostro embargo - ”La fanteria straniera marcia sul suolo spagnolo” - Gli ultimi giorni - Vado a Perpignano - I profughi - Incontro Del Vayo - La richiesta da lui fatta agli Stati Uniti - L’armata lealista varca il confine francese - I campi di concentramento - Franco entra a Barcellona - Le armate dell’Asse hanno il posto d’onore nella sfilata della vittoria - Il maresciallo Pétain ambasciatore presso Franco - Franco lo tratta male.

XXVIII. Ritorno a Washington.    495


Vengo richiamato a Washington per consultazioni - Hull chiede il mio richiamo per ”aver le mani libere per stabilire relazioni con Franco” - Salpo sul Queen Mary - A bordo apprendo la notizia del tradimento a Madrid - L’atmosfera che trovo in patria - Divisioni al Dipartimento di stato sul problema spagnolo - Hull discute la posizione da me tenuta nelle pagine delle sue memorie - Ciò che io ho da dire in proposito - La commovente protesta di Stimson - Incontro il presidente Roosevelt - ”Abbiamo commesso uno sbaglio. Avete sempre avuto ragione voi” - Una serata con l’ideatore dell’embargo - ”Ho paura che in Spagna abbiamo commesso uno sbaglio” - Parlo dinanzi alla Commissione per le relazioni internazionali - Discuto con Welles il problema del riconoscimento - Bullitt fa in modo che il riconoscimento avvenga - Welles mi consiglia di non recarmi a Madrid per raccogliere le mie cose - Io ritorno a Saint Jean de Luz - Tutte le garanzie sono state violate - La stampa di Franco schernisce le democrazie sconfitte - I bambini baschi mi accompagnano al treno portandomi dei doni - A Parigi faccio visita a Negrin e a José Aguirre - Il ministro basco della giustizia viene a vedermi partire.


Indice dei nomi.    509

[L'espace de la mort.], traduzione di Gabriella Prisco
Napoli, Guida, 1986, Saggi, 2, cm 22.5x14, pp. 316-(4), brossura, sovracoperta illustrata
Unica edizione italiana. € 25,00

La morte occupa, nell’esistenza umana, uno spazio che non è solo quello mentale, della paura e della curiosità per il «dopo», ma è anche quello fisico, dei luoghi occupati dai riti e dai bisogni della sepoltura. La continuità tra vivi e morti, è così pure contiguità di spazi e di forme. Mentre la tomba assume le fattezze di una seconda casa e il cimitero si costruisce come «doppio» ideale della città, gli uomini si abituano a convivere con la morte ovunque presente, con piccoli e grandi segnali, nel perimetro cittadino.


Le chiese, i monumenti funebri (specialmente quelli dedicati ai caduti in guerra), i recinti sepolcrali, sono le tappe che scandiscono un percorso urbano lungo il quale la città dei vivi costantemente incrocia la città dei morti. Solo col tempo, ovviamente, tende a modificarsi questo stretto rapporto spaziale. La fisica centralità della morte medioevale, esaltata dai supplizi pubblici sulle piazze o dalle lugubri processioni funerarie, cede il posto, a partire dalla rivoluzione francese, ad un allontanamento dalla testimonianza della fine della vita celebrato oggi nei cimiteri-grattacielo e negli anonimi ospedali-obitorio della nostra civiltà.
... continua

Indice
 

Introduzione: L’anima errante senza dimora    7

Le dimore dei morti


    1. La tomba-casa    33
    2. Paesi e città dei morti    45
    3. Nelle viscere della Terra    64
    4. I luoghi del «passaggio»    71
    5. Il corredo funebre    79
    6. Il cimitero museificato    92
    7. I monumenti ai caduti    110
    8. Lo scenario vegetale della morte    116
    9. L’architettura dell’aldilà    122

Le pompe funebri o lo spettacolo dell’ultimo atto


    1. La morte, spettacolo urbano    143
    2. La decorazione funebre    152
    3. I funerali-spettacolo    170
    4. La place du martroi, luogo privilegiato, all'interno della
        città, per il supplizio-spettacolo    184

Thanatos e la dea Ragione o la morte razionale


    1. Il funzionalismo e la morte    199
    2. Il cimitero ideale dei filosofi e    dei poeti    211
    3. La rivoluzione dei culti funebri del 1789 alla restaurazione    220
    4. Gli architetti della morte
    5. Come il barone Haussmann, dopo aver espulso gli operai
        dal centro di Parigi, volle sloggiare anche i morti    261
    6.  Dell’economia radicale dello spazio grazie all’incarnazione    271
    7. La morte « all’americana» (Dall’ospedale come luogo per
        morire alle «funerals homes» e ai «thanatos centers») 290
    8. Lo spazio della morte. Attualità, prospettive, futuro    298

Bari, Laterza, 1966, Universale Laterza, 46, cm 18x10, pp. 235-(5), illustrazioni in b/n, brossura illustrata
Prima edizione. Perfetto esemplare € 40,00

In queste pagine «miniate» — dove il disegno postilli esemplifica, anima la parola — Bruno Munari rivelale ambizioni, le regole occulte, le funzioni, le stregonerie di un protagonista ancora poco noto della produzioni industriale di massa: il designer.

Sue sono le forme degli oggetti di cui l'industria popola la nostra casa (il televisore, la forchetta, il tritaquesto, il lavaquello, il frullatutto...), suol i segni, i simboli, le persuasioni che cl assediano da ogni angolo della città contemporanea, lui, onnipresente, che impone le linee, i colori, gli spazi del paesaggio della civiltà Industriale.
Sla quando stabilisce misteriose, e riposanti, proporzioni fra bianchi e neri per la pagina del vostro ultimo romanzo, o distilla subdole alchimie di colori per il manifesto, che non potrete non notare, o escogita la boite è surprlse da cui le pillole usciranno invariabilmente in fila per una, Munarl lo sorprende nella sua officina segreta, cosi radicalmente diversa dallo «studio» del pittore o scultore o altro «produttore di forme» della tradizione. E diversa soprattutto perché altri sono i compiti, le intenzioni, il contesto sociale di questa attività.
Committente non più il mecenate ma l'industria con la sua frenesia produttiva e riproduttiva; destinatario non più una comunità di ingegni coltivati ma la massa indistinta dal consumatori; risultato non più immagini uniche, da collocare a distanza dal quotidiano, ma migliaia di oggetti d'uso, voracemente fruiti, rapidamente sostituiti.
Mediatore fra produzione e consumo, armato di una capacità d'intervento pari alla disponibilità della sua udienza sociale, Il designer è sempre al bivio fra persuasione occulta ed educazione estetica delle masse.
Nel linguaggio vivacemente comunicativo di Munarl, nel caleidoscopio delle sue divertite invenzioni, nelle sue serissime soluzioni figurative o costruttive, la scelta è chiara: gli oggetti dell’industria devono essere i veicoli numerosi, invadenti, «democratici» di un gusto nuovo, le gallerie ambulanti di una nuova arte. Sembra un'utopia: potrebbe essere — propone Munarl — il primo articolo del codice professionale del designer.
... continua

Indice

Presentazione   Le macchine inutili    7

ARTE COME MESTIERE    17

DESIGNERS E STILISTI    23


       Chi è il designer    25
       Arte pura e applicata    30
       Un linguaggio vivo    33
       Una rosa a forma di rosa    37
       Gli stilisti    41
       Arte misteriosa    45
 
VISUAL DESIGN


       Caratterizzazione visiva    51
       La forma delle parole    62
       Telegrammi e poesie    66
       Due in una    69
       Un linguaggio di simboli e di segni?    73
       12000 colori diversi    80


GRAPHIC DESIGN    83


       Il manifesto a immagine centrale    85
       Un manifesto senza dimensioni    91
       Libri per bambini    97

 
INDUSTRIAL DESIGN    105


       La miniaturizzazione dell’arte    107
       Come si vive in una casa giapponese tradizionale    110
       Che cos’è il bambù    116
       Una forma spontanea    120
       Lampada prismatica    125
       Gli oggetti consumati    129
       L’arancia, i piselli e la rosa    132
       Una scultura da viaggio    139
       Case Signorili con Finiture di Lusso    142
       Le posate    143
       Queste non sono tutte    150
       Regali di fantasia    159


DESIGN DI RICERCA    163


       Iris    165
       Cresce e scoppia    167
       Forme concavo-convesse    171
       Strutture continue Il tetracòno    180
       Yang-Yin    185
       Il moiré    187
       Le proiezioni dirette    193
       Proiezioni a luce polarizzata    198
       Il quadrato    201
       Il cerchio    206
       La freccia perde i peli ma non la punta    209
       Ricostruzioni teoriche di oggetti immaginari    213
       Esercizi di topologia sperimentale    219
       Due fontane, nove sfere...    225


Appendice


       Le macchine della mia infanzia    233

[Henry VIII], traduzione di Valeria Lalli
Bologna, Il Mulino, 1984, Biblioteca storica, cm 21.5x15, pp. 674-(6), balacron, sovracoperta illustrata
Unica edizione italiana. Ottimo esemplare € 35,00

Come in architettura il gotico “flamboyant”, lo stile composito e ricco, fiammeggiante di elaborati ornamenti ed esasperate ricercatezze, dominò la prima parte del Cinquecento inglese, in cui muore la grande stagione medioevale già recando in sé il contagio del Rinascimento, così la storia inglese di quel periodo — tremendamente gravida di conseguenze — fu tutta dominata da un’unica figura altrettanto fastosa e fiammeggiante, altrettanto esasperata, imprevedibile, incostante, ma anche eclettica ed a tratti quasi geniale, la figura del re Enrico VIII, che di sé plasmò tutto il suo regno.

In questo grande affresco storico di John J. Scarisbrick, la scena inglese è proiettata sullo sfondo agitato e sfarzoso dell’Europa del primo Rinascimento ed accanto a Enrico si muove una folla di grandi comprimari e di comparse. I suoi grandi antagonisti europei: Francesco I, Carlo V, Clemente VII; le figure — divenute proverbiali — delle sue sei spose, da Caterina d’Aragona a Catherine Parr; i suoi ministri: Wolsey, Thomas More, Cromwell; e soprattutto il grande “coro” dell’aristocrazia inglese e della Chiesa d’Inghilterra, ancora turbolenta e feudale la prima, riottosa a sottomettersi e che sarà domata soltanto col sangue e con la scure; troppo ricca e potente la seconda, che verrà piegata, umiliata, spogliata di tutte le sue ricchezze che faranno da base alla nuova aristocrazia fedele alla Corona. Da queste scenografie fra autunno del Medioevo e albori dell’Età moderna, fra tornei e nostalgie cavalleresche e dispute teologiche, fra passioni carnali e sottili giochi politici e diplomatici, Enrico VIII emerge come figura a tutto tondo, vero protagonista del suo tempo e del suo paese.
... continua

Indice

Prefazione    p. 7
I. Il nuovo re    9
II. La ripresa della Guerra dei Cento anni    31
III. L’ascesa al potere di Wolsey    57
IV. La ricerca della pace    89
V. Il sovrano virtuoso    127
VI. Il ripudio asburgico    173
VII. Il diritto canonico e il divorzio    209
VIII. La battaglia per il divorzio    253
IX. La campagna contro la Chiesa    309
X. La supremazia reale    387
XI. L’Inghilterra e l’Europa: 1537-1540    447
XII. Supremazia reale e teologia    481
XIII. Il ritorno alla guerra    527
XIV. Gli ultimi mesi    569
XV. Enrico il re    617
Abbreviazioni e fonti manoscritte        655
Indice dei nomi        663
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in vetrina

Collodi Carlo, Giobbe Luigi. Pinocchio illustrato da Luigi Giobbe
Roma, Curcio, 1949, cm 31.8x21.8, pp. 191-(3), 173 illustrazioni: 1 vignetta al tratto a un colore in frontespizio; 36 capicapitoli a piena pagina a due colori; 14 finalini a due colori; 93 vignette a due colori; 20 illustrazioni a mezza pagina a due colori; 1 illustrazione a due colori; 8 tavole fuori testo a colori, legatura alla bodoniana, dorso in tela, copertina illustrata da 14 vignette a colori tratte dalle p. 192/193
Prima edizione. Cfr. Biaggioni, pp. 159. Copia molto fresca disponibile in libreria
Manzoni Alessandro. I promessi sposi
In Parigi, nella stamperia di A. Tallone, 1951-52, 3 volumi, cm 28.5x18, pp. 272-(6), pp. 281-(3), 318-(10) su carta delle manifatture Lana, recante nella filigrana il nome di Manzoni, legatura editoriale in mezza pergamena con angoli, note editoriali e filetti in oro ai dorsi, cofanetto (non originale), conservate le brossure originali
Unica edizione di 450 esemplari numerati in cifre arabe.
Copia omaggio dell'editore al giornalista e scrittore Salvato Cappelli. È allegata una lettera autografa dell'editore, fissata con due pezzetti di carta adesiva nel risguardo del primo volume, datata 1957, e firmata con il diminuitivo Madino usato in famiglia e con gli amici.
Leggere fioriture, peraltro volumi in ottimo stato € 450,00
Massaja Guglielmo. I miei trentacinque anni di Missione nell'alta Etiopia. Memorie storiche di Fra Guglielmo Massaja cappuccino già Vicario Apostolico dei Galla, Cardinale del titolo di S. Vitale
Roma, (poi) Tivoli, Coop. Tipografica Manuzio, (poi), Scuola tipografica Pio X, (poi) Soc. anon. Tipografica Sallustiana, (poi) Stabilimento tipografico Mantero, 1921-1930, 12 volumi in 3 tomi, cm 24.5x17.5, pp. VIII-160, 170-(2), 160, 192, pp. 160, 152, 172, 178-(2); pp. 182-(2), 167-(1), 152, 183-(1), illustrazioni in nero nel testo, tela editoriale, ritratto del cardinale a colori stampato sulle copertine, note editoriali in rosso e nero
Ristampa integrale, ma di formato ridotto, delle Memorie edite tra il 1885 e il 1895. Inserita editorialmente per errore un duplicato della 12 dispensa dell'ultimo volume tra le pagine del volume VIII, una etichettina di carta sulla copertina del secondo tomo e un bigliettino da visita incollato sul frontespizio del volume V, peraltro copia molto bella € 500,00
Folgore Luciano [Vecchi Omero]. Crepapelle. Risate
Roma, Impresa editoriale Ugoletti, 1919, Collana futurista diretta da Mario Carli e Settimelli, cm 19x13.7, pp. (6)-159 [i.e. 151]-(5), errato salto di numerazione delle pagine: da 10 si passa a pagina 17, ma il volume è completo, brossura
Edizione originale. Ottima copia € 350,00
Scala Edoardo. Storia delle fanterie italiane
1. Le fanterie di Roma, 2. Le fanterie nel Medioevo e nell'era moderna, 3. Le fanterie nel periodo napoleonico e nelle guerre del Risorgimento, 4. Le fanterie italiane nelle conquiste coloniali, 5. Le fanterie nella prima guerra mondiale, 6. I granatieri di Sardegna, 7. I bersaglieri, 8. Gli alpini, 9. I volontari di guerra, 10. Le fanterie nella seconda guerra mondiale
Roma, Stato maggiore dell'Esercito, Ispettorato dell'Arma di Fanteria, 1950-1956, 10 volumi, cm 24x17, pp. XXXIV-524-(2), XII-620-(2), XXII-616-(2), XVI-610-(2), XX-725-(3), XII-538-(2), XVIII-693-(1), XXXII-742-(2), XVI-893-(3), XXVI-892-(2); in ogni volume, illustrazioni e cartine nel testo, brossura
Opera completa; unica edizione. Lievi mende ad una copertina, nel complesso ottimo esemplare € 480,00
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    • Libri nuovi. Bimestrale (dal n. 3: Periodico) Einaudi di informazione libraria e culturale

      Ferrero Ernesto, direttore responsabile. Libri nuovi. Bimestrale (dal n. 3: Periodico) Einaudi di informazione libraria e culturale. 1968-1977

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      Vigolo Giorgio. Canto fermo. 1931

    • Metron. Rivista internazionale di architettura

      Piccinato Luigi, Ridolfi Mario, Rediconcini Silvio, Zevi Bruno, Musatti Riccardo. Metron. Rivista internazionale di architettura. 1945-1954

    • Il bel paese. Conversazioni sulle bellezze naturali, la geologia e la geografia fisica d'Italia

      Stoppani Antonio. Il bel paese. Conversazioni sulle bellezze naturali, la geologia e la geografia fisica d'Italia. 1876

    • Green

      Villa Emilio. Green. 1971