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Vetrate medievali. Officine, tecniche, maestri

Torino, Einaudi, 1994, Biblioteca di storia dell'arte. Nuova serie, 22
cm 21.5x15.2, pp. 424-(2), 123 illustrazioni fuori testo in gran parte a colori e 172 illustrazioni in b/n nel testo, tela, sovracoperta illustrata
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INDICE

Premessa, pp. XXXI

Vetrate medievali

I. Vetrate e arte medievale, 3


La luce, il colore, la trasparenza, 7; Una «tecnica-pilota», 9; Vetrate e tecniche suntuarie, 15; In età gotica, le vetrate nell'architettura... 18; ... e nella decorazione parietale, 25; Saint-Denis, trionfo della vetrata, 28

II. Le tecniche, 37 


Il trattato di Theophilus, 38; La fabbricazione del vetro, 39; Il mercato, 41; Le vetrerie, 42; I colori, 44; Vetri placcati, 45; Progettazione e fabbricazione, 49; La pittura del vetro, 51; I tre toni della grisaille, 53; Pittura per via di levare, 56; Vetrate monocrome, 59; Cottura della grisaille, 61; Il giallo d'argento, 64; «Come apporre gemme sul vetro dipinto», 64; La messa in piombo, 67; L'armatura, 69; Deterioramento e restauro, 71

III. Atelier e committenti, 79 


Officine monastiche e urbane, 79; Il caso di Saint-Denis, 81; Maestri itineranti: Pierre d'Arras alla cattedrale di Losanna, 82; Botteghe e maestri, 84; La cappella di Santo Stefano a Westminster, 86; Progetto ed esecuzione, 87; Il caso italiano, 89; Maestri vetrari e pittori, 91; Costi e manutenzione, 95; I committenti, 97; Religiosi, guerrieri e artigiani a Chartres, 103

IV. Problemi iconografici, 115 


Saint-Denis, 115; I soggetti, 119; Immagini politiche, 121; Vetrate tipologiche, 126; L'albero di Jesse e il trono di Salomone, 128; Figurazioni leggendarie, 132; Programmi e programmatori, 135; La rosa, 136

V. Problemi formali, 143 


I colori, 145; I precetti di Antonio da Pisa, 146; Vetrate leggendarie e modi della narrazione, 147; Gli sfondi e le scene, 150; Mutamenti di impaginazione, 151

VI. Fortuna delle vetrate, 163 


Immagini, 170; Il cinquecento, 174; Iconoclastia, 178; Ricerca della luce e distruzione della vetrata, 179; Pierre Le Vieil e il suo trattato, 182; Riscoperte e reimpieghi, 184; Commercio e collezionismo, 186; L'ottocento, 190; Indagini storiche, restauri, vetrate archeologiche, 194; Fin de siècle, 201

VII. Le origini, 211 


Le fonti letterarie, 212; Le fonti monumentali, 216; Evoluzione e mutazioni, 220; La vetrata orientale, 221
VIII. Le vetrate del XII secolo, 227 


Saint-Denis, 229; Chartres, 233; La Francia occidentale, 235; Il centro e il sud della Francia, 241; L'est della Francia, 243; L'lnghilterra, 248; Vetrate romaniche in Germania, 250; I profeti di Augusta, 250; L'opera di Gherlacus, 251; La cattedrale di Strasburgo, 252; L'Alsazia e la Germania meridionale, 255; Esempi romanici in Germania, 257; Weitensfeld e Flums, 261

IX. Il tempo delle cattedrali, 267 


Dall'unico alla serie, 267; Disegno e impaginazione, 269; Forme della rappresentazione, 270; Lo stile 1200, 271; La Francia, 272; La Piccardia e il nord, 272; Chartres, 276; Centri francesi nel duecento: Bourges, 280; L'ovest, la Normandia e il centro, 280; Borgogna e Champagne, 282; Parigi, 285; La Sainte-Chapelle, 287; Dopo la metà del secolo, 289; L'lnghilterra, 290; La Germania, 294; Strasburgo, 296; Friburgo, 300; Germania centrale e orientale, 300; Marburg, 304; Naumburg e lo Zackenstil, 305; L'Austria, 310; Vetrate ad Assisi, 312; La Scandinavia, 313; Tra occidente e oriente, 314

X. Espressionismo gotico, 323 


La Francia, 325; Vetrate inglesi, 334; Il mondo tedesco, 335; Strasburgo, 336; La Crocifissione di Mutzig, 342; Wimpfen, 342; Costanza, 344; La cattedrale di Friburgo, 346; Esslingen, 349; Colonia, 351; L'Austria, 352; Esperienze italiane, 353

Xl. La grande svolta, 363 


L'ltalia, 366; La Francia, 371; Strasburgo e la Germania, 375; Da Königsfelden a Strassengel, 379; L'lnghilterra, 382


Nota bibliografica, 393
Indice dei nomi e dei luoghi, 403
La trasparenza di una figurazione che gioca con singolare efficacia tanto con la luce naturale fatta protagonista quanto con le inattese possibilità del colore non ha mancato di toccare alcune delle corde piú sensibili della nostra cultura. Qualcosa che ha a che fare, nemmeno troppo velatamente, con le inclinazioni estetiche di una modernità tesa a privilegiare gli aspetti formali delle opere del passato. Un atteggiamento che certo ha contato nella fortuna che, da Proust in poi, hanno conosciuto le vetrate medievali.


Ma gli esempi che dal medioevo ci sono giunti parlano di una realtà piú complessa e ricca. Le vetrate erano infatti parte integrante del rituale religioso, assolvevano a ben precise funzioni didascaliche, proponevano storie che facevano parte di una cultura collettiva che per secoli informa di sé l'intera civiltà occidentale. La stessa estetica della luce non è questione di gusto ma trova precisi riscontri concettuali e legittimazione teologica nelle dottrine neoplatoniche. Inoltre è facile rendersi conto di come la costruzione di una vetrata fosse il risultato di sapienze tecniche e artistiche tali da coinvolgere specializzazioni, conoscenze e strutture materiali assai ampie. Sicché, studiare le vetrate significa, di fatto, affrontare il tema della cultura artistica medievale e della sua geografia, della circolazione dei modelli, della presenza dei cantieri, cosí come delle tecniche e dei simboli.
La novità e l'importanza del libro di Castelnuovo sta nell'aver saputo coniugare tutti questi aspetti tenendo d'occhio le implicazioni tecniche, artistiche e culturali entro cui è cresciuta la storia e la fortuna della vetrata.
Il volume muove dal rapporto con le altre arti per poi analizzare la tecnica della produzione vetraria, l'organizzazione del lavoro nelle botteghe e negli atelier itineranti, il ruolo dei committenti e del pubblico, la storia e il significato dei programmi iconografici, l'impaginazione e la disposizione delle scene. L'altra parte del libro è dedicata a una vera e propria storia della vetrata europea dalle origini alla fine del XIV secolo, quando l'introduzione di nuove tecniche di esecuzione e la scoperta della rappresentazione tridimensionale ne mutano profondamente la struttura.
I capitoli dedicati alla fenomenologia e alla storia delle vetrate sono accompagnati e, ancor piú, integrati da un ampio apparato iconografico, saggio storico e interpretativo esso stesso, dal momento che dà modo al lettore di seguire analiticamente le ragioni tecniche e formali degli esempi cui Castelnuovo si affida. Al tempo stesso offre un itinerario esauriente dei maggiori monumenti, cosí da ricomporre attraverso le immagini le tappe di una storia che per quattro secoli si dispiega attraverso l'Europa.

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