Shopping Cart (0 Items)
Subtotal: $0.00
Your cart is empty!
Chiudi

Dalle arti minori all'industrial design. Storia di una ideologia

Bari, Laterza, 1972, Grandi opere, cm 24.8x17.2, pp. (4)-304-(6), 80 illustrazioni in b/n fuori testo, tela, sovracoperta illustrataPrima edizione. Ottima copia >>>

€ 45 acquista

INDICE

Introduzione, 3

Cap. I. La posizione reciproca delle arti nella teoria e nella societa del Rinascimento


1. L'unità sperimentale delle arti nella concezione umanistica dell'operare, 13
2. Alcune posizioni di Leon Battista Alberti, 22
3. Sperimentazione di bottega e tecniche artigianali nell'arte del Rinascimento, 33
4. La tradizione umanistica nelle rivendicazioni cinquecentesche delle arti «meccaniche». La disputa sulla «maggioranza» delle arti, 36

Cap. II. Il momento della discriminazione. Artista e artigiano nella società controriformata


1. I primi documenti della discriminazione: dalle arti «per partecipazione» alle arti della «necessità», 45
2. Le ragioni intellettuali della discriminazione: nobiltà e privilegio dell'Idea, inferiorità dei procedimenti operativi, 48
3. Istanze neo-medievali e confessionalità controriformata, 55
4. L'ideale gerarchico: dalla scala dei generi alla scala delle arti, 59
5. Gli strumenti sociali della discriminazione: Accademie del Disegno e lotta contro le corporazioni, 64
6. Lo sfondo storico-economico: la restaurazione aristocratica nell'età della Controriforma, 80

Cap. III. La rivalutazione settecentesca. L'artigianato nella cultura illuministica e nella prima età neo-classica


1. La battaglia anti-feudale dell'illuminismo e la rivalutazione settecentesca dell'artigianato, 85
2. Dalla «maggioranza» alla «specificità» delle arti: le dottrine funzionalistiche nelle teorie della prima metà del Settecento e la rivalutazione della pratica, 88
3. Le arti «meccaniche» e l'utilità sociale nell'Encyclopedie, con una digressione sulla teoria artistica inglese del Settecento, 96
4. Uno sguardo retrospettivo: le arti minori tra Cinque e Seicento. Due anticipatori: Gallaccini e Guarini, 106
5. Aristocrazia e uso alienante delle arti applicate: la polemica illuministica contro il lusso, 115
6. Un caso particolare: l'arte dell'arazzo e le manifatture, 118
7. Fortuna delle arti applicate settecentesche, 121
8. Fenomenologia dei recuperi critici consapevoli: le ricerche archeologiche, il contributo del Winckelmann e l'apprezzamento delle arti applicate di Ercolano, 123
9. Ripresa delle istanze funzionali negli anni 1780; la parità delle arti nella cultura del primo ncoclassicismo e la sua giustificazione etico-sociale, 142
10. Arti applicate, funzionalita e classicismo nella prima rivoluzione industriale, 148

Cap. IV. La nuova svalutazione. Designer manufatto e opera d'arte nella crisi della società europea tra rivoluzione industriale e romanticismo


1. Trasformazione dei rapporti di produzione e divisione del lavoro nella prima età industriale. La posizione privilegiata del designer nel nuovo sistema di fabbrica. Opera d'arte e manufatto nell'estetica del sublime, 157
2. Kant e le arti applicate, 171
3. Artista e tecnico dell'esecuzione nella fase involutiva del neo-classicismo e nella società napoleonica, 173
4. Le arti applicate nella cultura romantica e nell'estetica di Hegel, 178
5. Gli «oggetti minori delle arti» in Leopoldo Cicognara. Arte, tecnica e lavoro in altri aspetti della cultura europea del primo Ottocento. Le teorie della Camden Society, 181

Cap. V. Le diverse vie della rivalutazione ottocentesca. Artigianato, arti industriali e società da Pugin a Morris. Il contributo del pensiero socialista e del positivismo


1. Il rapporto fra arte e società e la parita delle arti nel pensiero di Pugin, 191
2. Razionalizzazione del design e arti applicate nel movimento di Henry Cole. Gli studi vittoriani. Meriti e limiti del riformismo borghese in Inghilterra, 203
3. Charles Dickens e il movimento del Cole: prime critiche al riformismo, 213
4. John Ruskin e il lavoro artistico: progressi delle critiche al riformismo, 217
5. Valore sociale, utilità e unità dell'arte nel pensiero socialista di William Morris, 228
6. Morris, le macchine e il designer nella societa della seconda rivoluzione industriale, 236
7. Il positivismo: Gottfried Semper e gli studi sulle arti applicate nel tardo Ottocento, 240

Cap. VI. I punti di vista del secolo XX


1. Debiti e limiti della teoria paritaria di Alois Riegl, 251
2. L'unità delle arti nell'estetica di Benedetto Croce e i suoi equivoci. Nuovi studi sulle arti applicate. I progressi di Pietro Toesca, 258
3. Arti, mestieri e design nei movimenti d'avanguardia fino al 1914. Tipizzazione e nuovi privilegi della forma nella politica artistica del Deutscher Werkbund, 267
4. Bauhaus, 1919: Gropius contro la barriera di classe fra artista e artigiano, 281
5. L'involuzione socio-ideologica della Bauhaus e il fallimento del programma del 1919: Moholy-Nagy telefona le forme. La soluzione nazista del rapporto fra arte, artigianato e industria, 291
6. Il contributo di Walter Benjamin, 295
7. La situazione attuale e qualche considerazione conclusiva, 301

"Non vi è alcuna differenza qualitativa fra l'artista e l'artigiano. Formiamo una nuova corporazione di artefici senza la distinzione di classe che alza un'arrogante barriera tra artigiano e artista": con questa affermazione Walter Gropius credeva nel 1919 di aver definito e risolto una antica "querelle". E invece l'industrial designer che allora nasceva per essere insieme ideatore ed esecutore dell'oggetto artistico", si chiuse nel mondo delle forme, rispettando l'ordine generico che la nostra società vuole.
Non si comprende la separazione tra le arti, sostiene Ferdinando Bologna, se non si coglie la divisione che si delinea nella società durante il passaggio all'età moderna, quando il momento intellettuale dell'uomo viene distinto da quello operativo. Questa chiave interpretativa consente di scoprire una fascia di "produzioni d'arte" sempre trascurate e di chiarire quali ideologie abbiano condizionato nel tempo una distinzione falsa e interessata.

Chiudi