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L'arte della diplomazia

[Diplomacy], traduzione di Giorgio Arduin


Milano, Sperling & Kupfer, 1996, Saggi, cm 24x15.5, pp. (10)-698-(10), cartonato, sovracoperta illustrataPrima edizione. >>>

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INDICE

Ringraziamenti, IX

 1. Il nuovo ordine mondiale, 1
 2. L'alternativa: Theodore Roosevelt o Woodrow Wilson, 11
 3. Dall'universalismo all'equilibrio: Richelieu, Guglielmo d'Orange e Pitt, 34
 4. Il Concerto d'Europa: Gran Bretagna, Austria e Russia, 52
 5. Due rivoluzionari: Napoleone III e Bismarck, 71
 6. Involuzione della Realpolitik, 98
 7. Un meccanismo politico apocalittico: la diplomazia europea nel primo anteguerra, 121
 8. L'apocalittico meccanismo militare: nel vortice, 148
 9. Il nuovo volto della diplomazia: Wilson e il Trattato di Versailles, 161
10. I dilemmi dei vincitori, 182
11. Stresemann e la rinascita dei vinti, 197
12. La fine dell'illusione: Hitler e la distruzione degli accordi di Versailles, 215
     Le cartine, 239
13. Il bazar di Stalin, 252
14. Il patto nazi-sovietico, 266
15. L'America entra in campo: Franklin Delano Roosevelt, 281
16. Tre approcci alla pace: Roosevelt, Stalin e Churchill nella seconda guerra mondiale, 302
17. L'inizio della guerra fredda, 325
18. Il successo e il tormento della Politica di Contenimento, 343
19. Il dilemma della Politica di Contenimento: la Guerra di Corea, 365
20. Negoziando con i comunisti: Adenauer, Churchill ed Eisenhower, 381
21. Come aggirare il «contenimento»: la crisi di Suez, 404
22. Ungheria: sollevazione nell'impero, 426
23. L'utimatum di Krusciov: la crisi di Berlino, 1958-63, 440
24. Concetti di unità occidentale: Macmillan, De Gaulle, Eisenhower e Kennedy, 461
25. Vietnam: Fentrata nella palude; Truman ed Eisenhower, 482
26. Vietnam: sulla via della disperazione; Kennedy e Johnson, 524
27. Vietnam: la penosa uscita; Nixon, 547
28. La politica estera come geopolitica: la diplomazia triangolare di Nixon, 547
29. Distensione e insoddisfazioni, 570
30. La fine della guerra fredda: Reagan e Gorbaciov, 594
31. Riflessioni sul nuovo ordine mondiale, 628

Note, 655
Indice dei nomi, 693

Con quest'opera monumentale e, per molti aspetti, controversa - forse la più importante della sua carriera -, Henry Kissinger riesce a far luce sulla reale essenza della diplomazia. Passando da un'ampia visione d'insieme intessuta su un'interpretazione personale della storia al resoconto dei suoi negoziati con i capi di Stato più influenti, Kissinger descrive le modalità con cui l'arte della diplomazia e gli equilibri di potere hanno plasmato il mondo in cui viviamo; inoltre mostra apertamente come gli americani, protetti dalle dimensioni e dal relativo isolamento del loro paese, come anche dal proprio idealismo e da un'inveterata diffidenza verso l'Europa, abbiano perseguito un'unica linea di politica estera, fondata più sulla loro rappresentazione dell'ordine mondiale che sulla realtà effettiva.

Spaziando nell'arco di tre secoli di storia, dal cardinale Richelieu - considerato il padre del moderno sistema statale - all'attualità, Kissinger dimostra come la moderna diplomazia abbia avuto origine dai tentativi di dare equilibrio al potere, tra guerre e negoziati di pace, e spiega perché gli Stati Uniti - in alcuni casi a proprio rischio e pericolo - abbiano sempre rifiutato di ricavarne una lezione. I suoi ritratti dei grandi leader, tra cui De Gaulle, Nixon, Chu En Lai, Mao Tse-Tung, Reagan e Gorbaciov, basati sulla conoscenza personale, forniscono al lettore un quadro inedito della diplomazia ai massimi livelli, con abbondanza di osservazioni dettagliate e originali sulle trattative segrete, sui grandi avvenimenti e sull'arte di governare che hanno influenzato la nostra vita nei decenni che hanno preceduto, accompagnato e seguito la diretta presenza di Henry Kissinger al centro dell'attività politica. Analizzando i diversi stili nazionali di diplomazia, egli evidenzia come società differenti producano differenti modi di condurre la politica internazionale e, attingendo al proprio intuito politico, fornisce esempi tratti dalla sua esperienza e resoconti senza reticenze delle sue più significative iniziative diplomatiche quale collaboratore di Nixon. Sorretto da una profonda erudizione storica, da un'intelligenza arguta, da un naturale dono per l'ronia e una rara comprensione delle forze che uniscono e separano le nazioni, questo libro costituisce una lettura obbligata per chiunque sia interessato a capire la posizione dell'America nel mondo.

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