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Cittadini. Cronaca della Rivoluzione francese

[Citizens. A Chronicle of the French Revolution], traduzione di Michela Zernitz (I parte), Vivina Tonon (II parte), Claudio Rosso (III parte), Mario Bonini (IV parte)


Milano, Mondadori, 1989, La storia, 11, cm 24x16, pp. XVIII-1002-(4), illustrazioni nel testo, tela, sovracoperta illustrataPrima edizione italiana.

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Cittadini è uno dei pochi libri veramente originali pubblicati nel bicentenario della Rivoluzione francese. Opera di un grande storico che è anche un grande scrittore, il libro è stato accolto nel mondo anglosassone come un autentico capolavoro.

La foltissima "cronaca" di Simon Schama ruota intorno al mutamento sociale che alla fine del Settecento altera drasticamente il corso della storia europea: quello che trasforma i "sudditi" di un monarca in "cittadini" di uno stato. Ma invece del prevedibile quadro di un Ancien Régime bolso e decrepito, Schama ci mostra una società vivacissima e amante del nuovo, dove le vecchie distinzioni tra nobili e borghesi stanno velocemente morendo di morte naturale. Purtroppo, la Francia è l'unica potenza europea che si ostini a mantenere un enorme esercito di terra e, insieme, una gigantesca marina militare. Il gravissimo deficit finanziario che ne deriva apre la via all'opposizione aristocratica, tanto che il re è costretto a indire le elezioni da cui avrà inizio la valanga rivoluzionaria. L'Ancien Régime non è dunque vittima di una stagnazione, ma di un troppo rapido movimento verso la modernizzazione. E la folla dei "cittadini" rivoluzionari non è la manifestazione di una nuova classe sociale, bensì una temporanea confluenza di uomini - avvocati, professionisti, preti, nobili - avvicinati dall'appassionata convinzione di poter costruire insieme una nuova Francia.
La loro visione euforica di libertà e felicità universali darà luogo però a un tragico scenario di fame, terrore, morte: "la violenza e ciò che rese rivoluzionaria la Rivoluzione". Questo è il grande tema di fondo che consente a Schama di capovolgere uno a uno i luoghi comuni, le mitologie correnti sul 1789. I conflitti della storia si riflettono per Schama nell'esperienza quotidiana degli uomini e delle donne di cui ci narra le vicende. Molti personaggi compaiono qui per la prima volta nelle pagine di un libro, altri — come Talleyrand e Lafayette, Marat, Mirabeau e Robespierre - sono vigorosamente evocati in tutte le loro contraddizioni. Perfettamente a suo agio nei campi tradizionali della storia sociale, culturale, politica, informatissimo su tutte le interpretazioni del fenomeno rivoluzionario, Schama è soprattutto abile nel rintracciare il filo degli eventi dalle fonti più inconsuete e curiose: oggetti e immagini di tutti i giorni, ceramiche, calendari e almanacchi, ritratti e caricature, canzoni e commedie. Il suo modo nuovo è del tutto personale di scrivere la storia ci da un senso vivissimo della realtà umana della Rivoluzione francese, come forse si ritrova soltanto nei grandi classici della storiografia ottocentesca.

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