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Assunto Rosario
INDICE
Premessa e dedica Pag. 7
Ringraziamenti per la seconda edizione 12
IL PAESAGGIO E L’ESTETICA
Metaspazialità del paesaggio 39
Le immagini del tempo 65
Il tempo della natura e la sua immagine 81
Paesaggio e natura nella esperienza estetica 147
Il paesaggio fra natura e utopia 193
Le interpretazioni artistiche del paesaggio e le poetiche 225
Forme della natura e forma del paesaggio 259
Le istituzioni della natura e la storicità del paesaggio 301
Il paesaggio, giovinezza del mondo 337
La natura come paesaggio e la libertà dell’uomo 351
Paesaggio come produzione umana e sua esteticità 391
Arte del paesaggio, arte nel paesaggio, critica del paesaggio 407
I modi e gli ideali della critica di paesaggio 419
Dalla critica di paesaggi alla filosofia del paesaggio 433
Legittimazione della critica e sua fondazione teorica 455
La critica del paesaggio come critica in azione 475
Un riassuntivo bilancio teoretico, a guisa di conclusione 493
Note 521
Indice dei nomi 597
Premessa e dedica Pag. 7
Ringraziamenti per la seconda edizione 12
IL PAESAGGIO E L’ESTETICA
Metaspazialità del paesaggio 39
Le immagini del tempo 65
Il tempo della natura e la sua immagine 81
Paesaggio e natura nella esperienza estetica 147
Il paesaggio fra natura e utopia 193
Le interpretazioni artistiche del paesaggio e le poetiche 225
Forme della natura e forma del paesaggio 259
Le istituzioni della natura e la storicità del paesaggio 301
Il paesaggio, giovinezza del mondo 337
La natura come paesaggio e la libertà dell’uomo 351
Paesaggio come produzione umana e sua esteticità 391
Arte del paesaggio, arte nel paesaggio, critica del paesaggio 407
I modi e gli ideali della critica di paesaggio 419
Dalla critica di paesaggi alla filosofia del paesaggio 433
Legittimazione della critica e sua fondazione teorica 455
La critica del paesaggio come critica in azione 475
Un riassuntivo bilancio teoretico, a guisa di conclusione 493
Note 521
Indice dei nomi 597
Quando questo libro uscì in prima edizione, nel 1973, erano tempi basati sul convincimento che la natura fosse la nemica contro cui l’uomo deve combattere e la categoria di bellezza quanto di più peregrino al mondo. ►
Da varie parti si cominciò allora a giudicare l’impostazione che l’autore dava ai suoi studi come incorreggibilmente “reazionaria” - oggi si dice “regressivamente proustiana” - ma il significato è lo stesso, e come allora il giudizio viene dal destinatario accettato come un complimento di cui vantarsi. E da vantarsi ci sarebbe, considerato che nei vent’anni, o quasi, successivi alla pubblicazione del Paesaggio e l'estetica le idee ivi sostenute sono ormai di dominio pubblico o quasi: nessuno si azzarda più a dire che i giardini debbono sparire, e persino le grandi aziende industriali si adoperano a restaurare giardini storici devastati o distrutti dal tempo e dall’incuria. I paesaggi, purtroppo, vengono tuttora manomessi dall’iniziativa pubblica come da quella privata; ma, quando ciò accade, i responsabili lo fanno con un certo pudore, senza menarne vanto. Mentre talune delle idee che in queste pagine diedero scandalo sono nel frattempo divenute, non senza notevoli adulterazioni, programmi politici fra i più ambiti ed apprezzati.