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De arte illuminandi e altri trattati sulla tecnica della miniatura medievale

A cura di Franco Brunello


Vicenza, Neri Pozza, 1992, Arti e tecniche. Serie minore, 1
cm 20, pp. (8)-268-(4), 16 tavole di illustrazioni in b/n e a colori fuori testo, brossura illustrata
Seconda edizione.

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Oggi viene dai chimici definito minio l'ossido salino di piombo, pigmento color rosso arancione, largamente usato per proteggere dalla ossidazione le strutture in ferro; ma nei primi secoli del Medioevo e nell'età classica, minium era detto il cinabro, cioè il solfuro di mercurio... Questo splendido colore che già i pompeiani impiegarono nelle pitture murali della Casa dei Vettii e della Villa dei Misteri, venne adoperato comunemente anche per dipingere in rosso le iniziali degli antichi Codici, e perciò dal suo nome derivò la definizione dell'arte di decorare le pagine di codici e manoscritti, che fu detta appunto miniatura. Le ultime ricerche scientifiche sulla miniatura risalgono all'Ottocento: al Peignot, al Molinier; e con maggior competenza al Fabbroni, chimico aretino, il quale identificò sperimentalmente i colori di un codice pergamenaceo medievale. Vennero poi i commentatori dei diversi ricettari antichi, a cominciare dalla signora Merrifield, per finire con Albert Ilg. Spetta a Demetrio Salazaro l'aver pubblicato per la prima volta, nel 1877, il trattato trecentesco «De Arte Illuminandi». A questa prima edizione italiana seguì quella a cura di Icilio Guareschi, (1905-1907) il quale ristampò, nel suo volume «Sui colori degli antichi», il nostro trattato accompagnandolo con un dotto commento.
Oggi Franco Brunello, docente in Storia della Chimica, riaffronta con spirito moderno una nuova edizione del «De Arte Illuminandi», non solo fornendo una sua traduzione, col testo originale a fronte, ma accompagnandola da un poderoso commento. Fa poi seguire al «De Arte Illuminandi» un compendio sulla tecnica della «Miniatura medievale», tutto inteso a fornire i ragguagli a carattere tecnologico, atti a penetrare nel mondo della miniatura, così poco studiato a tutti i livelli.

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