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Il sacramento dell'altare. Trattato

[De sacramento altaris], edizione italiana a cura di Giorgio Maschio, prefazione di Jean Leclercq


Milano, Jaca Book, 1984, di fronte e attraverso. Biblioteca di cultura medievale, 132
cm 23x15, pp. 458-(4), brossura illustrata con alette
Unica edizione italiana.

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Abate di Ford nel 1175 e arcivescovo di Canterbury nel 1184, Baldovino è tra i più significativi rappresentanti della «teologia monastica» che, accanto alla teologia scolastica, indica il modo singolare di accostare il mistero cristiano nell’esperienza del monastero.

Più che una riflessione «scientifica» elaborata sotto la spinta della nuova cultura e per la necessità di una sistemazione, come avverrà nelle «Scuole» o nelle Università, la teologia monastica è frutto di una comunione assidua con la Bibbia, con la tradizione dei Padri, con la vita liturgica, ed è finalizzata all’esperienza e alla contemplazione.
Con questa sensibilità Baldovino di Ford — di cui è stata riconosciuta la «bella latinità» e la «pietà profonda», come dei più felici autori cistercensi — ha elaborato il suo trattato sull’eucaristia o Sacramento dell'altare.
L’eucaristia, «rappresentazione» del sacrificio della croce, appare ai suoi occhi nell’intimo della storia della salvezza: ad essa converge l’Antico Testamento, con le sue figure, e l’Alleanza Nuova; essa sta al cuore della Chiesa. Guidano alla sua comprensione i grandi Padri della Chiesa e la vita liturgica, con i suoi riti e le sue parole, che Baldovino interpreta ed espone con prolungata analisi.
Non manca anche un linguaggio «moderno», che riflette recenti dispute, ma è tutto l’«intero» dell’eucaristia che viene reso, come delle antiche mistagogie o iniziazioni.
Una teologia quindi che ammira e pensa, sotto la luce della fede; che spinge anche noi a più efficacemente ricollocare il «sacramento dell’altare» al «centro e nel nodo della storia».

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