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Estetica

[Aesthetica], edizione italiana a cura di Giovanni Anceschi


Milano, Bompiani, 1974, Idee nuove, 62
cm 21.5x13, pp. 503-(9), brossura
Unica edizione italiana.

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La figura di Max Bense, complessa e contraddittoria, ha grandemente influenzato vari settori della cultura filosofica e artistica contemporanea. Animatore e teorico di gruppi di artisti sperimentali a cui ha fornito strumenti scientifici per passare la loro stessa attività tecnica. Bense ha del pari influenzato e influenza il pensiero estetico teorico.
Nella sua opera si intersecano le indubbie influenze hegeliane, il possesso spregiudicato degli strumenti della matematica dell'informazione e della cibernetica, la conoscenza pionieristica della semiotica di Peirce, la curiosità continua per tutte le esperienze delle avanguardie artistiche contemporanee.
Questo volume, uscito in edizione originale nel 1965, riunisce e rielabora i suoi scritti estetici (dal 1954 al 1960) e presenta una serie di discussioni che spaziano dai massimi problemi filosofici alla lettura tecnica di opere concrete.


La prima parte si occupa del concetto stesso di estetica e costituisce un manuale di teoria filosofica dell'arte ripensata alla luce di una sensibilità semiotica.
La seconda svolge in modo più scientifico la tematica dell'informazione elaborando una coscienza tecnica dell'operare segnico dell'arte.
La terza riprende alcuni temi detl'estetica degli ultimi due secoli, da Hegel a Lukacs, opponendo all'estetica "interpretativa" il metodo di una descrizione e classificazione matematica.
La quarta mentre elabora un progetto di estetica cosmologica, riprende in tale chiave i temi più vivaci dello sperimentalismo contemporaneo e dell'universo pubblicitario.
La sezione finale presenta infine i fondamenti riassuntivi dell'estetica moderna e un progetto di estetica generativa su basi informazionali.
Informazione, comunicazione, codice, icona, indice e simbolo, la natura della "Mitrealitat" estetica, la fondazione di una estetica "oggettuale", questi e altri problemi si dispongono lungo l'arco di tutto il libro per offrire uno dei scorsi più provocatori fatto nei nostri anni per riproporre i classici problemi dell'estetica nel quadro di una cultura tecnologica.

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