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Novità su Giotto. Giotto al tempo della cappella Peruzzi

Torino, Einaudi, 1969, Saggi, 438
cm 21.5x15.5, pp XVI-108-(12), con 101 illustrazioni in b|n fuori testo, tela, sovracoperta illustrata
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Indice

Premessa dell'Autore  p. XV

I. Un'opera di Giotto nella Gemäldegalerie di Dresda


    Storia critica del dipinto  3
    Il suo stato di conservazione  5
    Criteri metodologici  6
    La composizione architettonica  7
    Le parti di figura: la donna a sinistra tra «Scrovegni» e «Peruzzi»  9
    Le figure centrali e la Dormitio Virginis di Berlino  11
    Il Battista nella prigione di Macheronte. Il tema della «prigione»  13
    Il dipinto di Dresda e Filippino Lippi: moventi neotrecenteschi nei circoli neoplatonici fiorentini  17
    Il dipinto di Dresda e Spinello Aretino  18
    Il dipinto di Dresda e Jacopo del Casentino  19
    Autografia del dipinto di Dresda. La collaborazione nella bottega di Giotto e la sua valutazione critica  20


II. Argomenti per la restituzione del polittico della cappella Peruzzi


    Forma del dipinto di Dresda: sua origine e sua fortuna  23
    Identità tecnica e stilistica con i dipinti Kress a Raleigh: un polittico bifronte  27
    Storia critica dei dipinti Kress. Giotto e un suo coadiutore della cappella della Maddalena ad Assisi  30
    I dipinti Kress e gli affreschi Peruzzi. Il polittico della cappella Peruzzi  38
    Struttura e ubicazione del polittico Peruzzi  39
    L'iconografia del dipinto di Dresda e gli affreschi Peruzzi  40
    Un Battesimo di Cristo «compagno». Il dipinto di Dresda nella collezione Woodburn  42
    Congetture per il completamento del polittico Peruzzi  44


III. Il polittico Peruzzi nell'opera di Giotto e nella storia del dossale d'altare.
    Cronologia e significato della cappella Peruzzi


    Il polittico Peruzzi nell'opera di Giotto  48
    Varie tesi sulla cronologia degli affreschi Peruzzi  49
    Il programma iconografico della cappella Peruzzi: concordanza dei fatti del Battista e di Giovanni Evangelista  51
    Il committente della cappella Peruzzi  56
    La «pietanza» del 27 dicembre 1335 e l'alluvione del 4 novembre 1333  57
    Unità stilistica e cronologica degli affreschi Peruzzi  58
    Giotto «Peruzzi» e Giotto «Bardi»  60
    Gli affreschi Peruzzi e gli affreschi Scrovegni  61
    1317: Giotto tra la cappella della Maddalena ad Assisi e il secondo soggiorno padovano. Una digressione sulla data e sul significato storico     della Navicella  63
    Giotto e Simone Martini  79
    Il momento «Peruzzi»  81
    Il polittico Peruzzi e il dossale d'altare moderno  84
    Autonomia e potere d'attrazione del momento «Peruzzi»:
    a) La formazione dei Lorenzetti e del Daddi  85
    b) Il Maestro di santa Cecilia e Pacino studiano gli affreschi Peruzzi  87
    c) Origini di Jacopo del Casentine  88


IV. Altri argomenti per la datazione della cappella Peruzzi


    La bottega di Giotto tra la cappella Bardi e Napoli  90
    Le «quattro tavole nell'ordine de' frati minori»  94
    La «tavola» di Borgo Sansepolcro  97


Post scriptum


    1. Un nuovo libro su Giotto e la cronologia della cappella Peruzzi  101
    2. Il Maestro della Pietà Grissel  105
    3. Una «Crocifissione» giovanile del Maestro della tribuna Scrovegni  106
    4. L'iconografia della cappella Peruzzi e una tavoletta aretina del 1330-40  106
Gli sviluppi dell'arte di Giotto nel trentennio che segue alla attività del pittore a Padova, trentennio che ha negli affreschi della cappella Peruzzi il suo punto saliente, sono tuttora un problema aperto che richiede non solo nuove indagini ma una ricerca metodologica diversa.
Ambedue le esigenze, di ricostruzione critica e di impegno metodologico, stanno alla base di questo studio di Ferdinando Bologna, il cui intento è quello, rigorosamente filologico, di acquistare il maggior numero possibile di punti fermi per far progredire le conoscenze intorno all'argomento.


Bologna muove dallo studio di un'opera mal nota, la Storia del Battista (oggi a Dresda), quasi interamente giottesca e facente parte del polittico della cappella Peruzzi: dimostra l'unità tra gli affreschi e questa pala, proponendo una datazione certa, il 1317-18, desunta da una approfondita analisi del linguaggio giottesco di quegli anni, dei problemi storici, documentari, tipologici e iconografici connessi e dalla loro valutazione comparativa.
L'autore mostra come la cappella Peruzzi costituisca il momento in cui l'arte di Giotto tocca un nuovo culmine, con intenti più consapevoli e aperti alla modernità, e che proprio in quanto tale fu apprezzata già dai maggiori maestri contemporanei toscani. È cosi caratterizzato il punto di arrivo del grandioso processo di arricchimento intellettuale e visivo che caratterizzò il cammino di Giotto, dopo gli affreschi di Padova, dalla «Navicella» (datata con nuovi argomenti, al 1312-13) alle Storie della Maddalena in Assisi.
Se questi sono gli esiti della ricerca, altrettanto importante è l'apporto del metodo critico, la novità, ad esempio, degli innesti tipologici, iconologici, sociali, innesti che non sono considerati ciascuno per sé, ma studiati nel loro intersecarsi come fatti del linguaggio che viene esaminato.

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