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Bruni Francesco
INDICE
Premessa p. 9
I. La doppia idea della cultura 15 ►
1. Boccaccio: un problema storiografico 15
2. Autobiografia intellettuale e biografie di poeti: la vocazione alle lettere 19
3. Una contraddizione di Dante secondo il «Trattatello» e i «Compendi» del Boccaccio 27
4. Due idee della letteratura in successione: la prima fase 33
5. Due idee della letteratura in successione: la seconda fase 43
6. Due idee della letteratura in sovrapposizione: la seconda fase nella prima 59
7. Due scale di giudizio critico 82
II. Una cultura verso la narrativa 97 ►
1. Un particolare della cultura latina del Boccaccio 97
2. Il sogno di Enea 102
3. "Ars dictandi" e tradizione romanza nella formazione del narratore 110
4. La riforma dell'idea d'amore: da Cicerone ad Aristotele 115
5. La riforma dell'idea d'amore: il mito della vedova e alcune questioni dimore nel «Filocolo» 136
III. Dal «Filostrato» al «Ninfale fiesolano»: gli spazi della narrativa 141 ►
1. La questione delle favole e la dimensione mondana della letteratura 141
2. Il «Filostrato», o dell'amore "per diletto" 160
3. Il «Filocolo», o dell'amore "onesto" conciliato con il diletto 174
4. Il «Teseida», o la riduzione dell'epica 188
5. La «Comedia delle ninfe fiorentine» e l'«Amorosa visione», o la spiritualizzazione dell'amore "per diletto" 201
6. L'«Elegia di madonna Fiammetta»: io narrante e retorica delle passioni 217
7. Il «Ninfale fiesolano»: dalla pre-storia alle origini di Fiesole e di Firenze 227
IV. Sui principi compositivi del «Decameron» 235 ►
1. Il «Decameron»: un'architettura razionale 235
2. Precedenti e autoimitazioni 241
3. Il mondo della Chiesa: portata e limiti della critica del «Decameron» 248
4. Il «Decameron» come retorica dei possibili 261
5. Breve digressione su Boccaccio, la critica delle fonti e le antichità toscane 279
V. Sulla "traduzione" degli autori e dei generi letterari nel sistema della novella 289 ►
1. Reinterpretazioni e rovesciamenti di Dante 289
2. Generi letterari in contatto: la letteratura esemplare 302
3. Generi letterari in contatto: il 'fabliau' 308
4. Generi letterari in contatto: la commedia elegiaca 320
5. Generi letterari in contatto: la lirica 326
6. La questione del realismo e la novella di Federigo degli Alberighi 333
VI. Prosa e situazioni comunicative nel «Decameron» 347 ►
1. "Parlare fabuloso", "parlar coperto" e "parlare chiuso": tre 'iuncturae' dantesche nell'officina del Boccaccio 347
2. La materia scatologica e sessuale nel «Decameron» 357
3. Tra metafora e novella 363
4. Caratterizzazione geolingulstica e caratterizzazione stilistica 367
5. Il testo e il lettore: situazione comunicativa e messaggio verbale in alcune novelle 384
VII. L'impegno del secondo Boccaccio 405 ►
1. Appunti sul Boccaccio come intellettuale e sul «Buccolicum carmen» 405
2. Ancora sul Boccaccio come intellettuale: municipalismo e cosmopolitismo 414
3. Il Boccaccio tra Firenze e Napoli 422
4. Tra Petrarca e Boccaccio: a proposito di imitazione, e di altro 429
5. Una polarità nel «Corbaccio» (e un parallelo con il «Secretum») 449
6. L'impegno del dotto 459
7. Il commento a Dante e l'ermeneutica della letteratura elevata 465
Bibliografia 481 ►
1. Edizioni di Boccaccio, Dante e Petrarca 481
2. Chiave bibliografica 484
Indici degli autori, dei manoscritti, delle voci e delle cose notevoli, della letteratura 509
I. La doppia idea della cultura 15 ►
1. Boccaccio: un problema storiografico 15
2. Autobiografia intellettuale e biografie di poeti: la vocazione alle lettere 19
3. Una contraddizione di Dante secondo il «Trattatello» e i «Compendi» del Boccaccio 27
4. Due idee della letteratura in successione: la prima fase 33
5. Due idee della letteratura in successione: la seconda fase 43
6. Due idee della letteratura in sovrapposizione: la seconda fase nella prima 59
7. Due scale di giudizio critico 82
II. Una cultura verso la narrativa 97 ►
1. Un particolare della cultura latina del Boccaccio 97
2. Il sogno di Enea 102
3. "Ars dictandi" e tradizione romanza nella formazione del narratore 110
4. La riforma dell'idea d'amore: da Cicerone ad Aristotele 115
5. La riforma dell'idea d'amore: il mito della vedova e alcune questioni dimore nel «Filocolo» 136
III. Dal «Filostrato» al «Ninfale fiesolano»: gli spazi della narrativa 141 ►
1. La questione delle favole e la dimensione mondana della letteratura 141
2. Il «Filostrato», o dell'amore "per diletto" 160
3. Il «Filocolo», o dell'amore "onesto" conciliato con il diletto 174
4. Il «Teseida», o la riduzione dell'epica 188
5. La «Comedia delle ninfe fiorentine» e l'«Amorosa visione», o la spiritualizzazione dell'amore "per diletto" 201
6. L'«Elegia di madonna Fiammetta»: io narrante e retorica delle passioni 217
7. Il «Ninfale fiesolano»: dalla pre-storia alle origini di Fiesole e di Firenze 227
IV. Sui principi compositivi del «Decameron» 235 ►
1. Il «Decameron»: un'architettura razionale 235
2. Precedenti e autoimitazioni 241
3. Il mondo della Chiesa: portata e limiti della critica del «Decameron» 248
4. Il «Decameron» come retorica dei possibili 261
5. Breve digressione su Boccaccio, la critica delle fonti e le antichità toscane 279
V. Sulla "traduzione" degli autori e dei generi letterari nel sistema della novella 289 ►
1. Reinterpretazioni e rovesciamenti di Dante 289
2. Generi letterari in contatto: la letteratura esemplare 302
3. Generi letterari in contatto: il 'fabliau' 308
4. Generi letterari in contatto: la commedia elegiaca 320
5. Generi letterari in contatto: la lirica 326
6. La questione del realismo e la novella di Federigo degli Alberighi 333
VI. Prosa e situazioni comunicative nel «Decameron» 347 ►
1. "Parlare fabuloso", "parlar coperto" e "parlare chiuso": tre 'iuncturae' dantesche nell'officina del Boccaccio 347
2. La materia scatologica e sessuale nel «Decameron» 357
3. Tra metafora e novella 363
4. Caratterizzazione geolingulstica e caratterizzazione stilistica 367
5. Il testo e il lettore: situazione comunicativa e messaggio verbale in alcune novelle 384
VII. L'impegno del secondo Boccaccio 405 ►
1. Appunti sul Boccaccio come intellettuale e sul «Buccolicum carmen» 405
2. Ancora sul Boccaccio come intellettuale: municipalismo e cosmopolitismo 414
3. Il Boccaccio tra Firenze e Napoli 422
4. Tra Petrarca e Boccaccio: a proposito di imitazione, e di altro 429
5. Una polarità nel «Corbaccio» (e un parallelo con il «Secretum») 449
6. L'impegno del dotto 459
7. Il commento a Dante e l'ermeneutica della letteratura elevata 465
Bibliografia 481 ►
1. Edizioni di Boccaccio, Dante e Petrarca 481
2. Chiave bibliografica 484
Indici degli autori, dei manoscritti, delle voci e delle cose notevoli, della letteratura 509
Nell'opera del Boccaccio c'è una frattura collocabile all'altezza del «Decameron», ma troppo spesso mascherata dagli studiosi recenti, in omaggio alla tendenza generale a minimizzare tensioni e contrasti che segnano il passaggio dal Medioevo all'età umanistica: il Boccaccio stesso amava presentarsi come scrittore "in progress", indicando nell'incontro con Petrarca il momento decisivo della sua presa di coscienza retorico-poetica. ►
La prima fase, dal «Filocolo» al «Decameron», coincide per Bruni con la «filoginia», poiché si vede nell'amore un impulso a un'elevata produttività letteraria: scrittura «mezzana» perché al servizio di un pubblico femminile, occupata per intero dalla materia amorosa e consapevole di potere far coincidere amore e letteratura, piacere del testo e verità dei significati celati sotto il tegumento "fabuloso" del racconto. Quando poi con il «Carmen buccolicum», la «Genealogia» e il «Corbaccio» si passa alla seconda fase dominata dal fantasma paradigmatico del Petrarca, ci si trova in uno spazio non dei tutto nuovo rispetto a quello precedente, e tuttavia imperniato ora sulla misoginia, il rifiuto della materia amorosa, l'impossibilità di conciliare amore e letteratura, l'elezione di un pubblico più scelto rispetto a quello femmine; è la scrittura «alta», che si autocostruisce non senza dimenticare gli apporti socio-comunicativi di quella «mezzana» e vuole al tempo stesso essere una forma particolare di teologia, la depositaria di verità filosofiche celate nella "fictio" della poesia.