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Saggi 1945-1985

A cura di Mario Barenghi


Milano, Mondadori, 1995, I Meridiani
2 tomi, cm 18x11, pp. LXXVI-1538-(2), (11)-1542-3081-(17), pelle, titolo e decorazioni in oro, acetato, custodia illustrata
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SOMMARIO

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Una pietra sopra
Collezione di sabbia
Lezioni americane

Narratori, poeti, saggisti

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Altri discorsi di letteratura e società
Per una letteratura dell'impegno
Sul romanzo
Sulla fiaba

Territori limitrofi: il fantastico, il patetico, l'ironia
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Leggere, scrivere, tradurre

Immagini e teorie
Sul cinema
Intorno alle arti figurative
Letture di scienza e antropologia

Scritti di politica e costume
Da «Gente nel tempo» (1946)
Ritratti e cronache
«Le armi e gli amori» (1955-56)
Cronache planetarie. Cronache italiane (1974-1980)
Descrizioni e reportages
Liguria

Taccuino di viaggio nell'Unione Sovietica
Corrispondenze dagli Stati Uniti
Altre descrizioni

Pagine autobiografìche

Note e notizie sui testi
Bibliografìa della critica
Indici
Questo volume, diviso in due tomi, comprende un ampia scelta di scritti di Italo Calvino che esulano dal dominio della prosa d'invenzione, e che quindi si possono qualificare, in senso lato, saggistici. Saggi, nel senso proprio del termine; prefazioni a contemporanei e classici; pagine critiche sparse; recensioni, letterarie e non; commenti e note di costume; corrispondenze di viaggio; articoli di militanza politica e culturale; testimonianze autobio grafiche; riflessioni e interventi di diverso genere, tra cui svariate interviste. Un insieme di testi dai connotati quanto mai vari e disuguali, come è quasi inevitabile accada in una raccolta di tremila pagine a stampa. Eppure la sintetica dicitura Saggi è meno arbitraria di quanto possa sembrare d'acchito. La non-fiction calviniana è infatti caratterizzata da una dominante «saggistica», nel senso di «esperimento», «prova di sé», come si conviene a uno scrittore animato da una consapevolezza assai viva delle responsabilità etiche e intellettuali che in quanto tale gli competevano, e d'altra parte restio a identificarsi compiutamente in un ruolo, a dar veste «istituzionale» alla propria attività. [...] Dall'Introduzione del curatore

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