Storie di cinema (e d'altro) raccontate a Margherita d'Amico
Milano, Garzanti, 1996, Memorie, documenti, biografie cm 21x14, pp. 236-(4)-(16) illustrazioni in b/n, brossura illustrata con alette Prima edizione, unica nella collana.
Suso Cecchi d'Amico è una delle figure più rappresentative del cinema italiano. - Collaboratrice, amica e confidente di personaggi come Luchino Visconti e Anna Magnani, Nino Rota, Renato Castellani e Mario Monicelli, Ennio Flaiano e Roberto Rossellini, ha firmato come sceneggiatrice molti film fondamentali - quando «agli autori venivano chieste delle storie o dei testi e non qualche suggerimento per utilizzare gli attori». ►
Ma Suso Cocchi d'Amico si trova anche al centro di una eccezionale costellazione famigliare, che oltre ai Cecchi e ai d'Amico si estende fino ai Croce e ai Pirandello. In queste Storie di cinema (e d'altro), raccontate alla nipote Margherita, sfilano dunque i protagonisti della vita culturale italiana di questi decenni - scrittori, giornalisti, attori, ma anche un giovane Cuccia ai tempi del fascismo. E un affresco fatto di incontri e amicizie, arricchito da aneddoti rivelatori e spesso divertentissimi. Vissuti da protagonista o da testimone, questi mille episodi finiscono per comporre, quasi inavvertitamente e con assoluta discrezione, uno straordinario autoritratto, dove il filo dei ricordi viene costantemente filtrato da un'affettuosa ironia.
Ma Suso Cocchi d'Amico si trova anche al centro di una eccezionale costellazione famigliare, che oltre ai Cecchi e ai d'Amico si estende fino ai Croce e ai Pirandello. In queste Storie di cinema (e d'altro), raccontate alla nipote Margherita, sfilano dunque i protagonisti della vita culturale italiana di questi decenni - scrittori, giornalisti, attori, ma anche un giovane Cuccia ai tempi del fascismo. E un affresco fatto di incontri e amicizie, arricchito da aneddoti rivelatori e spesso divertentissimi. Vissuti da protagonista o da testimone, questi mille episodi finiscono per comporre, quasi inavvertitamente e con assoluta discrezione, uno straordinario autoritratto, dove il filo dei ricordi viene costantemente filtrato da un'affettuosa ironia.