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Inespressionismo. L'arte oltre il contemporaneo

Genova, Costa & Nolan, 1988, I turbamenti dell'arte, 17
cm 22.3x13.3, pp. 450-(6), illustrazioni a colori e in b/n, cartonato, sovracoperta
Unica edizione. Ottima copia

€ 35
Il termine inespressionismo è stato coniato da Germano Celant per definire un'attitudine artistica insofferente verso la spettralità della pittura neoespressionista e riguarda quegli artisti che hai inportato, dal 1980, l'attenzione ali'inganno dei linguaggi della produzione e della comunicazione.

L'inespressionismo si muove infatti nel deserto delle "cose" emesse dalla televisione, dal cinema, dal design e dall'architettura, dall'industria e dalla tecnologia, là dove il miraggio delle immagini si confonde con la realtà ed il passaggio tra originale e copia non ha fine. Prendendo sul serio la forza dell'anonimato sia dei media sia del quotidiano, questo movimento asserisce che nulla si fissa e tutto transita, in un viaggio interminabile nel buco nero delle "apparenze". Tale percorso illumina l'inespressività, l'insignificante ed il non-soggettivo del contesto contemporaneo, ne fa un soggetto d'arte che interroga ed analizza, indaga e critica le forme di argomentazione e di persuasione del presente. Gli artisti che qui lo rappresentano con "immagini dentro immagini", progettate appositame questo libro sono: Remo Salvadori, Sherrie Levine, Niek Kemps, Jeff Wall, Annette Lemieux, Günther Förg, Ettore Spalletti, John M. Arrnleder, Cindy Sherman, Rebecca PIorn, Barbara Kruger, Gerhard Merz, Jenny Holzer, Gretchen Bender, Juan Muñoz, Allan McCollum, Auge Leccia, Haim Steinbach, Rosemarie Trockel, Matt Mullican, Marco Bagnoli, Reinhard Mucha, Peter Fischii e David Weiss, Tony Cragg, Bertrand Lavier, Joseph Kosuth, Robert Longo, Lothar Baumgarten, Thomas Schütte, Richard Prince, Jeff Koons, Jan Vercruysse.

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