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Eisner Lotte H.
Indice
Prefazione pag. 7
Fritz Lang: Autobiografia 9
Parte I: I film tedeschi prima del nazismo (1919-1933) 15 ►
1. Prime sceneggiature 16
2. Primi film 22
3. Die Spinnen (I Ragni, 1919) 30
4. Der Müde Tod (Destino, 1921) 39
5. Doktor Mabuse Der Spieler (Il dottor Mabuse, 1922) 51
6. Die Nibelungen (I Nibelunghi, 1923-24) 61
7. Metropolis (1925-26) 73
8. Spione (L'inafferrabile, 1926) 84
9. Frau Mond (Una donna nella luna, 1928) 93
10. M (M, Il mostro di Düsseldorf, 1931) 97
11. Das Testament des Dr Mabuse (Il testamento del dottor Mabuse, 1932-33) 112
12. Metodi di lavoro e stile: il primo periodo tedesco 120
13. Intermezzo francese: Liliom (La leggenda di Liliom, 1933) 128
Parte II: Il periodo americano (1934-1959) 137 ►
14. Fury (Furia, 1936) 138
15. You Only Live Once (Sono innocente!, 1937) 152
16. You and Me (1938) 163
17. The Return of Frank James (Il vendicatore di Jess il bandito, 1940) 168
18. Western Union (Fred il ribelle, 1941) 174
19. Man Hunt (Duello mortale, 1941) 178
20. Hangmen Also Die (Anche i boia muoiono, 1943) 188
21. Ministry of Fear (Prigioniero del terrore, 1944) 202
22. The Woman in the Window (La donna del ritratto, 1944) 209
23. Scarlet Street (Strada scarlatta, 1945) 217
24. Cloak and Dagger (Maschere e pugnali, 1946) 226
25. Secret Beyond the Door (Dietro la porta chiusa, 1948) 233
26. The House by the River (Bassa marea, 1949) 242
27. American Guerrilla in the Philippines (I guerriglieri delle Filippine, 1950) 251
28. Rancho Notorius (1951) 257
29. Clash by Night (La confessione della signora Doyle, 1951) 266
30. The Blue Gardenia (Gardenia blu, 1953) 273
31. The Big Heath (Il grande caldo, 1953) 280
32. Human Desire (La bestia umana, 1954) 287
33. Moonfleet (Il covo dei contrabbandieri, 1954) 293
34. While the City Sleeps (Mentre la città dorme, 1955) 299
35. Beyond a Reasonable Doubt (L'alibi era perfetto, 1956) 305
36. Metodi di lavoro e stile: Il periodo americano (1934-1956) 312
Parte III: Il secondo periodo tedesco (1959-1960) 325 ►
37. Der Tiger von Eschnapur (La tigre di Eschnapur) - Das Indische Grabmal (Il sepolcro indiano) 1959-60 326
38. Die Tausend Augen des Dr Mahuse (Il diabolico dottor Mabuse, 1960) 331
39. Lang su se stesso: Le mépris (Il disprezzo) 338
Bibliografia 345
Filmografia 347
Appendice alla filmografia: I progetti non realizzati 361
Prefazione pag. 7
Fritz Lang: Autobiografia 9
Parte I: I film tedeschi prima del nazismo (1919-1933) 15 ►
1. Prime sceneggiature 16
2. Primi film 22
3. Die Spinnen (I Ragni, 1919) 30
4. Der Müde Tod (Destino, 1921) 39
5. Doktor Mabuse Der Spieler (Il dottor Mabuse, 1922) 51
6. Die Nibelungen (I Nibelunghi, 1923-24) 61
7. Metropolis (1925-26) 73
8. Spione (L'inafferrabile, 1926) 84
9. Frau Mond (Una donna nella luna, 1928) 93
10. M (M, Il mostro di Düsseldorf, 1931) 97
11. Das Testament des Dr Mabuse (Il testamento del dottor Mabuse, 1932-33) 112
12. Metodi di lavoro e stile: il primo periodo tedesco 120
13. Intermezzo francese: Liliom (La leggenda di Liliom, 1933) 128
Parte II: Il periodo americano (1934-1959) 137 ►
14. Fury (Furia, 1936) 138
15. You Only Live Once (Sono innocente!, 1937) 152
16. You and Me (1938) 163
17. The Return of Frank James (Il vendicatore di Jess il bandito, 1940) 168
18. Western Union (Fred il ribelle, 1941) 174
19. Man Hunt (Duello mortale, 1941) 178
20. Hangmen Also Die (Anche i boia muoiono, 1943) 188
21. Ministry of Fear (Prigioniero del terrore, 1944) 202
22. The Woman in the Window (La donna del ritratto, 1944) 209
23. Scarlet Street (Strada scarlatta, 1945) 217
24. Cloak and Dagger (Maschere e pugnali, 1946) 226
25. Secret Beyond the Door (Dietro la porta chiusa, 1948) 233
26. The House by the River (Bassa marea, 1949) 242
27. American Guerrilla in the Philippines (I guerriglieri delle Filippine, 1950) 251
28. Rancho Notorius (1951) 257
29. Clash by Night (La confessione della signora Doyle, 1951) 266
30. The Blue Gardenia (Gardenia blu, 1953) 273
31. The Big Heath (Il grande caldo, 1953) 280
32. Human Desire (La bestia umana, 1954) 287
33. Moonfleet (Il covo dei contrabbandieri, 1954) 293
34. While the City Sleeps (Mentre la città dorme, 1955) 299
35. Beyond a Reasonable Doubt (L'alibi era perfetto, 1956) 305
36. Metodi di lavoro e stile: Il periodo americano (1934-1956) 312
Parte III: Il secondo periodo tedesco (1959-1960) 325 ►
37. Der Tiger von Eschnapur (La tigre di Eschnapur) - Das Indische Grabmal (Il sepolcro indiano) 1959-60 326
38. Die Tausend Augen des Dr Mahuse (Il diabolico dottor Mabuse, 1960) 331
39. Lang su se stesso: Le mépris (Il disprezzo) 338
Bibliografia 345
Filmografia 347
Appendice alla filmografia: I progetti non realizzati 361
Il posto di Lang nella storia del cinema è di importanza assolutamente primaria. Venuto dall'architettura (e fattosi in cinema geniale ideatore di scenografie come di rigorose costruzioni narrative) e formatesi alla scuola del «serial», del feuilleton cinematografico, cioè dei «generi» del cinema di massa, egli ha, con perfetta coscienza, compreso e teorizzato la natura di mezzo di comunicazione di massa del cinema, contribuendo all'affermazione tecnica ed economica del cinema tedesco, così come più tardi ha saputo coerentemente accettare le regole del gioco hollywoodiano. Ma con altrettanta chiarezza ha saputo, dentro queste regole, proporre una sua visione dell'uomo e del mondo pienamente moderna, spesso influenzata formalmente dalle esperienze dell'avanguardia come dalla lettura di Freud e dal rapporto diretto (e conflittuale) con Brecht, ma anche radicata in una dimensione morale dantiche risonanze, al cui formarsi è stata certo determinante la lettura di Kant, e un'origine cattolica rivendicata negli ultimi tempi più volte.
C'è così una continuità e non uno stacco tra le grandi opere di Lang (quelle del periodo tedesco, dal Dottor Mabuse a Metropolis a M; la straordinaria parentesi francese di Lillom; gli americani Furia, Sono innocente!, Anche i boia muoiono, La donna del ritratto, Strada scarlatta...) e i film più direttamente di genere, tedeschi o hollywoodiani, polizieschi e di guerra, western ed esotici, che è data dal rigore e dalla linearità formale non meno che dalla tematica. Che è quella di un «teatro» morale in cui il male, dentro o fuori dell'uomo, nelle pieghe della sua psiche o nella società che esso esprime e di cui è espresso, è sempre concretamente presente, e i canoni della giustizia sono labili e relativi, da riscoprire nella dimensione della lotta dell'individuo per trovare e definire una sua scelta, un suo, pur sempre precario, equilibrio. Goffredo Fofi