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«Valori plastici» 1918-22

Torino, Einaudi, 1981, Saggi, 638
cm 21.5x15.5, pp. XII-306-(14), 42 illustrazioni in b/n fuori testo, brossura, sovracoperta illustrata
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Indice

I. L’esperienza di «Valori Plastici»   p. 3


La pittura metafisica   5
La questione del classicismo   9
La rivista di Broglio e altre riviste   14
Il «gruppo» «Valori Plastici»   22
Roma, l’Europa   32
Le arti, il pubblico   35
Surrealismo, Novecento   38

II. Gli inizi   58


Il quadrante dello spirito   66
Modernità e modernismo   72
Zeusi l’esploratore   79
Contro l’originalità   85
Melli e la casa d’arte   90

III. Cubismo e metafisica


Picasso   102
«L’Esprit Nouveau»   107
Un omaggio al postcubismo?   111
La metafisica   115
Critici e critica d’arte   124

IV. Retaggio e rinnovamento   138


L’arte moderna secondo De Chirico   144
Rinnovamento e mestiere   152
Una plastica in forma di teatro   158

V. L’arte pura
Uno scritto di Kandinsky   165


Il sentimento dell’arte   167
Cecchi, Soffici e Fattori   171
Disegno e prospettiva   173
L’eresia della modernità   176
Simbolica architettonica   180
VI. Ironia e misticismo   195


Carrà e l’ironia   199
Rivelazioni della pittura   203
Klee e Grosz   206
Favor nocturnus   210
Il purismo e la logica   218

VII. Il Neoclassicismo


Espressionismo e simbolismo del colore   225
Chagall e l’arte russa   227
Il rinnovamento delle arti   233
Una filosofia delle arti   238

VIII. La mania del Seicento


De Chirico e il barocco, Tavolato e il classicismo   246
Una replica di De Chirico   250
«Il monomaco parla»   231
Risposte e polemiche   235

IX. Broglio e «Valori Plastici». 1921-25   265


«Valori Plastici» chiude   269
Le mostre in Germania   272
Le edizioni   277
 
Appendice   Indice di «Valori Plastici»   291
 
Indice dei nomi   297
«Valori Plastici», una rassegna emblematica sin dal titolo, voluta da De Chirico, Savinio, Carra, Broglio, che coinvolgono nella loro iniziativa scrittori come Tavolato, Daubler, Cecchi e artisti come Morandi e Martini, compare nel periodo del cosiddetto ritorno all'ordine, tra immediato primo dopoguerra ed anni venti.

Se «prima della guerra c'erano le parole sensibilità, dinamico, musicale; oggi invece le pietre basilari del vocabolario sono costruito, corposo, architettura», così Massimo Bontempelli fissava il mutato ordine di interessi e di costume dell'arco di tempo in cui questa rivista d'arte contemporanea si poneva alla testa del rinnovamento della pittura italiana. I temi, gli spunti di dibattito, le polemiche e le affermazioni, che si incontrano via via e che il lavoro di Fossati individua e restituisce in successione incalzante toccano i rapporti fra tradizione e attualità, fra contemporaneità e storia, fra Italia ed Europa, ponendo sul tappeto il ruolo dell'artista, le sue condizioni di lavoro, i rapporti con la critica, il mercato, le esposizioni.

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