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Hamilton Nigel
I fratelli Mann
[The brothers Mann. The Lives of Heinrich and Thomas Mann 1871-1950 and 1875-1955], traduzione di Elena Grechi
Milano, Garzanti, 1983, Saggi blu
cm 21x13.5, pp. 538-(6), brossura
Unica edizione italiana. Ottimo esemplare
€ 30
Ripercorrere oggi la biografia dei fratelli scrittori Heinrich e Thomas Mann significa tracciare uno spaccato della storia civile, politica, letteraria della nazione germanica, dalla fondazione del II Reich guglielmino fino alla distruzione apocalittica del III Reich hitleriano. L'escursione è vastissima, e Nigel Hamilton intreccia con minuzia e sapienza la fitta trama delle interferenze storico-culturali e ideologiche. Heinrich e Thomas crescono nel tessuto della borghesia mercantile baltica di Lubecca. La loro vocazione letteraria è precoce. La loro natura assai diversa. Heinrich mostra un individualismo più anarchico, più passionale. I suoi modelli letterari sono soprattutto i realisti francesi; Stendhal, Balzac, Flaubert, Zola. In politica, agita idee liberal-socialiste e poi socialiste. Thomas è un conservatore nato. «Rappresenta» l'ordine e se stesso, è attento ai rapporti sociali consoni e convenienti. Sa come comportarsi con stile. Ha famiglia con numerosi figli. I due fratelli lavorano tutta la vita con accanimento: il «dover scrivere» li unisce. Non così il successo: scarso e intermittente per Heinrich. Strepitoso e nobeliano per Thomas, che ci tiene molto all'agio borghese, agli onori. In realtà, verso l'esterno, i due si puntellano a vicenda. Tra loro, sono antitipi. Se Thomas si esalta per la tradizione borusso-guglielmina, Heinrich bolla il «suddito» tedesco imperiale, insomma, avverte la tragedia della mancata rivoluzione dell'89 in Germania, il non passaggio tedesco dal bourgeois al citoyen. Ci pensa poi l'«imbianchino di Linz» a unire i fratelli nell'esilio in USA: Thomas se la cava bene, il vecchio Heinrich soffre, oscuro, in California, e ci muore, in miseria, nel 1950. Né è gradita a Thomas la caccia alle streghe del senatore McCarthy. Sicché torna in Svizzera, a spegnersi in gloria, nel 1955. Heinrich muore cittadino cecoslovacco. Thomas statunitense. E anche questo è emblematico di una scelta di campo e di vita, di un destino parallelo e divergente. Certo: per la Germania hanno molto patito. E la Germania li ha perduti. Per loro la dignità della ragione e del cuore appartiene a una «ewiges Deutschland» molto ideale.