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Il tempo e lo spazio. La percezione del mondo tra Otto e Novecento

[The Culture of Time and Space 1880-1918], traduzione di Barnaba Maj


Bologna, Il mulino, 1988, Le occasioni , 22
cm 21.5x14, pp. 404-(4), cartonato, sovracoperta illustrata
Prima edizione italiana. >>>

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Indice

Introduzione     7
I. La natura del tempo     17
II. Il passato     51
III. Il presente     87
IV. Il futuro     117
V. La velocità     141
VI. La natura dello spazio     167
VII. La forma     227
VIII. La distanza     267
IX. La direzione  307
X. Il carattere temporale della crisi del luglio 1914     331
XI. La guerra cubista     367
Conclusione    399
Dal 1880 alla prima guerra mondiale, radicali cambiamenti in campo tecnologico e culturale crearono nuovi modi di percepire e di vivere il tempo e lo spazio. Le innovazioni tecnologiche ebbero un profondo impatto sul pensiero e sulla cultura, mutando la visione del mondo.

Stephen Kern interpreta tali fenomeni collegandoli ad altrettante esperienze artistiche e letterarie, quali la psicanalisi, il cubismo, la poesia simultanea ed evidenzia come il futurismo, De Chirico o Dalì, l’«Ulysses» di Joyce, la «Recherche» di Proust o i romanzi di Virginia Woolf sarebbero impensabili senza i loro presupposti tecnici o sociali. È dunque il cronotopo, fondamentale categoria della ricerca storica, ad essere analizzato in questo volume, in cui si parla di tempo omogeneo, atomistico e lineare e si discute sul riorientamento dello spazio, sull’irreversibilità o l’eterno ritorno del presente. Kern, indagando la complessa interazione tra cultura e tecnologia, offre anche la possibilità di comprendere più a fondo alcuni concetti chiave (quali forma, distanza, limite) della contemporanea indagine filosofica.

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