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Archeologia magica di Amedeo Maiuri

Napoli, Marotta, 1974, Saggi, 1
cm 22.5x15.7, pp. 281-(3)-(48) di illustrazioni fotografiche, imitlin e sovracoperta illustrata
Prima edizione. Finalista al Viareggio e Premio nazionale "Adone Zoli". Perfetto esemplare

€ 25
A poco più di dieci anni dalla morte il personaggio Maiuri, demitizzato di ogni paludamento retorico che resta spesso tenacemente attaccato a chi ha rivestito importanti cariche pubbliche, ci appare quale realmente fu: un uomo sensibilissimo per il quale l'archeologia — intesa come vita degli antichi e non come esercitazione filologica sui resti del passato — ha rappresentato un approdo nel quale realizzare se stesso, uscito appena dalle tempeste di un'infanzia infelicissima. Archeologia come fuga dalla realtà, dunque, ma anche un fantastico itinerario spirituale che dal mondo mediterraneo di Creta, di Rodi, dell' Anatolia lo conduce sulle tracce dei Greci in Campania, ove, superata la cortina fascinosa dell'ellenismo costiero, penetra sempre più nel mondo aspro quanto autentico delle genti indigene. Il giorno in cui «scopre» Pompei trova in quel mondo provinciale e popolaresco non solo armonicamente fusi i due aspetti della civiltà bifronte della Campania, ma anche realizzate le esigenze più profonde della sua anima: dalla vocazione contadina che gli era rimasta dentro come richiamo struggente della nativa Ciociaria a una dimensione esistenziale che, intuita e vagheggiata come l'unica congeniale, non aveva tuttavia raggiunto nel precedente suo lungo vagare. A contatto del mondo di Pompei — che riconosce nitido in ogni sottile sfumatura — si dipana la sua « archeologia magica», cioè la straordinaria capacità sua di avvertire il passato come presente e reale, superando con naturalezza d'incantesimo l'ostacolo di vagabondare a ritroso nel tempo. Con gli antichi stabilisce un dialogo ricco di suggestione che, pur pregno di poesia, rappresenta tuttavia il limite di un'esistenza realizzata in una fuga dalla realtà e non nella concretezza quotidiana. Il giorno dell'addio agli scavi la sua vita e praticamente conchiusa: e rifiuta con ostinata ribellione un suo assurdo reinserimento nella mediocrità.

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