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Melograni Piero
INDICE DEL VOLUME
Premessa V
Elenco delle abbreviazioni VIII
I. Dal radioso maggio al funereo autunno 1 ►
1. Gli interventisti e i neutralisti dopo la decisione dell’intervento, p. 1. — 2. L’indifferenza di larga parte dell’opinione pubblica, p. 3. — 3. Lo spirito dei combattenti durante le prime giornate, p. 11. — 4. I soldati socialisti, p. 16. — 5. Le prime delusioni dei militari interventisti, p. 20. — 6. Impreparazione dell’esercito alla nuova guerra, p. 31. — 7. Il fallimento delle offensive sull’Isonzo, p. 38. — 8. La demoralizzazione delle truppe in conseguenza delle operazioni militari, p. 43. — 9. Ripercussione della crisi militare sul paese, p. 56. — 10. Le critiche al generale Cadorna, p. 64. — 11. La crisi degli interventisti nell’autunno 1915, p. 69.
II. L’adattamento del soldato alla guerra 79 ►
I. La «spersonalizzazione» del soldato, p. 79. — 2. Influenza degli ideali patriottici, p. 88. — 3. Condizioni morali degli ufficiali, p. 93. — 4. Le prime licenze invernali, p. 100. — 5. Gli imboscati, p. 110. — 6. Trattamento materiale del soldato, p. 120. — 7. La giustizia militare, p. 124. — 8. L’istituzione dei cappellani militari, p. 130. — 9. Orientamenti del clero di fronte alla guerra, p. 135. — 10. Religione e superstizioni, p. 137. — 11. La guerra come occasione di apostolato, p. 144. — 12. Atteggiamenti patriottici dei cappellani, p. 147. — 13. Le «case del soldato» ed altre iniziative dei cappellani, p. 151. — 14. Assenteismo del Comando supremo in tema di attività propagandistiche e ricreative, p. 156. — 15. Considerazioni di Mussolini sul morale dell’esercito, p. 158. — 16. Conclusioni, p. 161.
III. I contrasti tra il governo e lo stato maggiore nel 1916 165 ►
1. Separazione tra militari e politici nell’anteguerra, p. 165. — 2. L’autorità del capo di stato maggiore, p. 170. — 3. La crisi tra governo e Comando all’inizio del 1916. Il memoriale Zupelli, p. 172. — 4. La campagna di stampa promossa da Cadorna, p. 178. — 5. Le dimissioni del ministro Zupelli, p. 180. — 6. La crisi durante la strafexpedition, p. 184. — 7. La caduta del governo Salandra, p. 189. — 8. La costituzione del ministero nazionale: Boselli e Cadorna, p. 193. — 9. L’urto tra Cadorna e Bissolati, p. 196. — 10. Lo scandalo Douhet e la rappacificazione tra Cadorna e Bissolati, p. 200.
IV. Soldati e ufficiali nella guerra «cronica» 209 ►
1. Conseguenze della strafexpedition, p. 209. — 2. Decimazioni alla brigata Salerno e fra le truppe del Carso, p. 214. — 3. Insufficienze dei quadri militari, p. 220. — 4. Ufficiali di carriera e ufficiali di complemento, p. 223. — 5. La vittoria di Gorizia e le offensive autunnali, p. 235. — 6. Gli autolesionisti, p. 239. — 7. Le distrazioni dei soldati, p. 243. — 8. I sentimenti degli italiani verso gli avversari, p. 251. — 9. Le circolari sulla propaganda contraria alla guerra, p. 263. — 10. Diverse interpretazioni del «non aderire e non sabotare», p. 265. — 11. Il «pericolo» socialista, p. 274.
V. Il 1917 prima di Caporetto 279 ►
1. Considerazioni preliminari: la crisi del nemico e quella dell’alleato, p. 279. — 2. Stato d’animo dell’esercito dal gennaio al maggio, p. 283. — 3. Stato d’animo dell’esercito dal giugno al settembre, p. 287. — 4. Indisciplina e ammutinamenti, p. 292. — 5. La rivolta della brigata Catanzaro, p. 300. — 6. I disertori, p. 305. — 7. I renitenti residenti all’estero, p. 310. — 8. L’immagine che si aveva all’estero dell’Italia in guerra, p. 313. — 9. Trattamento materiale dei combattenti, p. 318. — 10. I giornali e la guerra, p. 322. — 11. L’odio per gli imboscati, p. 325. — 12. La protesta popolare contro la guerra, p. 329. — 13. La partecipazione femminile al movimento di protesta, p. 334. — 14. I fatti di Torino, p. 337. — 15. Interventisti e Comando supremo, p. 342. — 16. Le voci di un colpo di stato militare, p. 345. — 17. Rapporti tra Cadorna e il governo, p. 351. — 18. I socialisti e la protesta popolare, p. 355. — 19. I salari degli operai industriali, p. 359. — 20. I socialisti e la propaganda fra le truppe, p. 369. — 21. I cappellani e l’«inutile strage», p. 379.
VI. La battaglia di Caporetto: cause e svolgimento 389 ►
1. Stato d’animo delle truppe e dei comandi italiani alla vigilia della battaglia, p. 389. — 2. La sorpresa, p. 393. — 3. La nuova tattica, p. 404. — 4. I successi dell’«infiltrazione» sui vari fronti, p. 409. — 5. Le esperienze di Rommel, p. 412. — 6. Lo smarrimento dei comandi: Badoglio e la Commissione di inchiesta, p. 417. — 7. Lo sbandamento delle truppe, p. 423. — 8. Le interpretazioni «moralistiche» di Caporetto, p. 433. — 9. Giustizia sommaria, p. 442. — 10. Il generale Graziani e il suo plotone di esecuzione, p. 445. — 11. L’impreparazione alla ritirata e i problemi del traffico, p. 448. — 12. L’esonero di Cadorna, p. 454.
VII. L’ultimo anno di guerra 459 ►
1. La crisi dopo Caporetto, p. 459. — 2. Trattative per una pace separata, p. 463. — 3. Ripercussioni di Caporetto negli ambienti politici, p. 465. — 4. Ripercussioni nell’opinione pubblica, p. 469. — 5. Stato d’animo delle truppe nel novembre-dicembre 1917, p. 475. — 6. La riorganizzazione degli sbandati, p. 478. — 7. Voci di pace e di ammutinamenti a Natale, p. 480. — 8. La propaganda « disfattista » dopo Caporetto, p. 482. — 9. Stato d’animo delle truppe all’inizio del 1918, p. 487. — 10. Atteggiamento verso i franco-britannici, p. 490. — 11. Stato d’animo delle truppe tra il febbraio e il maggio, p. 496. — 12. Migliore trattamento del soldato, p. 501. — 13. Prime iniziative propagandistiche nell’esercito, p. 503. — 14. I giornali di trincea, p. 508. — 15. Lo sviluppo della propaganda e l’istituzione del servizio P., p. 511. — 16. Gli ufficiali P. «commissari politici»?, p. 516. — 17. La propaganda sul nemico, p. 521. — 18. Crescente prestigio degli Stati Uniti in Italia, p. 526. — 19. Limiti all’attività dei cappellani, p. 530. — 20. Il Partito socialista tra Lenin e Wilson, p. 535. — 21. Il gen. Diaz e il governo, p. 538. — 22. Amministrazione della giustizia militare nel 1918, p. 541. — 23. La battaglia del Piave, p. 544. — 24. La battaglia di Vittorio Veneto, p. 547.
Epilogo 555
Indice dei nomi 563
Tavole fuori testo ►
Tav. I, p. 40. — Tav. II, p. 424. — Tav. III, p. 472.
Premessa V
Elenco delle abbreviazioni VIII
I. Dal radioso maggio al funereo autunno 1 ►
1. Gli interventisti e i neutralisti dopo la decisione dell’intervento, p. 1. — 2. L’indifferenza di larga parte dell’opinione pubblica, p. 3. — 3. Lo spirito dei combattenti durante le prime giornate, p. 11. — 4. I soldati socialisti, p. 16. — 5. Le prime delusioni dei militari interventisti, p. 20. — 6. Impreparazione dell’esercito alla nuova guerra, p. 31. — 7. Il fallimento delle offensive sull’Isonzo, p. 38. — 8. La demoralizzazione delle truppe in conseguenza delle operazioni militari, p. 43. — 9. Ripercussione della crisi militare sul paese, p. 56. — 10. Le critiche al generale Cadorna, p. 64. — 11. La crisi degli interventisti nell’autunno 1915, p. 69.
II. L’adattamento del soldato alla guerra 79 ►
I. La «spersonalizzazione» del soldato, p. 79. — 2. Influenza degli ideali patriottici, p. 88. — 3. Condizioni morali degli ufficiali, p. 93. — 4. Le prime licenze invernali, p. 100. — 5. Gli imboscati, p. 110. — 6. Trattamento materiale del soldato, p. 120. — 7. La giustizia militare, p. 124. — 8. L’istituzione dei cappellani militari, p. 130. — 9. Orientamenti del clero di fronte alla guerra, p. 135. — 10. Religione e superstizioni, p. 137. — 11. La guerra come occasione di apostolato, p. 144. — 12. Atteggiamenti patriottici dei cappellani, p. 147. — 13. Le «case del soldato» ed altre iniziative dei cappellani, p. 151. — 14. Assenteismo del Comando supremo in tema di attività propagandistiche e ricreative, p. 156. — 15. Considerazioni di Mussolini sul morale dell’esercito, p. 158. — 16. Conclusioni, p. 161.
III. I contrasti tra il governo e lo stato maggiore nel 1916 165 ►
1. Separazione tra militari e politici nell’anteguerra, p. 165. — 2. L’autorità del capo di stato maggiore, p. 170. — 3. La crisi tra governo e Comando all’inizio del 1916. Il memoriale Zupelli, p. 172. — 4. La campagna di stampa promossa da Cadorna, p. 178. — 5. Le dimissioni del ministro Zupelli, p. 180. — 6. La crisi durante la strafexpedition, p. 184. — 7. La caduta del governo Salandra, p. 189. — 8. La costituzione del ministero nazionale: Boselli e Cadorna, p. 193. — 9. L’urto tra Cadorna e Bissolati, p. 196. — 10. Lo scandalo Douhet e la rappacificazione tra Cadorna e Bissolati, p. 200.
IV. Soldati e ufficiali nella guerra «cronica» 209 ►
1. Conseguenze della strafexpedition, p. 209. — 2. Decimazioni alla brigata Salerno e fra le truppe del Carso, p. 214. — 3. Insufficienze dei quadri militari, p. 220. — 4. Ufficiali di carriera e ufficiali di complemento, p. 223. — 5. La vittoria di Gorizia e le offensive autunnali, p. 235. — 6. Gli autolesionisti, p. 239. — 7. Le distrazioni dei soldati, p. 243. — 8. I sentimenti degli italiani verso gli avversari, p. 251. — 9. Le circolari sulla propaganda contraria alla guerra, p. 263. — 10. Diverse interpretazioni del «non aderire e non sabotare», p. 265. — 11. Il «pericolo» socialista, p. 274.
V. Il 1917 prima di Caporetto 279 ►
1. Considerazioni preliminari: la crisi del nemico e quella dell’alleato, p. 279. — 2. Stato d’animo dell’esercito dal gennaio al maggio, p. 283. — 3. Stato d’animo dell’esercito dal giugno al settembre, p. 287. — 4. Indisciplina e ammutinamenti, p. 292. — 5. La rivolta della brigata Catanzaro, p. 300. — 6. I disertori, p. 305. — 7. I renitenti residenti all’estero, p. 310. — 8. L’immagine che si aveva all’estero dell’Italia in guerra, p. 313. — 9. Trattamento materiale dei combattenti, p. 318. — 10. I giornali e la guerra, p. 322. — 11. L’odio per gli imboscati, p. 325. — 12. La protesta popolare contro la guerra, p. 329. — 13. La partecipazione femminile al movimento di protesta, p. 334. — 14. I fatti di Torino, p. 337. — 15. Interventisti e Comando supremo, p. 342. — 16. Le voci di un colpo di stato militare, p. 345. — 17. Rapporti tra Cadorna e il governo, p. 351. — 18. I socialisti e la protesta popolare, p. 355. — 19. I salari degli operai industriali, p. 359. — 20. I socialisti e la propaganda fra le truppe, p. 369. — 21. I cappellani e l’«inutile strage», p. 379.
VI. La battaglia di Caporetto: cause e svolgimento 389 ►
1. Stato d’animo delle truppe e dei comandi italiani alla vigilia della battaglia, p. 389. — 2. La sorpresa, p. 393. — 3. La nuova tattica, p. 404. — 4. I successi dell’«infiltrazione» sui vari fronti, p. 409. — 5. Le esperienze di Rommel, p. 412. — 6. Lo smarrimento dei comandi: Badoglio e la Commissione di inchiesta, p. 417. — 7. Lo sbandamento delle truppe, p. 423. — 8. Le interpretazioni «moralistiche» di Caporetto, p. 433. — 9. Giustizia sommaria, p. 442. — 10. Il generale Graziani e il suo plotone di esecuzione, p. 445. — 11. L’impreparazione alla ritirata e i problemi del traffico, p. 448. — 12. L’esonero di Cadorna, p. 454.
VII. L’ultimo anno di guerra 459 ►
1. La crisi dopo Caporetto, p. 459. — 2. Trattative per una pace separata, p. 463. — 3. Ripercussioni di Caporetto negli ambienti politici, p. 465. — 4. Ripercussioni nell’opinione pubblica, p. 469. — 5. Stato d’animo delle truppe nel novembre-dicembre 1917, p. 475. — 6. La riorganizzazione degli sbandati, p. 478. — 7. Voci di pace e di ammutinamenti a Natale, p. 480. — 8. La propaganda « disfattista » dopo Caporetto, p. 482. — 9. Stato d’animo delle truppe all’inizio del 1918, p. 487. — 10. Atteggiamento verso i franco-britannici, p. 490. — 11. Stato d’animo delle truppe tra il febbraio e il maggio, p. 496. — 12. Migliore trattamento del soldato, p. 501. — 13. Prime iniziative propagandistiche nell’esercito, p. 503. — 14. I giornali di trincea, p. 508. — 15. Lo sviluppo della propaganda e l’istituzione del servizio P., p. 511. — 16. Gli ufficiali P. «commissari politici»?, p. 516. — 17. La propaganda sul nemico, p. 521. — 18. Crescente prestigio degli Stati Uniti in Italia, p. 526. — 19. Limiti all’attività dei cappellani, p. 530. — 20. Il Partito socialista tra Lenin e Wilson, p. 535. — 21. Il gen. Diaz e il governo, p. 538. — 22. Amministrazione della giustizia militare nel 1918, p. 541. — 23. La battaglia del Piave, p. 544. — 24. La battaglia di Vittorio Veneto, p. 547.
Epilogo 555
Indice dei nomi 563
Tavole fuori testo ►
Tav. I, p. 40. — Tav. II, p. 424. — Tav. III, p. 472.
Grande acceleratrice dei fenomeni politico-sociali, la guerra trasformò la realta italiana ben più rapidamente e profondamente di quanto la vecchia classe politica riuscisse a trasformare se stessa. Da una parte Giolitti e i giolittiani furono sconfitti durante le «radiose giornate», dall'altra Salandra e i suoi amici constatarono il fallimento del loro disegno politico nel 1915-16, quando la campagna contro l'Austria si rivelò ben più lunga e difficile di quel che essi avevano creduto. D'altro canto la frattura determinatasi tra i «fanti-contadini» e gli operai industriali, esonerati dal servizio militare per le necessità della produzione bellica, impedì al Partito socialista di farsi organico rappresentante del proletariato e di porsi come protagonista sulla scena politica.
La moderna società di massa cominciò a diventare una realtà durante gli anni della guerra, ma né la vecchia classe dirigente, né i socialisti o i cattolici furono in grado di guidarla: in ciò le origini più lontane e forse anche più vere del fascismo.