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Metodio da Nembro
INDICE GENERALE
Prefazione XIII
Bibliografia XV
Introduzione 1-22 ►
Istituzione della Prefettura apostolica dell’Eritrea, 1. Superfìcie, popolazione e condizioni ambientali, 3. Razze e lingue dell’Eritrea. Religioni eritree e dati relativi, 8. L’opera del B. Giustino De Jacobis e i criteri che la informarono (1839-1860), 8. Lo stato della Missione sotto Mons. Biancheri (1860-1864), 12. L’opera di Mons. Bel (1866-1868), 13. Mons. Touvier e rinfuriare della persecuzione (1870-1888), 14. Sviluppi apostolici sotto Mons. Crouzet (1888-1894), 18. Giudizio sull’opera dei lazzaristi, 20.
Parte Prima
SVILUPPI STORICI ►
Cap. I. - IL PERIODO DELLA PREFETTURA APOSTOLICA: P. MICHELE DA CARBONARA (1894-1910) 25-56 ►
Primi atti di P. Michele da Carbonara e situazione eritrea, 25. Il biennio 1894-1896, 28. Opere missionarie di questo periodo: le Figlie di S. Anna e le «Terziarie Francescane indigene», 31. Sviluppi dell’azione missionaria. Difficoltà da, parte del mondo copto, 33. Stato e organizzazione della Missione nel 1899, 36. Interessamento di P. Michele per i cattolici dell’Agamé e del Tigrai, 38. «Quasi parrocchie» e stazioni missionarie, 40. Difficoltà incontrate, 44. Propaganda musulmana e protestante e progressi cattolici tra i bogos, 47. Sguardo riassuntivo all’opera di P. Michele e iniziative rimaste allo stato potenziale, 50. Riconoscimento e criteri informativi dell’opera di P. Michele, 53.
Cap. II. - DALL’EREZIONE DEL VICARIATO APOSTOLICO ALLA MORTE DI MONS. CARRARA (1911-1924) 57-94 ►
Superiori designati a succedere a P. Michele e passaggio della Missione ai cappuccini lombardi, 57. La, figura di Mons. Carrara e il suo nuovo compito in Eritrea, 59. Programma di Mons. Carrara: personale e mezzi sufficienti, 61. Prime iniziative, 65. La prima visita pastorale e varie realizzazioni missionarie, 67. Chiese e pratiche di vita cattolica tra i nativi, 71. Criteri organizzativi della scuola, 73. La «Scuola S. Michele di Arti e Mestieri» in Saganeiti, 76. Il programma propriamente missionario : i cunama, 78. Impulso all’evangelizzazione delle tribù bogos, 81. L’evangelizzazione delle tribù mensa, 84. Conversioni e difficoltà nel mondo abissino, 85. Viaggi in Italia e ultime realizzazioni di Mona. Carrara, 90. La Cattedrale di Asmara. 92. La morte di Mons. Carrara e dati sulla Missione a questa data, 93.
Cap. III. - IL DECENNIO ANTECEDENTE ALLA GUERRA ITALO-ETIOPICA : MONS. CATTANEO (1925-1936) 95-124 ►
P. Vittorino da Intimiano Provicario, 95. L’elezione di Mons. Cattaneo e precedenti alla sua azione pastorale eritrea, 97. Consacrazione di Mons. Cattaneo e suo ingresso in Eritrea, 100. Tipico criterio pastorale di Mons. Cattaneo, 101. Rinnovamento edilizio della Missione, 104. Luoghi del culto e case parrocchiali, 101. Ragioni di questo rinnovamento edilizio, 110. Visite pastorali e attività propriamente apostolica, 111. Sviluppi della Missione cunama, 114. Difficoltà incontrate dall’azione missionaria: conversioni, 116. Costituzione della Gerarchia indigena, 119. Il problema « Meticci » e sua soluzione, 120. Mutata situazione eritrea e dimissioni di Mons. Cattaneo, 123.
Cap. IV. - DALLA GUERRA ITALO-ETIOPICA ALLA R1UN1FICAZIONE DELLA MISSIONE: MONS. MARINONI (1936-1952) 125-156 ►
Nuovi problemi dell’apostolato eritreo dopo il 1936, 125. L’elezione di Mons. Marinoni e i diversi periodi della sua azione pastorale, 128. Riorganizzazione del campo missionario, affidato a tre distinte province, 130. Apostolato europeo e apostolato indigeno, 134. Organizzazione cattolica nei centri europei, 135. Sviluppi della scuola negli anni prebellici, 137. L’attività propriamente missionaria e il sorgere di nuove stazioni, 138. Difesa dei meticci e sviluppi del Clero indigeno regolare, 141. La guerra e le sue conseguenze per la Missione, 143. Opere assistenziali per i colpiti dalla guerra, 144. Necessità e finalismo missionario delle opere assistenziali, 147. Continuità dell’azione missionaria tra i nativi, 149. Sviluppi dell’azione missionaria negli anni recenti, 153. Ritorno dell’intera Missione ai cappuccini lombardi e suo riconoscimento giuridico nella Costituzione eritrea, 155.
Parte Seconda
METODI D’EVANGELIZZAZIONE ►
Cap. I. - COMPLESSITÀ’ DEL CAMPO MISSIONARIO ERITREO ED ELEMENTI METODOLOGICI FONDAMENTALI 159-179 ►
Alcuni concetti generali, 159. Condizioni specifiche del campo missionario eritreo, 161. Primo elemento della tattica missionaria: assistenza ai cattolici europei, 163. Comunità cattoliche meticce ben formate, 166. Efficienza delle comunità cattoliche indigene, 168. Elementi generali della tattica missionaria tra i primitivi acattolici e pagani, 172. Dalla catechesi al costituirsi di comunità cattoliche, 174. Tattica missionaria nei centri civili: il valore della scuola, 177. Opere assistenziali tra i primitivi e non primitivi, 178.
Cap. II. - APOSTOLATO TRA I COPTO-MONOFISITI 180-196 ►
Precedenti lazzaristi e complementi cappuccini all’organizzazione missionaria, 180. Efficienza e organizzazione dell’eresia copto-monofisita, 181. Il grande principio informatore dell’azione missionaria tra i copti, 185. Il valore della conservazione del rito etiopico, 187. Altri elementi della tattica impiegata tra i copti, 189. Prudente attesa dei Missionari e necessario vaglio delle conversioni, 190. Testimonianze sul valore della scuola, 192. Dalle conversioni singole ai primi nuclei di comunità cattoliche, 195.
Cap. III. - TENTATIVI DI PENETRAZIONE TRA I MUSULMANI 197-212 ►
Mondo musulmano eritreo, 198. Elementi fondamentali della tattica missionaria, 200. I replicati tentativi missionari di Assai), 201. L’opera di penetrazione compiuta in Assab, 205. Massaua «capitale spirituale del musulmanesimo eritreo», 206. Lo sviluppo scolastico di Ghinda, 209. Tra i musulmani dell’altopiano, 210. La provvidenziale metamorfosi del musulmanesimo eritreo, 210.
Cap. IV. - EVANGELIZZAZIONE DELLE TRIBÙ’ CUNAMA 213-243 ►
Art. I. Difficoltà nel periodo d'attesa (1912-1921) 213-233, ►
Valore metodologico della Missione cunama, 213. Generalità cunama, 214. I primi lavori di fondazione, 216. 1913: anno di costruzioni e di studio della lingua, 218. 11 delinearsi della tattica missionaria: escursioni e medicina, 220. Suore di Sant’Anna, orfanotrofi e visite di Mons. Carrara, 224. L’allargarsi territorialmente dell’azione missionaria e le difficoltà di un vero aggancio dei nativi, 226. L’opera di Mons. Carrara negli anni d’attesa, 228. Il tradimento di Scirfà e la defezione di Dasé, 230. Trionfa il metodo di Mons. Carrara: il vecchio Aroda Longhì e la sua famiglia, 232.
Art. II. Sviluppi e risultati del periodo di conquista 233-243 ►
L’ora della grazia, 233. L’opera assecondatrice dei Missionari, 235. Metodo estensivo e intensivo e criteri specifici adatti all’ambiente, 238. Personale e residenze missionarie, 239. Difficoltà del clima e vittime della Missione cunama, 241. Gli anni successivi alla guerra, 242.
Cap. V. - SVILUPPI DELL’AZIONE MISSIONARIA TRA I BOGOS 244-268 ►
Le tribù bogos, 244. I bogos al tempo della Missione lazzarista, 247. L’evangelizzazione dei bogos, al tempo della Prefettura apostolica, 249. Metodo fondamentale di P. Michele: creare la persuasione che il cristianesimo cattolico è la religione dei bogos, 252. Riorganizzazione del campo missionario, 254. P. Angelico da None e il decisivo impulso all’evangelizzazione bogos, 259. Il valore della medicina e della scuola, 263. Risultati ottenuti nell’evangelizzazione bogos, 263. Ultimo periodo della Missione bogos, 266.
Cap. VI. - LA MISSIONE MENSA 269-290 ►
Il programma missionario di Mons. Carrara, 269. La religione delle tribù mensa, 271. L’influenza protestante irradiantesi da Gheleb, 272. Missioni volanti dei Missionari di Cheren, 274. La stazione di Mehelab e le difficoltà con i protestanti, 275. Difficoltà da parte del Commissario di Cheren, 278. Sviluppi missionari ed elementi tattici di penetrazione: gli internati, 280. L’ambulatorio della stazione e l’attività medico-infermieristica, 283. Criterio escursionistico per attivar catechesi, 285. Conversioni ottenute tra i mensa, 287. Dallo scoppio della guerra al presente, 289.
Parte Terza
Sezione Prima
CLERO INDIGENO SECOLARE ►
Cap. I. - PRECEDENTI ALL’AZIONE CAPPUCCINA 293-302 ►
Il Clero indigeno nella moderna concezione inissionologica, 293. Diverse fasi evolutive del Clero indigeno, 294. L’opera del B. Giustino De Jacobis e dei suoi successori, 296. L’efficienza del Clero sotto i lazzaristi, 299. Lo stato del Clero al costituirsi della Prefettura apostolica, 301.
Cap. II - IL SEMINARIO E LA FORMAZIONE DEI CHIERICI 303-320 ►
P. Serafino da Collepardo rettore del Seminario di Cheren, 303. Metodo educativo, 305. Il «curriculum studiorum» e le esigenze d’ambiente, 307. Riorganizzazione del Seminario, 308. L’opera di P. Angelico da None, 310. Stato del Seminario nel 1919, 311; a) preparazione culturale, 312; b) formazione spirituale, 313. L’impulso dato da Mons. Cattaneo, 313. Progetto di un Seminario Maggiore in Asmara e rifacimento di quello di Cheren, 317. Dalla costituzione della Gerarchia indigena, 318. Alcuni dati riassuntivi, 319.
Cap. III. - ASSISTENZA NELLE «QUASI PARROCCHIE» 321-344 ►
Organizzazione «quasi parrocchiale» della Missione Eritrea, 321. I distretti missionari dell’Acchelé-Guzai, di Cheren e dell’Hamasien, 323. L’opera di P. Michele e criteri che la informano, 326. Comprensione ed affetto verso i sacerdoti, 328. L’azione pastorale di Mons. Carrara, 330. La critica situazione del 1913, 333. Fermezza e accondiscendenza in Mons. Carrara, 334. Documenti pastorali di Mons. Cattaneo, 337. La lettera pastorale del 19 maggio 1929, 339. Altri elementi, 343.
Cap. IV. - COSTITUZIONE DELLA GERARCHIA INDIGENA 345-360 ►
Il «termine d’arrivo» nella formazione del Clero indigeno, 345. La nomina di un Provicario tra il Clero, 347. Ahba Kidané Mariàm Cassà e Abha Ueldé-Michael, 349. Nomina dei «quasi vicari foranei» indigeni e loro attribuzioni, 351. Effetti di questa nomina e giudizio, 353. Contingenze storiche che determinarono l’elezione di un vescovo indigeno, 354. Elezione e consacrazione di Mons. Kidané Mariàm Cassà, 356. La costruzione della sede per il nuovo Ordinario indigeno, 358. Ingresso di Mons. Kidané nella sede di Asmara, 359.
Cap. V. - RITO ETIOPICO 361-396 ►
Art. I. Evoluzione storica e decisione della S. Congregazione (3 febbraio 1895) 361-373 ►
Facoltà ottenute dal De Jacobis, 363. Giudizio di Mons. Touvier sul rito etiopico, 365. La relazione di Mons. Massaia, 369. L’opera di Mons. Crou-zet, 371.
Art. II. Indirizzi di P. Michele da Carbonara 373-384 ►
La decisione della S. Congregazione (3 febbraio 1895), 373. Liturgia romana in lingua ge’ez ma fisionomia orientale della Chiesa abissina, 375. Prime obbiezioni di P. Michele da Carbonara, 377. P. Michele tratta a fondo il problema, 379. La condizione liturgica eritrea conseguente alla presa di posizione di P. Michele, 382.
Art. III. Vicende dì una polemica 384-396 ►
Battuta polemica di Abba Teclé-Mariàm, 384. La risposta di Mons. Carrara, 387. L’indagine storico-dottrinale del P. Coulbeaux, 389. Il rito dei Missionari, 394.
Sezione Seconda
CLERO INDIGENO REGOLARE ►
Cap. I. - TENTATIVI DI VITA RELIGIOSA 397-406 ►
Clero indigeno regolare, 397. La vita religiosa nella mentalità abissina, 398. Istituzioni religiose sotto i lazzaristi, 400. Tentativi di vita religiosa al tempo della Prefettura, 401. Altri progetti, 402. Sviluppi religioso-monastici femminili, 404.
Cap. II - MONACHISMO BENEDETTINO CISTERCENSE 407421 ►
Un progetto di P. Angelico da None, 407. L’intervento della S. Congregazione Orientale, 409. Il parere del Vicario Apostolico, 410. Esperimento della S. Congregazione e riesame del progetto, 411. Lo studio del progetto in altri documenti, 413. Epilogo delle trattative, 416. Vocazioni abissine educate nell’abbazia cistercense di Casamari, 419. Alcuni dati sulle prime vocazioni, 420. Trattative per l’apertura di un monastero in Eritrea, 422.
Cap. III. - CAPPUCCINI INDIGENI ERITREI 425-444 ►
La mentalità abissina di fronte alla «vita mista», 425. Vari elementi preparatori, 426. Lo studio del problema e prima soluzione, 428. Modifiche al progetto iniziale. Il « Seminario Serafico » di Saganeiti, 430. Ordinamento disciplinare e scolastico, 432. Sistemazione definitiva in Adi-Ugri, 434. Apertura del Noviziato, 435. Prime ordinazioni sacerdotali. Dati sui cappuccini eritrei, 438. Il problema del rito e varie proposte di soluzione, 439. Intervento del Generale dell’Ordine, 441. La soluzione definitiva in data 17 dicembre 1952.
APPENDICI ►
I. — I MISSIONARI: ►
A) Sacerdoti 447457
B) Fratelli 457459
II. - RESIDENZE: ►
A) In efficienza 460-468
B) Abbandonate 468-469
III. - OPERE PUBBLICATE: ►
A) Rilievi 470-475
B) Elenco delle pubblicazioni 475-479
IV. — STATISTICA DEL VICARIATO APOSTOLICO (31 dicembre 1951) 480-481
V. — STATISTICA DELL’ESARCATO DI ASMARA (31 dicembre 1951) 482-483
INDICE ALFABETICO 485-503
Introduzione 1-22 ►
Istituzione della Prefettura apostolica dell’Eritrea, 1. Superfìcie, popolazione e condizioni ambientali, 3. Razze e lingue dell’Eritrea. Religioni eritree e dati relativi, 8. L’opera del B. Giustino De Jacobis e i criteri che la informarono (1839-1860), 8. Lo stato della Missione sotto Mons. Biancheri (1860-1864), 12. L’opera di Mons. Bel (1866-1868), 13. Mons. Touvier e rinfuriare della persecuzione (1870-1888), 14. Sviluppi apostolici sotto Mons. Crouzet (1888-1894), 18. Giudizio sull’opera dei lazzaristi, 20.
Parte Prima
SVILUPPI STORICI ►
Cap. I. - IL PERIODO DELLA PREFETTURA APOSTOLICA: P. MICHELE DA CARBONARA (1894-1910) 25-56 ►
Primi atti di P. Michele da Carbonara e situazione eritrea, 25. Il biennio 1894-1896, 28. Opere missionarie di questo periodo: le Figlie di S. Anna e le «Terziarie Francescane indigene», 31. Sviluppi dell’azione missionaria. Difficoltà da, parte del mondo copto, 33. Stato e organizzazione della Missione nel 1899, 36. Interessamento di P. Michele per i cattolici dell’Agamé e del Tigrai, 38. «Quasi parrocchie» e stazioni missionarie, 40. Difficoltà incontrate, 44. Propaganda musulmana e protestante e progressi cattolici tra i bogos, 47. Sguardo riassuntivo all’opera di P. Michele e iniziative rimaste allo stato potenziale, 50. Riconoscimento e criteri informativi dell’opera di P. Michele, 53.
Cap. II. - DALL’EREZIONE DEL VICARIATO APOSTOLICO ALLA MORTE DI MONS. CARRARA (1911-1924) 57-94 ►
Superiori designati a succedere a P. Michele e passaggio della Missione ai cappuccini lombardi, 57. La, figura di Mons. Carrara e il suo nuovo compito in Eritrea, 59. Programma di Mons. Carrara: personale e mezzi sufficienti, 61. Prime iniziative, 65. La prima visita pastorale e varie realizzazioni missionarie, 67. Chiese e pratiche di vita cattolica tra i nativi, 71. Criteri organizzativi della scuola, 73. La «Scuola S. Michele di Arti e Mestieri» in Saganeiti, 76. Il programma propriamente missionario : i cunama, 78. Impulso all’evangelizzazione delle tribù bogos, 81. L’evangelizzazione delle tribù mensa, 84. Conversioni e difficoltà nel mondo abissino, 85. Viaggi in Italia e ultime realizzazioni di Mona. Carrara, 90. La Cattedrale di Asmara. 92. La morte di Mons. Carrara e dati sulla Missione a questa data, 93.
Cap. III. - IL DECENNIO ANTECEDENTE ALLA GUERRA ITALO-ETIOPICA : MONS. CATTANEO (1925-1936) 95-124 ►
P. Vittorino da Intimiano Provicario, 95. L’elezione di Mons. Cattaneo e precedenti alla sua azione pastorale eritrea, 97. Consacrazione di Mons. Cattaneo e suo ingresso in Eritrea, 100. Tipico criterio pastorale di Mons. Cattaneo, 101. Rinnovamento edilizio della Missione, 104. Luoghi del culto e case parrocchiali, 101. Ragioni di questo rinnovamento edilizio, 110. Visite pastorali e attività propriamente apostolica, 111. Sviluppi della Missione cunama, 114. Difficoltà incontrate dall’azione missionaria: conversioni, 116. Costituzione della Gerarchia indigena, 119. Il problema « Meticci » e sua soluzione, 120. Mutata situazione eritrea e dimissioni di Mons. Cattaneo, 123.
Cap. IV. - DALLA GUERRA ITALO-ETIOPICA ALLA R1UN1FICAZIONE DELLA MISSIONE: MONS. MARINONI (1936-1952) 125-156 ►
Nuovi problemi dell’apostolato eritreo dopo il 1936, 125. L’elezione di Mons. Marinoni e i diversi periodi della sua azione pastorale, 128. Riorganizzazione del campo missionario, affidato a tre distinte province, 130. Apostolato europeo e apostolato indigeno, 134. Organizzazione cattolica nei centri europei, 135. Sviluppi della scuola negli anni prebellici, 137. L’attività propriamente missionaria e il sorgere di nuove stazioni, 138. Difesa dei meticci e sviluppi del Clero indigeno regolare, 141. La guerra e le sue conseguenze per la Missione, 143. Opere assistenziali per i colpiti dalla guerra, 144. Necessità e finalismo missionario delle opere assistenziali, 147. Continuità dell’azione missionaria tra i nativi, 149. Sviluppi dell’azione missionaria negli anni recenti, 153. Ritorno dell’intera Missione ai cappuccini lombardi e suo riconoscimento giuridico nella Costituzione eritrea, 155.
Parte Seconda
METODI D’EVANGELIZZAZIONE ►
Cap. I. - COMPLESSITÀ’ DEL CAMPO MISSIONARIO ERITREO ED ELEMENTI METODOLOGICI FONDAMENTALI 159-179 ►
Alcuni concetti generali, 159. Condizioni specifiche del campo missionario eritreo, 161. Primo elemento della tattica missionaria: assistenza ai cattolici europei, 163. Comunità cattoliche meticce ben formate, 166. Efficienza delle comunità cattoliche indigene, 168. Elementi generali della tattica missionaria tra i primitivi acattolici e pagani, 172. Dalla catechesi al costituirsi di comunità cattoliche, 174. Tattica missionaria nei centri civili: il valore della scuola, 177. Opere assistenziali tra i primitivi e non primitivi, 178.
Cap. II. - APOSTOLATO TRA I COPTO-MONOFISITI 180-196 ►
Precedenti lazzaristi e complementi cappuccini all’organizzazione missionaria, 180. Efficienza e organizzazione dell’eresia copto-monofisita, 181. Il grande principio informatore dell’azione missionaria tra i copti, 185. Il valore della conservazione del rito etiopico, 187. Altri elementi della tattica impiegata tra i copti, 189. Prudente attesa dei Missionari e necessario vaglio delle conversioni, 190. Testimonianze sul valore della scuola, 192. Dalle conversioni singole ai primi nuclei di comunità cattoliche, 195.
Cap. III. - TENTATIVI DI PENETRAZIONE TRA I MUSULMANI 197-212 ►
Mondo musulmano eritreo, 198. Elementi fondamentali della tattica missionaria, 200. I replicati tentativi missionari di Assai), 201. L’opera di penetrazione compiuta in Assab, 205. Massaua «capitale spirituale del musulmanesimo eritreo», 206. Lo sviluppo scolastico di Ghinda, 209. Tra i musulmani dell’altopiano, 210. La provvidenziale metamorfosi del musulmanesimo eritreo, 210.
Cap. IV. - EVANGELIZZAZIONE DELLE TRIBÙ’ CUNAMA 213-243 ►
Art. I. Difficoltà nel periodo d'attesa (1912-1921) 213-233, ►
Valore metodologico della Missione cunama, 213. Generalità cunama, 214. I primi lavori di fondazione, 216. 1913: anno di costruzioni e di studio della lingua, 218. 11 delinearsi della tattica missionaria: escursioni e medicina, 220. Suore di Sant’Anna, orfanotrofi e visite di Mons. Carrara, 224. L’allargarsi territorialmente dell’azione missionaria e le difficoltà di un vero aggancio dei nativi, 226. L’opera di Mons. Carrara negli anni d’attesa, 228. Il tradimento di Scirfà e la defezione di Dasé, 230. Trionfa il metodo di Mons. Carrara: il vecchio Aroda Longhì e la sua famiglia, 232.
Art. II. Sviluppi e risultati del periodo di conquista 233-243 ►
L’ora della grazia, 233. L’opera assecondatrice dei Missionari, 235. Metodo estensivo e intensivo e criteri specifici adatti all’ambiente, 238. Personale e residenze missionarie, 239. Difficoltà del clima e vittime della Missione cunama, 241. Gli anni successivi alla guerra, 242.
Cap. V. - SVILUPPI DELL’AZIONE MISSIONARIA TRA I BOGOS 244-268 ►
Le tribù bogos, 244. I bogos al tempo della Missione lazzarista, 247. L’evangelizzazione dei bogos, al tempo della Prefettura apostolica, 249. Metodo fondamentale di P. Michele: creare la persuasione che il cristianesimo cattolico è la religione dei bogos, 252. Riorganizzazione del campo missionario, 254. P. Angelico da None e il decisivo impulso all’evangelizzazione bogos, 259. Il valore della medicina e della scuola, 263. Risultati ottenuti nell’evangelizzazione bogos, 263. Ultimo periodo della Missione bogos, 266.
Cap. VI. - LA MISSIONE MENSA 269-290 ►
Il programma missionario di Mons. Carrara, 269. La religione delle tribù mensa, 271. L’influenza protestante irradiantesi da Gheleb, 272. Missioni volanti dei Missionari di Cheren, 274. La stazione di Mehelab e le difficoltà con i protestanti, 275. Difficoltà da parte del Commissario di Cheren, 278. Sviluppi missionari ed elementi tattici di penetrazione: gli internati, 280. L’ambulatorio della stazione e l’attività medico-infermieristica, 283. Criterio escursionistico per attivar catechesi, 285. Conversioni ottenute tra i mensa, 287. Dallo scoppio della guerra al presente, 289.
Parte Terza
Sezione Prima
CLERO INDIGENO SECOLARE ►
Cap. I. - PRECEDENTI ALL’AZIONE CAPPUCCINA 293-302 ►
Il Clero indigeno nella moderna concezione inissionologica, 293. Diverse fasi evolutive del Clero indigeno, 294. L’opera del B. Giustino De Jacobis e dei suoi successori, 296. L’efficienza del Clero sotto i lazzaristi, 299. Lo stato del Clero al costituirsi della Prefettura apostolica, 301.
Cap. II - IL SEMINARIO E LA FORMAZIONE DEI CHIERICI 303-320 ►
P. Serafino da Collepardo rettore del Seminario di Cheren, 303. Metodo educativo, 305. Il «curriculum studiorum» e le esigenze d’ambiente, 307. Riorganizzazione del Seminario, 308. L’opera di P. Angelico da None, 310. Stato del Seminario nel 1919, 311; a) preparazione culturale, 312; b) formazione spirituale, 313. L’impulso dato da Mons. Cattaneo, 313. Progetto di un Seminario Maggiore in Asmara e rifacimento di quello di Cheren, 317. Dalla costituzione della Gerarchia indigena, 318. Alcuni dati riassuntivi, 319.
Cap. III. - ASSISTENZA NELLE «QUASI PARROCCHIE» 321-344 ►
Organizzazione «quasi parrocchiale» della Missione Eritrea, 321. I distretti missionari dell’Acchelé-Guzai, di Cheren e dell’Hamasien, 323. L’opera di P. Michele e criteri che la informano, 326. Comprensione ed affetto verso i sacerdoti, 328. L’azione pastorale di Mons. Carrara, 330. La critica situazione del 1913, 333. Fermezza e accondiscendenza in Mons. Carrara, 334. Documenti pastorali di Mons. Cattaneo, 337. La lettera pastorale del 19 maggio 1929, 339. Altri elementi, 343.
Cap. IV. - COSTITUZIONE DELLA GERARCHIA INDIGENA 345-360 ►
Il «termine d’arrivo» nella formazione del Clero indigeno, 345. La nomina di un Provicario tra il Clero, 347. Ahba Kidané Mariàm Cassà e Abha Ueldé-Michael, 349. Nomina dei «quasi vicari foranei» indigeni e loro attribuzioni, 351. Effetti di questa nomina e giudizio, 353. Contingenze storiche che determinarono l’elezione di un vescovo indigeno, 354. Elezione e consacrazione di Mons. Kidané Mariàm Cassà, 356. La costruzione della sede per il nuovo Ordinario indigeno, 358. Ingresso di Mons. Kidané nella sede di Asmara, 359.
Cap. V. - RITO ETIOPICO 361-396 ►
Art. I. Evoluzione storica e decisione della S. Congregazione (3 febbraio 1895) 361-373 ►
Facoltà ottenute dal De Jacobis, 363. Giudizio di Mons. Touvier sul rito etiopico, 365. La relazione di Mons. Massaia, 369. L’opera di Mons. Crou-zet, 371.
Art. II. Indirizzi di P. Michele da Carbonara 373-384 ►
La decisione della S. Congregazione (3 febbraio 1895), 373. Liturgia romana in lingua ge’ez ma fisionomia orientale della Chiesa abissina, 375. Prime obbiezioni di P. Michele da Carbonara, 377. P. Michele tratta a fondo il problema, 379. La condizione liturgica eritrea conseguente alla presa di posizione di P. Michele, 382.
Art. III. Vicende dì una polemica 384-396 ►
Battuta polemica di Abba Teclé-Mariàm, 384. La risposta di Mons. Carrara, 387. L’indagine storico-dottrinale del P. Coulbeaux, 389. Il rito dei Missionari, 394.
Sezione Seconda
CLERO INDIGENO REGOLARE ►
Cap. I. - TENTATIVI DI VITA RELIGIOSA 397-406 ►
Clero indigeno regolare, 397. La vita religiosa nella mentalità abissina, 398. Istituzioni religiose sotto i lazzaristi, 400. Tentativi di vita religiosa al tempo della Prefettura, 401. Altri progetti, 402. Sviluppi religioso-monastici femminili, 404.
Cap. II - MONACHISMO BENEDETTINO CISTERCENSE 407421 ►
Un progetto di P. Angelico da None, 407. L’intervento della S. Congregazione Orientale, 409. Il parere del Vicario Apostolico, 410. Esperimento della S. Congregazione e riesame del progetto, 411. Lo studio del progetto in altri documenti, 413. Epilogo delle trattative, 416. Vocazioni abissine educate nell’abbazia cistercense di Casamari, 419. Alcuni dati sulle prime vocazioni, 420. Trattative per l’apertura di un monastero in Eritrea, 422.
Cap. III. - CAPPUCCINI INDIGENI ERITREI 425-444 ►
La mentalità abissina di fronte alla «vita mista», 425. Vari elementi preparatori, 426. Lo studio del problema e prima soluzione, 428. Modifiche al progetto iniziale. Il « Seminario Serafico » di Saganeiti, 430. Ordinamento disciplinare e scolastico, 432. Sistemazione definitiva in Adi-Ugri, 434. Apertura del Noviziato, 435. Prime ordinazioni sacerdotali. Dati sui cappuccini eritrei, 438. Il problema del rito e varie proposte di soluzione, 439. Intervento del Generale dell’Ordine, 441. La soluzione definitiva in data 17 dicembre 1952.
APPENDICI ►
I. — I MISSIONARI: ►
A) Sacerdoti 447457
B) Fratelli 457459
II. - RESIDENZE: ►
A) In efficienza 460-468
B) Abbandonate 468-469
III. - OPERE PUBBLICATE: ►
A) Rilievi 470-475
B) Elenco delle pubblicazioni 475-479
IV. — STATISTICA DEL VICARIATO APOSTOLICO (31 dicembre 1951) 480-481
V. — STATISTICA DELL’ESARCATO DI ASMARA (31 dicembre 1951) 482-483
INDICE ALFABETICO 485-503