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Odissea

Prefazione di Fausto Codino. Versione di Rosa Calzecchi Onesti. Testo originale a fronte


Torino, Einaudi, 1985, NUE, 25
cm 18X12, pp. XVI-716-(4), tela, sovracoperta illustrata
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Secondo un'antica definizione l'Iliade sarebbe il poema dell'ardimento giovanile e l'Odissea quello della riflessione matura, del tramonto dell'età eroica.

In realtà entrambi i poemi chiudono quella lunga epoca, per noi oscura, che fu il "medioevo greco", dalla caduta della civiltà micenea allo sviluppo delle città aristocratiche e alla grande colonizzazione. Essi riassumono una produzione poetica di almeno mezzo millennio, il cui ciclo si chiude al tempo dell'Odissea per cedere il posto all'espressione più personale della poesia lirica. Ma i poemi omerici, pur con le loro forme tradizionali, contengono già gli elementi dell'avvenire. I personaggi dell'Iliade, e assai più quelli dell'Odissea, vivono in un mondo molto incerto e conoscono numerose maniere nuove di affermarsi sugli altri ma anche di essere infelici. Ancora un poco e gli "eroi" agricoltori e allevatori di Omero diventeranno filosofi o coloni, artigiani o commercianti. Gli eroi resteranno nella letteratura, conservando i vecchi nomi ma adattandosi a nuove forme poetiche per esprimere le idee di nuove generazioni. Dalla prefazione di Fausto Codino
 

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