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Poesie e satire

Traduzione di Masolino d'Amico, testo inglese a fronte


Torino, Einaudi, 1968, Collezione di poesia, 58
cm 18x10,5, pp. 246-(8), brossura editoriale

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«A John Wilmot (1647-1680), conte di Rochester, tocca di consueto l'onore di esser portato ad esempio delle "follie" del suo tempo. Noto in vita per l'audacia e lo spirito dei suoi libelli, per la fama di ateo e per le leggendarie sregolatezze, Rochester morì giovane, dopo un clamoroso pentimento.

La critica vittoriana decise di non perdonargli la vita dissoluta e l'oscenità dei versi tramandati (spesso a torto) sotto il suo nome. Ma il contemporaneo Andrew Marwell lo definì il miglior satirico inglese, il giovane Pope lo prese a modello, Voltaire lo chiamò "homme de génie" e "grand poëte"; e i moderni hanno confermato l'esattezza di questi giudizi, riconoscendo che l'arte di Rochester, a torto sottovalutata per molto tempo, non è meno esemplare della sua vita». Dalla Prefazione di Masolino d'Amico

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