Chiudi

Perdita del centro. Le arti figurative del diciannovesimo e ventesimo secolo come sintomo e simbolo di un'epoca

[Verlust der Mitte], traduzione di Marola Guarducci


Torino, Borla, 1967, Documenti di cultura moderna, 3
cm 21.8x14.8, pp. 350-(2), 52 p. con 64 illustrazioni in b/n, cartonato, sovracoperta illustrata
Prima edizione italiana. >>>

attualmente non disponibile Prenota
INDICE

INTRODUZIONE  Pag. 9


Il tema 11 - Il metodo 13 - Limiti del metodo 15 - Limitazione del tema 16


PARTE PRIMA: SINTOMI

Capitolo primo: Nuovi temi dominanti  21


Gli antichi temi unitari appassiscono 23 - Il giardino «all'inglese» 27 - Il monumento architettonico figurativo 33 - Il museo 42 - Architettura utilitaria e casa di abitazione 47 - Il teatro 54 - L'Esposizione 65 - La «casa della macchina» 74 - Sguardo d'insieme 78

Capitolo secondo: Alla ricerca dello stile perduto  81


Motivi del caos stilistico 81 - Tutti i temi architettonici pretendono uguali diritti 84 - Smania di livellamento nella prima architettura rivoluzionaria 87 - Compromesso stilistico: neoellenismo e neogotico 88 - Pluralismo dello stile 91- Il primo «stile razionale» 93 - Il neorinascimento come «restaurazione totale» 95 - L'avvento dell'architettura tecnica 97 - Smania di livellamento della seconda rivoluzione: la «nuova architettura» 99 - Reazione: la maschera del neoclassicismo 101 - Inizi di un nuovo pluralismo 102-1 partiti stilistici dei secoli diciannovesimo e ventesimo 103

Capitolo terzo: La separazione delle arti  106


La forma pura del giardino 107 - L'architettura autonoma 108 - La scultura pura 109 - L'arte del cartone 110 - L'arte pura del disegno e la «silhouette» 111 - La pittura pura 112 - Eliminazione dell'elemento architettonico dalla pittura 114 - Il quadro si restringe al solo elemento visibile 115 - Disegno assoluto, pittura assoluta e scultura assoluta 115 - Le scorie del dipinto 116 - La morte dell'opera d'arte unitaria 117 - La morte dell'iconologia 119 - La morte dell'ornamento 120 - Il dissolvimento dei confini dell'arte 121

Capitolo quarto: L'attacco all'architettura  125


La rivoluzione del giardino e la detronizzazione dell'architettura 125 - I ruderi artificiali 126 - La prima (inconsapevole) rivoluzione contro l'architettura 128 - La rivoluzione prosegue sotto terra 133 - Rivolta dell'ornamento contro l'architettura 134 - La seconda rivoluzione contro l'architettura; negazione della base terrena 135 - L'architettura labile 140 - L'abolizione dell'architettura 141

Capitolo quinto: Il caos scatenato  145


La rivoluzione nella pittura 145 - I dèmoni (Goya) 146 - L'uomo abbandonato (C.D. Friedrich) 152 - L'uomo sfigurato (la caricatura) 156 - L'assurdità del mondo (Grandville) 159 - Il puro vedere (Cézanne) 162 - Il quadro chiassoso (il problema del cartellone) 167 - La pittura scatenata e il caos 169 - Il caos della decadenza totale 177

Capitolo sesto: Il senso del frammento  181


Il torso 183


PARTE SECONDA: DIAGNOSI E DECORSO

Capitolo settimo: La perdita del centro  189


Osservazioni di natura superiore 189 - Abbandono del centro 195 - Distacco dall'umanismo 196 - Distacco dall'uomo 199 - L'immagine umana scompare 202 - Contro l'uomo e il suo mondo 204 - Discesa verso l'inorganicità 206 - Discesa verso il caos 213 - «Analogia morbi» 214

Capitolo ottavo: L'uomo autonomo  218


Il problema delle cause 218 - Il turbamento è totale 219 - Arte autonoma e uomo autonomo 221 - Struttura del turbamento 224

Capitolo nono: Alle origini del presente  227


Il deismo e le sue conseguenze 227 - Panteismo «aorgico» 228 - Antiteismo 232 - Cause del turbamento 232 - Altri fattori 234

Capitolo decimo: I precursori dell'arte moderna  236


La tarda arte romanica e il demonismo 237 - Bosch e il mondo infernale 238 - Manierismo e vicinanza alla morte 242 - Brueghel e l'abbassamento dell'uomo 246 - Il carattere dell'arte inglese 248 - Sguardo generale 250

Capitolo undicesimo: Le tre rivoluzioni artistiche del secolo diciottesimo  251


Il rococò 252 - L'importanza dell'Inghilterra 254 - Rivoluzione francese 256 - Sguardo d'insieme 256

Capitolo dodicesimo: Dalla «liberazione» alla negazione dell'arte  258


Punti focali del movimento 258 - Decorso della malattia 260 - Portatori del processo 263 - Il presente 264


PARTE TERZA: PROGNOSI E RISOLUZIONE

Capitolo tredicesimo: Valutazone dell'epoca  267
Capitolo quattordicesimo: Valutazone dell'arte moderna  212


Misure artistiche 272 - L'unità di misura umana 275 - La difesa degli estremisti 279 - Critica concreta 281

Capitolo quindicesimo: L'arte moderna come quarta era dell'arte occidentale  282


Primo periodo: Dio sovrano: preromanico e romanico 284 - Secondo periodo: Dio-Uomo: gotico 287 - Terzo periodo: uomo-Dio e uomo «divino»: rinascimento e barocco 289 - Gotico e rinascimento-barocco 293 - Quarto periodo: l'uomo autonomo: evo moderno 294 - Confronto fra i quattro periodi 295

Capitolo sedicesimo: Vera moderna svolta della storia  298


La civiltà invecchia 298 - Disumanizzazione 300 - Diffusione planetaria 302 - Possibilità aperte 304

Capitolo diciassettesimo: Prognosi  307


La situazione nel campo dell'arte 309 - La situazione nel campo della civiltà materiale 312 - La situazione nel campo spirituale 316 - La situazione dal punto di vista intcriore 318


Conclusione: Etimasia


Quattro maniere di considerare Varie  326
Attualità e verità  334
Epilogo  335


Elenco e provenienza delle illustrazioni  337
Indice dei nomi  341
«Perdita del centro» è l'opera fondamentale dello storico dell'arte Hans Sedlmayr. Il suo interesse è dovuto al fatto che non si presenta come una delle tante storie delle arti figurative dell'età moderna, ma come la diagnosi spirituale della nostra epoca attraverso lo studio delle sue opere artistiche. L'arte infatti giunge fino al cuore della vita e ne rivela tutti i misteri. Nell'arte l'anima di un'epoca non si mette mai la maschera.


Per compiere questa ricerca Sedlmayr adotta il metodo che definisce «delle forme critiche». Egli esamina analiticamente le forme artistiche nuove, dal settecento ad oggi, in architettura, in scultura, in pittura, partendo dal concetto che «sono gli abusi ad esprimere meglio le tendenze».
Dopo una serie di studi analitici Sedlmayr traccia una vera e propria storia spirituale dell'occidente attraverso l'arte: il motivo centrale è la «perdita del centro», cioè di una visione armonica dell'uomo, che a partire dal secolo diciottesimo provoca nell'arte contemporanea le due tendenze opposte, del naturalismo e dell'astrattismo, che sono le due espressioni di una identica crisi.
Ma, a differenza di Oswald Spengler, Sedlmayr, che rifiuta ogni concezione deterministica della storia, conclude il saggio spiegando che all'arte, come agli uomini di oggi, avviati verso una civiltà planetaria, restano aperte due vie: quella di una reintegrazione dell'umano oppure quella di una degradazione definitiva. La scelta appartiene a loro.
Al di là delle prospettive storiche tracciate da Sedlmayr, «Perdita del centro» è un testo fondamentale per chiunque voglia capire l'arte contemporanea nelle sue espressioni più significative, da Goya al surrealismo, dal «giardino all'inglese» a Le Corbusier.

Chiudi