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Pulcinellopedia

Milano, Longanesi, 1984, I marmi, 121
cm 31x24, pp. [128], illustrazioni nel testo, brossura illustrata, custodia illustrata
Prima edizione di 5000 copie non numerate. Restauro nel piede della custodia, il volume è in ottimo stato

€ 250
È nelle intenzioni dell'Autore che questo libro si libri come colibrì al di sopra di scrivanie, tavole apparecchiate e banchi di scuola e così liberi la fantasia di tutti in previsione della costituenda Repubblica Democratica del Carnevale, che con le sue ininterrotte Feste della Cuccagna rallegrerà la fine del secolo e dove la Pulcinellopedia (piccola) avrà l'onore di un'ampia diffusione come testo di Pedagogia. Luigi Serafini
 

Pulcinella: mille e nessuno. Piccola enciclopedia grafica di un simbolo napoletano
di Giorgio Manganelli
Luigi Serafini “disegnatore” è l’autore di quel classico dell’invenzione grafica, autentico capolavoro, che è il Codex Serafinianus, pubblicato da Franco Maria Ricci nel 1981. Ora con la sua fantasia stravagante e preziosa, labirintica e lucida, affronta un tema amabile e stizzoso, popolaresco e arcaico: la favola, o mito, o tragicommedia di Pulcinella. Con la collaborazione inventiva di P. Cetrulo di “Napule” (dove P. sta per Polecenella) Serafini ha disegnato una storia mentale, un saggio, una filastrocca, una epopea o, come vogliono gli autori, una "suite".

Che cosa è mai il Pulcinella di questa “Pulcinellopedia”? (e il titolo rimanda ai lievi giochi, ma intricati, delle Gymnopédies" di Erik Satie). È un essere tendenzialmente unico, non tanto in quanto eccezionale, quanto come solitario abitatore del proprio mondo: e questo mondo intravvediamo in un disegno o piuttosto mappa, dove un'isola detta Contrada Lontana si accosta a terre dette Suppergiù, Trallalero, Quiproquo, Tricchete. Dunque Pulcinella è un solitario, ma è protetto dalla propria molteplicità; infatti ­sebbene quasi mai, o mai affatto egli incontri altre immagini di uomo o donna, egli incontra ininterrottamente se stesso; si sdoppia, si deforma in un Pulcinella composito, un Pulcinella innumerevole; conosce la metamorfosi, diventa albero - con fronde cariche di foglie - Pulcinella-tavolo, sgabello, ombrello.
Il mito di Pulcinella vuole che egli sia accompagnato costantemente da qualcosa che gli appartiene come la decorazione dl pampini ap­partiene a Bacco: gli spaghetti; non tutti i tempi della “suite” sono dominati da­gli spaghetti; ma quando appaiono sono intensamente drammatici: così vediamo un Pulcinelia crocifisso da forchette cariche dl spaghetti, insomma ucciso a spaghettate e il suo trionfo lo raffigura in una sorta di empireo, accavallato su un asino, mentre ai suoi piedi, sulla terra, fuma una zuppiera di spaghetti circondata da fedeli pulcinelleschi: figure, entrambe, che fanno sospet­tare una parentela cristiana del fantomatico Pulcinella. Fantomatico, appunto: in­fatti, più d'una volta, si allude a Pulcinella come una forma, un atto, una invenzione del nulla; e vediamo anche un Pulcinella che si toglie la maschera, e si disvela senza volto.
Appare qui, ed appariva nel Codex, una qualità singolare della fantasia grafica di Serafini: qualcosa che direi ilarità senza gioia, anzi una sorta di cupezza, un fondo oscuramente maniacale, una iterazione magica e superstiziosa, che pare alludere ad un elaborato scongiuro: nè sono i gesti napoletanamente apotropaici. Splendido giocoliere di immagini, Serafini fa di "Polecenella" un fantasma inesistente e molteplice, un nulla innumere, insieme un frammento di memoria collettiva - e una epifania profetica. Essendo mito, questo Pulcinella è intemporale, continuamente nasce e muore, è anzi impa­rentato con tutto ciò che nasce e muore; ed un disegno delicatamente inquietante ci mostra un Pulcinella che, si appresta a rubare la clessidra della morte; perchè fantasma immortale, Pulcinella è insieme stolto e sapiente, è l'eroe vigliacco, forse l'unico eroe umanamente possibile. (Corriere della Sera, martedì 19 dicembre 1984)
 
 
Serafini Luigi Codex seraphinianus 
Rizzoli  2013Edizione numerata

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