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Rivoluzione industriale e classe operaia in Inghilterra

[The Making of the English Working Class], traduzione di Bruno Maffi


Milano, Il Saggiatore, 1969
2 volumi, cm 25x17, pp. 452-(4), 419-(5), cartonato, sovracoperta illustrata, cofanetto
Unica edizione italiana, cofanetto. >>>

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INDICI

volume I

Prefazione    9

Parte prima
L'albero della libertà


I. Soci illimitati    19
II. Cristiano e Apollyon    29
III. Le roccaforti di Satana    57
IV. L'inglese nato libero    80
V. Si pianta F albero della libertà    105


Parte seconda
La maledizione di Adamo


VI. Sfruttamento    189
VII. I lavoratori agricoli    213
VIII. Artigiani, operai qualificati e altri    235
XI. I tessitori    272
X. Livelli e esperienze di vita, 320


      1. L'alimentazione
      2. La casa
      3. La durata della vita
      4. L'infanzia

XI. «Il potere di trasformazione della croce»    320


      1. Un'«attrezzatura morale»
      2. Il chiliasmo dello sconforto

XII. La comunità operaia    406


      1. Svaghi e rapporti personali
      2. I riti della mutualità
      3. Gli irlandesi
      4. «Miriadi di eternità»


Volume II

Parte terza
La presenza della classe operaia


XIII. Radicali a Westminster    11
XIV. Un esercito in difesa degli oppressi    33


      1. La «Lampada Nera»
      2. Una società opaca
      3. Le leggi contro le coalizioni
      4. I cimatori, i calzettai e la nascita del luddismo
      5. Gli Sherwood Lads o il luddismo in senso streti
      6. Per ordine del mestiere

XV. Demagoghi e martiri    162


      1. Malessere e irrequietudine
      2. Problemi di dirigenza
      3. Gli Hampden Clubs e il fermento postbellico
      4. Brandreth e Oliver
      5. Peterloo
      6. La congiura di Cato Street

XVI. Coscienza di classe    269


      1. La cultura radicale
      2. William Cobbett
      3. Cariile, Wade e Gast
      4. L'owenismo
      5. «Una specie di macchina»

Postscriptum    392
Nota bibliografica    417
Ringraziamenti    420
Tempo di rivoluzioni: 1780-1832. Il cinquantennio in cui «si formò» la classe operaia in Inghilterra. Un periodo che la storiografia ufficiale (quella delle classi dominanti, dei «vincitori») ha tentato e tenta di coprire con un velo di puritana e pacifica ipocrisia. Gli anni che, come dimostra Edward P. Thompson, furono densi di agitazioni, di correnti, di gruppi, di veri e propri eserciti operai in conflitto con i difensori dell'«ordine costituito».

Rivoluzione industriale e classe operaia in Inghilterra è un libro che precisa, nel suo complesso e contradittorio sviluppo, un fenomeno storico che raccoglie in sé fatti disparati e apparentemente sconnessi, sia nella materia prima dell'esperienza vissuta sia nella coscienza.
Scritta da un marxista, polemico contro le correnti e degradate volgarizzazioni del marxismo, quest'opera definisce la classe non come «struttura», né come «categoria», ma come qualcosa che si manifesta e realizza in realtà nei rapporti umani e in relazione con la dialettica dei sistemi produttivi.
Il primo volume analizza le tradizioni popolari, persistenti nel secolo XVIII, che influirono sulla cruciale agitazione giacobina del decennio 1790-1800 e ricostruisce le più rilevanti esperienze di gruppi di lavoratori durante la rivoluzione industriale, nella prospettiva degli influssi esercitati dalla chiesa metodista sulle caratteristiche fondamentali della nuova organizzazione del lavoro nell'industria.
Il secondo volume riprende il filo rosso delle lotte proletarie e popolari del primo Ottocento. In una grandiosa e coomplessa ricostruzione, le segue, dopo una sottolineata rivalutazione dell'importanza del luddismo fino all'età eroica al termine delle guerre napoleoniche. La parte finale dell'opera si riferisce agli aspeti fondamentali della teoria politica e della coscienza di classe negli anni '20 e '30.
È il ritratto dell'infanzia guerriera o, se si preferisce, romantica della classe operaia inglese, delle origini non conformiste di un proletariato che, attraverso un'evoluzione globale durata più di un secolo, si è aristocratizzto e ha preso la strada del gradualismo riformista in una società capitalistica altamente raffinata nelle sue strutture industriali, tecniche e tecnologiche.

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