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La pittura e la miniatura nella Lombardia dai più antichi monumenti alla metà del Quattrocento

Nota introduttiva di Enrico Castelnuovo


Torino, Einaudi, 1966, Biblioteca di storia dell'arte, 6
cm 26x17, pp. LXII-278-(4), 524 illustrazioni in b/n fuori testo, tela, sovracoperta illustrata, acetato
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€ 150
INDICE

Nota introduttiva di Enrico Castelnuovo, XXXIII
Scritti di Pietro Toesca, LII

I più antichi monumenti, 5
Memorie della pittura a Milano nei primi secoli cristiani. - I mosaici di Sant'Aquilino e di San Vittore in ciel d'oro. - Relazioni della Liguria con l'Oriente e con Ravenna. - I mosaici del battistero d'Albenga.

Secoli oscuri, 21
Incerti ricordi e vestige della pittura nell'età longobardica. - Influenze dell'arte carolingia. - Vicende della tecnica della pittura sino al secolo X. - Gli affreschi di San Giovanni di Münster, della grotta di San Nazaro a Verona, di San Benedetto al monte di Civate.

Monumenti della pittura nel secolo XI, 28
Gli affreschi dell'epoca di Ariberto da Intimiano nella chiesa di San Vincenzo di Galliano. - Affreschi nell'oratorio di San Fedelino a Novate, e nella basilica ambrosiana. - I più recenti dipinti della chiesa di Galliano, e altri avanzi di inferiori opere pittoriche.

La miniatura dal secolo X al XII. I mosaici dei pavimenti, 42
La miniatura in Italia dal secolo X al XII. - Manoscritti miniati nella Lombardia: manoscritti bobbiesi; manoscritti liturgici ambrosiani; manoscritti vari. Le bibbie atlantiche. - I mosaici dei pavimenti nell'età romanica. - Pavimenti istoriati di chiese lombarde.

Monumenti della pittura nel secolo XII, 52
Svolgersi dello stile fra il secolo XI e XIII: avanzi di affreschi in San Giorgio di Como, in San Michele di Oleggio, in San Carlo di Prugiasco. - Gli affreschi della chiesa di San Pietro al monte di Civate. - L'influenza bizantina sulla pittura nella Lombardia: iconi della Madonna; dipinti vari; il mosaico dell'abside della basilica ambrosiana.

La pittura e la miniatura nel Dugento e sugli inizi del Trecento, 72
Persistere e svolgersi dello stile bizantineggiante: affreschi vari; rispondenze con la pittura dell'Italia centrale. - Saltuaria influenza dello stile gotico: affreschi vari. - Manoscritti miniati di probabile origine lombarda. - Gli affreschi del castello di Angera.

La pittura e la miniatura nella prima metà del Trecento, 82
Ultime derivazioni dello stile bizantineggiante: affreschi vari. - Svolgersi di forme nuove: affreschi di Como, Lodi, Varese, Castel San Pietro. Influssi dell'arte toscana. Relazioni con l'arte oltramontana: affreschi del Piemonte. - Manoscritti miniati di sicura e di probabile origine lombarda.

La pittura nella seconda metà del Trecento, 101
Influenza dell'arte giottesca nella prima metà del Trecento: affreschi vari. I dipinti del tiburio della chiesa di Viboldone. - Giovanni da Milano. Il problema delle sue origini artistiche. - Gli affreschi di Solaro, Viboldone, Bellinzona, ecc.: raffronti con le opere di Giovanni da Milano. - Svolgersi originale della pittura lombarda: gli affreschi di Mocchirolo, Lentate, Albizzate, ecc. - Rapporti con la pittura nelle regioni circostanti.

La miniatura nella seconda metà del Trecento, 128
Suoi raffronti con la pittura
Manoscritti miniati della metà del Trecento. - Giovanni di Benedetto. - Il miniatore dell'ufiziolo di Parigi (Biblioteca Nazionale, ms lat. 757). - Giovannino de' Grassi. I suoi disegni. Manoscritti miniati da Giovannino e Salomone de' Grassi. - Pietro da Pavia, Anovelo da Imbonate e numerosissimi anonimi miniatori lombardi. - Il Tacuinum sanitatis. Raffronti cogli affreschi di Franco e Filippolo de Veris. - Romanzi cavaliereschi miniati. Svolgersi della illustrazione dei romanzi. - Raffronti tra le miniature e gli affreschi lombardi: dipinti vari; gli affreschi di Santa Maria in Selva di Locamo, del duomo di Cremona, di San Francesco di Lodi.

L'«ouvraige de Lombardie», 172
La pittura e miniatura lombarda degli ultimi decenni del Trecento: loro dominio nell'Italia superiore. - Relazioni loro con l'arte franco-fiamminga. - L'«ouvraige de Lombardie». - I miniatori lombardi e le Très riches Heures del duca di Berry.

La pittura sugli inizi del Quattrocento, 182
Arte e artisti a Milano fra i secoli XIV e XV. Il duomo. La scultura: tramutarsi del suo stile. Rapporti fra gli scultori e i pittori. - Pittori lombardi del principio del Quattrocento. Michelino da Besozzo. - Disegni di artisti lombardi. - Relazioni fra la pittura lombarda e quella di altre regioni d'Italia e d'oltralpe.

La pittura nella prima metà del Quattrocento, 199
Dipinti vari. Antonino de Feraris da Pavia. - I discendenti di Michelino da Besozzo. - Leonardo da Besozzo. La sua Cronaca figurata. - Gli Zavattari. Loro origine artistica. - Gli affreschi della casa Borromeo di Milano. - Affreschi rurali.

La miniatura nella prima metà del Quattrocento, 216
Sue rispondenze con la pittura. Manoscritti vari. Tarocchi miniati. - Il miniatore del ms it. 131 della Biblioteca Nazionale di Parigi. Suoi seguaci. - Il miniatore dell'ufiziolo di Filippo Maria Visconti. Sua influenza. - Dissolversi della vecchia maniera nella seconda metà del Quattrocento. Manoscritti vari.

Vecchi e nuovi pittori sugli inizi della seconda metà del Quattrocento, 227
Persistere della vecchia maniera oltre la metà del Quattrocento. Cristoforo de' Moretti. Dipinti e maestri vari. - Primi seguaci dello stile del Rinascimento. Donato de' Bardi. - Influenze della pittura padovana. Paolo da Brescia. Benedetto Bembo. Bonifacio Bembo. Vincenzo Foppa.

Bibliografia, 237
Indice dei nomi e dei luoghi, 269
Ha scritto Roberto Longhi che La pittura e la miniatura nella Lombardia «per rigore di analisi, varietà di riscoperte, vigore di sintesi è, forse, nel campo della storia dell'arte, il più gran libro apparso in Italia negli ultimi cinquant'anni». Con quest'opera, ha fatto il suo ingresso nella storiografia la pittura medioevale lombarda, di cui Pietro Toesca ha indagato le grandi vicende, nei cicli di affreschi degli oratori e delle chiesuole campestri, nelle splendide miniature dei libri d'ore e delle enciclopedie mediche, ricostruendo in modo impareggiabile un ambiente che ebbe decisiva importanza sull'arte gotica internazionale a cavallo tra il Tre e il Quattrocento.
Nella sua introduzione, Enrico Castelnuovo ricostruisce le tappe del lavoro del grande maestro, e ne illumina i risultati critici.

Il testo di Pietro Toesca che qui si pubblica è quello dell'edizione del 1912 con minime rettifiche e correzioni (in massima parte già segnalate dall'autore nell'errata corrige, e qualche mutamento tipografico. Le note aggiunte in fondo al volume della prima edizione sono state poste, via via, in calce alle pagine cui si riferivano. Quanto alle nuove note esse sono collocate entro parentesi quadre e riguardano esclusivamente (tranne due casi di precisazioni iconografiche) gli spostamenti di opere successivi al 1912 di cui si è potuta avere notizia. La scelta delle illustrazioni segue con pochi mutamenti quella dell'edizione del 1912 e, in alcuni casi, si sono utilizzate le stesse fotografie approntate per l'edizione originale.

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