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Deutschland, Deutschland über alles

Un libro illustrato di Kurt Tucholsky e altri fotografi. Montaggio a cura di John Heartfield, prefazione di Ursula Bavaj


Roma, Lucarini, 1991
cm 23.5x18.5, pp. 243-(3), illustrazioni in b/n, cartonato illustrato
Unica edizione italiana. Ottimo esemplare

€ 28
L'opera satirica in assoluto più aggressiva e più contestata dello scrittore e pubblicista berlinese, cronista fedele e giudice intransigente di tutti gli errori e di tutte le colpe della Repubblica di Weimar. Uscito nel 1928, il libro provocò tali polemiche da indurre il suo autore a lasciare definitivamente la Germania.

Alla violenza delle immagini — centottantuno fotografie montate da John Heartfield, uno dei massimi rappresentanti del dadaismo berlinese, che ritraggono una Germania inedita e grottesca — si unisce la vena corrosiva del giornalista che qui trova libero sfogo: giudici che esaltano acriticamente spirito «tedesco» e sangue ariano, generali che dalla sconfitta non hanno imparato nulla, politici di un tronfio nazionalismo, sono alcuni tra i bersagli della sua satira che, malgrado la patina del tempo, ha una sua bruciante attualità.

Kurt Tucholsky (Berlino, 1890 - Hindas, Svezia, 1935) fu il principale collaboratore e per breve tempo (1926-1927) direttore della rivista «Die Weltbühne». Esule in Svezia durante il regime nazista, scrisse sotto diversi pseudonimi saggi, elzeviri, satire, canzoni grottesche in uno stile raffinato e brillante. Morì suicida.
Ricordiamo alcune raccolte miste di prosa e di versi: Il risparmiatore di tempo (1914), Fantasticherie presso caminetti prussiani (1920), Il sorriso di Monna Lisa (1929), Impara a ridere senza piangere (1931), nelle nostre edizioni, e infine il romanzo Il castello di Gripsholm (1931).

Heartfield (Helmut Herzfelde, detto John - Schmargendorf, 1891 - Berlino, 1968) pittore e fotografo tedesco, fondò nel 1916, con il fratello Wieland e con Grosz, la casa editrice Malik e il giornale antimilitarista Neue Jugend. Autore di famosi fotomontaggi utilizzò le tecniche della grafica pubblicitaria in maniera anticonvenzionale, per una violenta e amara satira politica.



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