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Diplomazia di guerra e rivoluzione. Italia e Russia dall'ottobre 1916 al maggio 1917

Bologna, Il Mulino, 1974, Collana di storia contemporanea. Saggi, 5
cm 21.3x14.5, pp. 181-(3), brossura
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€ 20
Indice del volume

Prefazione, di Rodolfo Mosca    P-    7

Introduzione    11

I. La crisi russa e la politica italiana    15


Le informazioni da Pietrogrado e da Mosca    15
Liberali e conservatori russi nelle valutazioni dell’Intesa    19
«Un felice evento»: il governo Trepov    25
Il programma di penetrazione in Russia    26


II. Problema russo e questione italiana alla conferenza
di Roma del gennaio 1917    33


Un dilemma insoluto    33
Politica di potenza, o per l’esistenza?    37
La debolezza, ultima risorsa di    Sonnino    42
Sonnino e Bissolati    47
La lacuna del verbale ufficiale    48
L’Italia isolata    52


III. Guerra e rivoluzione: la conferenza di Pietrogrado e
la crisi della diplomazia segreta    57


L’autocritica dell’ambasciatore Carlotti    57
La missione alleata in Russia: «agire e agire presto»    61
Il «Central Council»: un tentativo fallito    64
L’ombra degli Stati Uniti sulla guerra    66
Il contrasto russo-italiano    70
L’inventario delle risorse    75
La rivoluzione vista dall’ambasciata italiana    78


IV. L’Italia e la rivoluzione di marzo    89


«L’esaltazione ideologica» della rivoluzione    89
I chiaroscuri della situazione russa    98
«Che faranno i Russi?»    104


Appendici



L’Italia nell’Intesa all’inizio del 1917    p. 111


      — Mr. Balfour to Mr. Graham, telegramma, 30 dicembre 1916
      — Raineri a Boselli, lettera, 6 gennaio 1917
      — Raineri a Carcano, promemoria per Lloyd George, 6 gennaio 1917
      — Hankey ad Aldrovandi, lettera, 15 gennaio 1917


La crisi dell’autocrazia russa    115


      — Carlotti a Sonnino, telegramma, 20 gennaio 1917
      — Scipione Borghese a Boselli, lettera, 28 gennaio 1917
      — Sonnino a Boselli, lettera, 9 febbraio 1917


La Russia alla vigilia della rivoluzione    119


      Decisions de la Conference de Pétrograd (1-20 febbraio 1917)
      — Decisions d’ordre politique
      — Decisions relatives aux materiels de guerre


Lo stato finanziario della Russia nella relazione del ministro
delle Finanze, Bark    125

La rivoluzione russa nel ventaglio della stampa d’opinione    129


      — L. Barzini, La verità sulla Russia; «Il Corriere della Sera», 12 marzo 1917
      — M. Missiroli, Necessità liberale; «Il Resto del Carlino», 17 marzo 1917
      — R. Murri, La rivoluzione russa e il carattere della grande guerra; «Il Secolo», 19 marzo 1917
      — V. Gayda, Come si è giunti alla rivoluzione; «La Stampa», 19 marzo 1917
      —  L'ultima autocrazia; «Il Corriere della Sera», 20 marzo 1917
      —  La crisi superata;  Il Giornale d’Italia», 21 marzo 1917
      —  A. Mariani, Conversando su la rivoluzione russa. I fattori economici; «La Perseveranza», 21 marzo 1917
      —  A. Appiani, La storia in cammino; «Il Fronte Interno», 22 marzo 1917
      —  I casi di Russia; «La Stampa», 24 marzo 1917
      —  L. Federzoni, Luci ed ombre della crisi russa. Occorre un Carnot; «L’Idea Nazionale», 27 marzo 1917
      —  O. Malagodi, Monito tedesco agli estremisti russi; «La Tribuna», 28 marzo 1917
      —  G. Rinaldi, La Russia contro il pericolo della rivoluzione estremista; «L’Idea Nazionale», 29 marzo 1917


Il governo italiano di fronte alla nuova Russia    165


      — Gasparotto a Boselli, lettera, 27 marzo 1917
      — Boselli a Gasparotto, lettera, 2 aprile 1917
      — Boselli a Orlando, e Orlando a Boselli, lettere, 2 aprile 1917  180
      — G. TachtamyšÄev a Boselli, lettera, 20 aprile 1917
      — M.M. Vinaver a Boselli, indirizzo di saluto, 13 aprile 1917
      — Memorandum Robertson, diretto al governo italiano, 15 (?) aprile 1917
      — Cadorna a Boselli, Lettera ris.ma pers., 11 maggio 1917
      — Sonnino a Boselli, lettera, 14 maggio 1917


Indice dei nomi    173
Il nesso politico-diplomatico Italia-Russia nell’inverno 1916-17 non è stato mai studiato. Eppure in questo periodo esso ebbe notevole importanza sia per quanti nell’Intesa, non volendo rassegnarsi ad una pace di compromesso o alla leadership degli Stati Uniti, cercavano un’alternativa vincente alla stasi sul fronte occidentale; sia per quanti si rendevano conto che Russia-ltalia costituivano «gli anelli più deboli» nello schieramento dell’Intesa e che quindi bisognava rafforzarle, salvando la prima dalla bancarotta finanziaria e dal collasso economico e mostrando maggior sensibilità per le condizioni interne di entrambi i paesi.

A questa problematica e al nesso che essa stabiliva tra situazione russa e situazione italiana non fu estranea neppure la classe dirigente italiana. Al loro studio è dedicato questo libro, frutto di una paziente e abile ricerca e di una meditazione felice, che aggiunge una nuova importante pagina alla storia diplomatica italiana.
In questa complessa realtà interna e internazionale dell’Europa in guerra, i rapporti italo-russi — giustamente considerati nel loro spessore economico, politico e militare — acquistano infatti una profondità assai più vasta e rilevante degli aspetti riduttivi e limitati all’Impatto negativo, con cui sono stati finora considerati dalla storiografia. L'opinione di Sonnino, che dalla Russia dipendesse la decisione della guerra continentale, evidenzia implicazioni mai prima d’ora rilevate sulle direttrici generali della politica estera italiana. La crisi della Russia e la rivoluzione del marzo 1917, in un crescendo drammatico di speranze, di equivoci, di incidenti, che videro l’ambasciata italiana coinvolta nei moti rivoluzionari di Pietrogrado, e infine l’esaltazione ideologica della rivoluzione — solo apparentemente paradossale — fatta dalla stampa liberale, creano le condizioni e suscitano gli stimoli per un ripensamento della guerra nel suo insieme.

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