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Tretjacov Sergej Mihajlovic
Dal Futurismo al Realismo socialista
[Dans le front gauche de l'art], traduzione dal francese di Marina Bianchi, presentazione di Henry Deluy
Milano, Mazzotta, 1979, Cultura e Classe, 33
cm 20.4x15, pp. 239-(1), brossura illustrata
Prima edizione. Ottimo esemplare
€ 25
Tret'jakov porta avanti di pari passo la sua pratica letteraria e la sua riflessione teorica; cerca di non scindere mai le questioni teoriche e ideologiche dalla pratica sociale e dalla politica culturale del potere sovietico.
La lettura di questi testi implica pertanto un costante riporto alla storia dell'URSS del periodo che va dal futurismo, dal LEF e dal Proletkul't al Primo congresso degli scrittori sovietici, dal virtuale settarismo delle avanguardie alla volontà unificatrice delle teorie del realismo socialista. Dal 1918-1921 Tret'jakov è poeta, futurista, a Vladivostok occupata dai giapponesi; a Mosca lavora con Mejerchol'd e Ejzenstejn. Collabora intensamente al LEF (Fronte di sinistra dell'arte, 1923-1925) poi al Nuovo LEF (1927-1928), sviluppandovi le posizioni contro il soggettivismo, contro la finzione romanzesca, la letteratura psicologica e il ritorno in forza, con la NEP, delle «solfe della corrotta arte borghese», a cui oppone un'estetica della «operatività», un produttivismo organizzatore di uno «psichismo socialista» atto alla elaborazione di un modo d'essere nuovo, legato alla promozione dell'«uomo sovietico».
Nel 1937 viene arrestato: non si saprà più nulla di lui; secondo l'Enciclopedia letteraria sovietica «è morto il 9 settembre 1939 durante la repressione ed è stato riabilitato il 26 febbraio 1956».