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Crepapelle. Risate

Roma, Impresa editoriale Ugoletti, 1919, Collana futurista diretta da Mario Carli e Settimelli
cm 19x13.7, pp. (6)-159 [i.e. 151]-(5), errato salto di numerazione delle pagine: da 10 si passa a pagina 17, ma il volume è completo, brossura
Edizione originale. Ottima copia

€ 350
La vena umoristica di Folgore, appare dunque lieve, giocosa, priva di implicazioni etiche o critiche, come si evince dalla Prefazione al volume di racconti Crepapelle (1919), cui Claudia Salaris attribuisce la funzione di spartiacque nell'attività letteraria di Folgore, tra un primo momento più propriamente futurista e uno invece umoristico-parodico:



L'ironia non è mai fine a se stessa, l'umorismo sì. Pochi oserebbero prendere le proprie lacrime e adoperarle come lente di ingrandimento, pochi penserebbero di farsi la barba in uno specchio cilindrico per avere il gusto di radere una faccia deforme, e quasi nessuno si attenterebbe a scrivere la parodia dei propri gusti e delle proprie aspirazioni, per paura di diminuirsi dinanzi agli occhi di quel tribunale inconsiamente ridicolo che è il consorzio civile.
Tratto da Nicola Bonazzi. Un «riso bonario e gustoso»: le parodie di Luciano Folgore

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