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Kopp Anatole
Città e Rivoluzione. Architettura e urbanistica sovietiche degli anni Venti
[Ville et Révolution. Architecture et urbanisme sovietique des années vingt], traduzione di Giovanna Silvestri, a cura di Emilio Battisti
Milano, Feltrinelli, 1972, I fatti e le idee. Saggi e Biografie. Architettura, 228
cm 22x14, pp. 309-(3), 61 disegni nel testo e 99 illustrazioni in b/n fuori testo, brossura illustrata
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Indice
Introduzione Pagina 9
Prefazione all'edizione italiana 15
Ringraziamenti 24
Capitolo primo 27
Perché gli anni Venti?
Capitolo secondo 39
L'architettura nella Russia prerivoluzionaria
Capitolo terzo 50
Le condizioni necessario. 1920-1925
Capitolo quarto 64
Alla ricerca di una espressione formale. 1920-1925
Capitolo quinto 87
L'architettura dei tempi nuovi. 1925-1932
Capitolo sesto 122
La trasformazione del modo di vita
Capitolo settimo 136
I nuovi condensatori sociali. 1925-1932
Capitolo ottavo 179
La città e la rivoluzione
Capitolo nono 206
Una nuova tappa: Ivan Leonidov
Capitolo decimo 222
Il sogno e la realtà
Conclusione 246
Dagli anni Venti all'anno 2000
Appendici ►
Appendice 1 261
Estratto del discorso di S. Kirov al primo congresso dei soviet, 30 dicembre 1922
Appendice 2 263
Inchiesta sul tema della casa-comune lanciata dall'"Architettura contemporanea" n. 3, 1927
Appendice 3 265
Necessità di un habitat di tipo nuovo (verbale di riunione della sezione
dello STROJKOM della RSFSR ai problemi dell'abitazione, 1928)
Appendice 4 267
Per il "disurbanismo" (editoriale dell'"Architettura contemporanea," n. 1-2, 1930)
Appendice 5 271
Protesta dell'"Architettura contemporanea" contro la deformazione dei problemi
dell'architettura e dell'urbanistica operata dalla stampa (n. 1-2, 1930)
Appendice 6 272
Corrispondenza Le Corbusier-Ginzburg
Appendice 7 276
La nuova fabbrica, il nuovo villaggio (da E. Lisickij, La ricostruzione dell'architettura in Russia, 1929)
Appendice 8 278
Socgorod - la città socialista. La nuova organizzazione della vita (da N. A. Miljutin)
Appendice 9 281
Il Bauhaus a Mosca (corrispondenza da Berlino dell'inviato della "Pravda" A. Gatman, 10 ottobre 1930)
Appendice 10 282
Sulla trasformazione del modo di vita (risoluzione del CC del PC bolscevico in "Pravda," 29 maggio 1930)
Bibliografia 285
Fonti iconografiche 294
Indice dei nomi 295
Indice delle illustrazioni nel testo 300
Indice delle tavole fuori testo 303
Introduzione Pagina 9
Prefazione all'edizione italiana 15
Ringraziamenti 24
Capitolo primo 27
Perché gli anni Venti?
Capitolo secondo 39
L'architettura nella Russia prerivoluzionaria
Capitolo terzo 50
Le condizioni necessario. 1920-1925
Capitolo quarto 64
Alla ricerca di una espressione formale. 1920-1925
Capitolo quinto 87
L'architettura dei tempi nuovi. 1925-1932
Capitolo sesto 122
La trasformazione del modo di vita
Capitolo settimo 136
I nuovi condensatori sociali. 1925-1932
Capitolo ottavo 179
La città e la rivoluzione
Capitolo nono 206
Una nuova tappa: Ivan Leonidov
Capitolo decimo 222
Il sogno e la realtà
Conclusione 246
Dagli anni Venti all'anno 2000
Appendici ►
Appendice 1 261
Estratto del discorso di S. Kirov al primo congresso dei soviet, 30 dicembre 1922
Appendice 2 263
Inchiesta sul tema della casa-comune lanciata dall'"Architettura contemporanea" n. 3, 1927
Appendice 3 265
Necessità di un habitat di tipo nuovo (verbale di riunione della sezione
dello STROJKOM della RSFSR ai problemi dell'abitazione, 1928)
Appendice 4 267
Per il "disurbanismo" (editoriale dell'"Architettura contemporanea," n. 1-2, 1930)
Appendice 5 271
Protesta dell'"Architettura contemporanea" contro la deformazione dei problemi
dell'architettura e dell'urbanistica operata dalla stampa (n. 1-2, 1930)
Appendice 6 272
Corrispondenza Le Corbusier-Ginzburg
Appendice 7 276
La nuova fabbrica, il nuovo villaggio (da E. Lisickij, La ricostruzione dell'architettura in Russia, 1929)
Appendice 8 278
Socgorod - la città socialista. La nuova organizzazione della vita (da N. A. Miljutin)
Appendice 9 281
Il Bauhaus a Mosca (corrispondenza da Berlino dell'inviato della "Pravda" A. Gatman, 10 ottobre 1930)
Appendice 10 282
Sulla trasformazione del modo di vita (risoluzione del CC del PC bolscevico in "Pravda," 29 maggio 1930)
Bibliografia 285
Fonti iconografiche 294
Indice dei nomi 295
Indice delle illustrazioni nel testo 300
Indice delle tavole fuori testo 303
Ma quest'uomo nuovo non poteva svilupparsi nelle abitazioni modellate sull'immagine della vecchia società. Occorrevano un quadro di vita, delle strutture spaziali completamente diverse e bisognava crearle subito, perché era vivendovi che l'uomo vecchio si sarebbe trasformato, perché non si trattava di cambiare un modo di vita soltanto, ma tutta quanta una mentalità.
Nacque cosi l'esperienza sovietica del costruttivismo, che per i presupposti teorici in base ai quali si trovò a operare rappresenta un unicum che non può essere in alcun 'modo paragonato al funzionalismo in atto contemporaneamente nel mondo occidentale. Là si trattava di una pratica empirica che accettava una determinata condizione strutturale, fornendole tutt'al più ripari e giustificazioni di tipo ideologico: qui ci si poneva invece come una pratica scientifica che sviluppa, trasforma e sovverte i presupposti stessi dell'architettura a partire dalla base speculativa rappresentata dal materialismo dialettico. Non bastano dunque a definire il fenomeno le riduzioni dell'esperienza sovietica ad avanguardia culturale, a movimento moderno, a continuità storica portate avanti dai numerosi studi fatti sull'argomento nell'ultimo decennio, anche in Italia. Il decorso caratteristico di questa esperienza è consistito nella progressiva applicazione di nuovi strumenti teorici alla disciplina pervenuta con la tradizione, ossia in nuove forme di interpretazione e progettazione dell'architettura. Prodotti estrinseci di questo nuovo tipo di conoscenza sono rappresentati dalla comune di abitazione, dal club operaio, dai "nuovi condensatori sociali," dal palazzo del lavoro e dagli altri servizi legati al programma di trasformazione del modo di vita; e dalle varie proposte di intervento urbanistico e territoriale tendenti a risolvere la contraddizione tra città e campagna.
Ha scritto l'architetto-urbanista I. Schein: "Il Bauhaus e la sua ideologia formale e concettuale, le ricerche fondamentali di Le Corbusier e dei futuristi italiani, lo Stijl olandese hanno le loro radici in alcune pagine delle riviste sovietiche degli anni Venti... gli architetti comunisti che espressero lo 'spazio nuovo' in accordo con la rivoluzione, espressero lo stato di una società comunista evoluta: nel 1920-30 quella del 1967..."