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[De Simone Roberto]
Fiabe campane. I novantanove racconti delle dieci notti
A cura di Roberto De Simone. Commento e note di Ugo Vuoso. Testo napoletano a fronte
Torino, Einaudi, 1994, I millenni
2 volumi, cm 22, pp. compl. XXVI-745-(5), XII-(3)-743 [745-1487]-(3), 22 illustrazioni originali di Gennaro Vallifuoco, tela, sovracoperta illustrata, cofanetto illustrato
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In passato, le occasioni in cui la favolistica popolare aveva modo di affermarsi erano svariate, e in genere legate ai momenti di ritualità collettiva quali la raccolta delle castagne, la lavorazione della canapa, la battitura delle pannocchie del granturco, i raduni dei pastori, le veglie funebri, i banchetti. Più rare le occasioni private, in cui il familiare adulto ingannava attese e fatiche del più giovane con le favole: di magia, di stregoneria, di stupore solare. Grazie alle centinaia di nastri incisi e di testimonianze dirette, De Simone si è trovato a documentare il ricchissimo tessuto di una stagione significativa e intensa attraverso l'attestazione di personaggi locali, tabulatori e narratori sempre più isolati e dispersi, anche se non perduti, all'interno di un mondo popolare sempre meno organizzato e omogeneo. L'esame colto, da parte degli studiosi, gli confermava i caratteri tipici di quel materiale, fatto di un deciso ancoraggio ai modelli tradizionali, motivi temi figure argomenti, e, al tempo stesso, mescolato, ampliato o ridotto dal tabulatore cosi da essere plasmato sulle esigenze dell'uditorio.
Non è dunque casuale la struttura e il titolo stesso dato da De Simone al volume di fiabe campane. Troppo attento e agguerrito è l'interprete appassionato e lo studioso per non sottolineare il tempo storico in cui la favolistica popolare si iscrive, le perdite e le dispersioni, le mutazioni. Ma al tempo stesso coinvolto al punto da saper restituire in genuinità di testimonianza letteraria odierna il calore e la ricchezza di un mondo come quello che i documenti narrativi rivelano.
Di questo mondo il lavoro paziente di De Simone consente di scoprire, come una stupefacente e a sua volta favolosa particolarità, la codificazione teatrale che a ogni fiaba è sottesa e cui sembra essere stato affidato il compito di trattenere poeticamente le forme e le ragioni non solo formali. Ciò che Roberto De Simone sa ricavare ogni volta dall'enorme repertorio raccolto è una vera e propria partitura di sapienti comunicazioni con gli ascoltatori-spettatori in cui viene modulata e moltiplicata la vitalità delle situazioni e dei nodi espressivi, religiosi e sociali.
Accompagnano il volume (completato dalle note di lavoro e di analisi storica affidate a Ugo Vuoso) ventidue "tarocchi", libera invenzione e divertita contaminazione di un giovane artista, Gennaro Vallifuoco, che ha saputo muoversi tra invenzione figurativa e identificazione di motivi mitici e magico-religiosi mescolandoli tra movenze barocche ed evocazioni medievali: un gioco d'estri, di fantasie che ritrova, come per incanto, i codici dell'immaginario tradizionale.