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Nardi Bruno
INDICE
Introduzione di Tullio Gregory, p. VII
Al lettore, 3
Premessa alla seconda edizione, 7
I. Filosofia dell'amore nei rimatori italiani del Duecento e in Dante, 9 ►
1. Il problema sulla natura dell'amore, posto da lacopo Mostacci. Risposta di Pier delle Vigne, p. 9 - 2. Dottrina di Andrea Cappellano, p. 12 - 3. Teoria psicologica di Iacopo da Lentini, p. 15 - 4. Divulgazione della teoria di Iacopo da Lentini, p. 19 - 5. Principio di catarsi poetica della passione amorosa nella lirica del Guinizelli, p. 22 - 6. Il pessimismo di G. Cavalcanti, e il suo fondamento averroistico, p. 26 - 7. Fase guinizelliana nello sviluppo del pensiero di Dante, e superamento di essa. La morte di Beatrice, p. 36 - 8. L'amore platonico del vero nella lirica allegorico-dottrinale. La vera nobiltà, p. 44 - 9. L'errore del Convivio e il ritorno di Beatrice, p. 57 - 10. Revisione della dottrina stilnovistica dell'amore. La fatalità dell'amore e la virtù del consiglio: la libertà del volere, p. 64 - 11. La pietà per Francesca, p. 71
II. L'averroismo del «primo amico» di Dante, 81
III. Di un nuovo commento alla canzone del Cavalcanti sull'amore, 109
IV. La tragedia d'Ulisse, 125
V. La conoscenza umana, 135 ►
1. Come si ponga il problema del conoscere nella filosofia medievale, p. 135 - 2. Il desiderio innato di sapere. Sviluppo della conoscenza umana. Il senso. La cogitativa. La fantasia, p. 138 - 3. L'intelligenza. Intelletto possibile ed agente secondo Aristotele e i suoi commentatori. L'intelletto agente nella Scolastica. Platonismo agostiniano e aristotelismo tomistico, p. 142 - 4. La luce divina risplende, secondo Dante, nell'intelletto umano, p. 149 - 5. L'«intelletto delle prime notizie». Spiegamento del naturale desiderio di sapere. Congiungimento dell'intelletto umano colla Sapienza. Trascendenza della Verità. Il dubbio, p. 154 - 6. Ragione e fede. I tre momenti dello svolgimento filosofico di Dante: la Filosofia secondo il Convivio; l'autonomia della ragione dalla fede proclamata nella Monarchia, la «philosophia ancilla theologiae» nella Commedia, p. 162 - 7. Il problema scolastico dei rapporti tra fede e ragione. Il concetto della fede. L'esperienza religiosa. La vera Filosofia del medio evo, p. 166
VI. Il linguaggio, 173 ►
1. Il pensiero di Dante e la filosofia del linguaggio, p. 173 - 2. «Nomina sunt consequentia rerum», p. 173 - 3. Il latino e il volgare secondo il Convivio, p. 178 - 4. Superamento del pregiudizio intorno alla superiorità del latino sul volgare. Il concetto della naturale variabilità delle lingue, secondo il De vulgari eloquentia, p. 182 - 5. Natura del linguaggio. Rapporto fra il segno sensibile e il concetto della mente, p. 184 - 6. La nuova lingua d'ltalia, p. 187 - 7. Sviluppo definitivo del pensiero dantesco e superamento del pregiudizio sull'incorruttibilità della lingua primitiva, p. 190
VII. «Se la prima materia de li elementi era da Dio intesa», 197
VIII. Sull'origine dell'anima umana, 207
IX. L'immortalità dell'anima, 225
X. «Tutto il frutto ricolto del girar di queste spere» 245 ►
1. La preesistenza degli angeli al mondo sensibile, p. 245 - 2. La natura umana creata per restaurare la ruina degli angeli, p. 250 - 3. Creazione del mondo sensibile, p. 253 - 4. Tentativo di ricostruzione del pensiero dantesco nel suo logico sviluppo, p. 262
XI. Dante profeta, 265 ►
1. Coscienza di una missione «in pro del mondo che mal vive». La cagione che il mondo ha fatto reo. La nuova redenzione, p. 265 - 2. La visione dantesca e visione profetica concessa a Dante per una grazia speciale di Dio, che lo ha scelto ad annunziare il nuovo suo messo. L'andata d'Enea all'Eliso, e la Visio Pauli. Le visioni profetiche nel medio evo. La verace visione di Dante, profeta della nuova redenzione, p. 283 - 3. Il rapimento al cielo e il congiungimento con Dio, p. 307 - 4. Se Dante fu vero profeta, p. 318
Indice dei nomi, 329
Indice dei luoghi danteschi, 357
Introduzione di Tullio Gregory, p. VII
Al lettore, 3
Premessa alla seconda edizione, 7
I. Filosofia dell'amore nei rimatori italiani del Duecento e in Dante, 9 ►
1. Il problema sulla natura dell'amore, posto da lacopo Mostacci. Risposta di Pier delle Vigne, p. 9 - 2. Dottrina di Andrea Cappellano, p. 12 - 3. Teoria psicologica di Iacopo da Lentini, p. 15 - 4. Divulgazione della teoria di Iacopo da Lentini, p. 19 - 5. Principio di catarsi poetica della passione amorosa nella lirica del Guinizelli, p. 22 - 6. Il pessimismo di G. Cavalcanti, e il suo fondamento averroistico, p. 26 - 7. Fase guinizelliana nello sviluppo del pensiero di Dante, e superamento di essa. La morte di Beatrice, p. 36 - 8. L'amore platonico del vero nella lirica allegorico-dottrinale. La vera nobiltà, p. 44 - 9. L'errore del Convivio e il ritorno di Beatrice, p. 57 - 10. Revisione della dottrina stilnovistica dell'amore. La fatalità dell'amore e la virtù del consiglio: la libertà del volere, p. 64 - 11. La pietà per Francesca, p. 71
II. L'averroismo del «primo amico» di Dante, 81
III. Di un nuovo commento alla canzone del Cavalcanti sull'amore, 109
IV. La tragedia d'Ulisse, 125
V. La conoscenza umana, 135 ►
1. Come si ponga il problema del conoscere nella filosofia medievale, p. 135 - 2. Il desiderio innato di sapere. Sviluppo della conoscenza umana. Il senso. La cogitativa. La fantasia, p. 138 - 3. L'intelligenza. Intelletto possibile ed agente secondo Aristotele e i suoi commentatori. L'intelletto agente nella Scolastica. Platonismo agostiniano e aristotelismo tomistico, p. 142 - 4. La luce divina risplende, secondo Dante, nell'intelletto umano, p. 149 - 5. L'«intelletto delle prime notizie». Spiegamento del naturale desiderio di sapere. Congiungimento dell'intelletto umano colla Sapienza. Trascendenza della Verità. Il dubbio, p. 154 - 6. Ragione e fede. I tre momenti dello svolgimento filosofico di Dante: la Filosofia secondo il Convivio; l'autonomia della ragione dalla fede proclamata nella Monarchia, la «philosophia ancilla theologiae» nella Commedia, p. 162 - 7. Il problema scolastico dei rapporti tra fede e ragione. Il concetto della fede. L'esperienza religiosa. La vera Filosofia del medio evo, p. 166
VI. Il linguaggio, 173 ►
1. Il pensiero di Dante e la filosofia del linguaggio, p. 173 - 2. «Nomina sunt consequentia rerum», p. 173 - 3. Il latino e il volgare secondo il Convivio, p. 178 - 4. Superamento del pregiudizio intorno alla superiorità del latino sul volgare. Il concetto della naturale variabilità delle lingue, secondo il De vulgari eloquentia, p. 182 - 5. Natura del linguaggio. Rapporto fra il segno sensibile e il concetto della mente, p. 184 - 6. La nuova lingua d'ltalia, p. 187 - 7. Sviluppo definitivo del pensiero dantesco e superamento del pregiudizio sull'incorruttibilità della lingua primitiva, p. 190
VII. «Se la prima materia de li elementi era da Dio intesa», 197
VIII. Sull'origine dell'anima umana, 207
IX. L'immortalità dell'anima, 225
X. «Tutto il frutto ricolto del girar di queste spere» 245 ►
1. La preesistenza degli angeli al mondo sensibile, p. 245 - 2. La natura umana creata per restaurare la ruina degli angeli, p. 250 - 3. Creazione del mondo sensibile, p. 253 - 4. Tentativo di ricostruzione del pensiero dantesco nel suo logico sviluppo, p. 262
XI. Dante profeta, 265 ►
1. Coscienza di una missione «in pro del mondo che mal vive». La cagione che il mondo ha fatto reo. La nuova redenzione, p. 265 - 2. La visione dantesca e visione profetica concessa a Dante per una grazia speciale di Dio, che lo ha scelto ad annunziare il nuovo suo messo. L'andata d'Enea all'Eliso, e la Visio Pauli. Le visioni profetiche nel medio evo. La verace visione di Dante, profeta della nuova redenzione, p. 283 - 3. Il rapimento al cielo e il congiungimento con Dio, p. 307 - 4. Se Dante fu vero profeta, p. 318
Indice dei nomi, 329
Indice dei luoghi danteschi, 357